Un dono stellare
Una Volta Invece
Spetta/Le Redazione
La crisi economica italiana sta lentamente allentando la sua stretta, e in occasione delle feste Natalizie sono molte le persone che pensano come regalo a un gioiello. L'oro ha da sempre affascinato l'uomo, ma ne conosciamo almeno parzialmente la storia? Vediamo...
Un dono stellare
Nei primi anni sessanta, dopo poco più di un decennio dalla fine della seconda guerra mondiale, l’Italia conosce un periodo finanziariamente favorevole, che gli economisti del tempo chiameranno “boom economico.” Pur con le infrastrutture ancora in gran parte danneggiate o distrutte, le italiche genti si gettano a capofitto in questa nuova “Era del benessere, ” ancora profondamente segnate dalle privazioni, e dagli stenti, subiti durante il conflitto appena terminato. Come sempre succede dopo le grandi catastrofi, è la religione che farà la parte del leone, rinverdendo riti e tradizioni che la guerra e le scarse risorse economiche avevano, quasi cancellato. Riprendono così alla grande i matrimoni, ma soprattutto i battesimi, le cresime, e le comunioni, impartite a un vero e proprio esercito di bambini, in un’epoca, in cui nonostante tutto, era in atto una vera e propria esplosione demografica. Sarà proprio durante la celebrazione di questi importanti riti cristiani, che la voglia di “borghesia” della gente conoscerà il suo culmine, con la nuova moda di regalare oggetti d’oro. L’industria orafa, appena rinata dallo sfacelo della guerra, non si lascia sfuggire l’occasione, e comincia a sfornare monili adatti per ognuna di queste cerimonie. Nascono cosi gli anelli per la prima comunione delle bambine. Sono a forma di serpente avvolto a spirale, con una pietra rossa incastonata sulla testa, e non a caso saranno chiamati “serpentini, ” la foggia di questi anelli scatenerà negli anni a seguire, una vera e propria guerra d’opinioni sulla simbologia di questo monile, che per qualcuno rappresentava la sessualità, e quindi poco adatto a essere donato a delle bambine. In realtà la sua forma era dettata solo da fini pratici, perché gli permetteva di allargarsi, e seguire il dito nella crescita. Per i maschietti invece, erano quasi obbligatori doni come il classico orologio da polso “d’oro, ” le “cifre, ” ossia le iniziali del nome e del cognome sempre in oro, e per finire il fermacravatta. Catena, e catenine, da collo in oro, erano donate, insieme a crocifissi, più o meno grandi, indistintamente ad entrambi i sessi.
La spaventosa crisi economica degli anni duemila, che ha portato moltissima gente a vendere quei vecchi monili, dimenticati spesso per decenni sul fondo di qualche cassetto, a fatto scoprire una triste verità. Questa vera e propria catastrofe finanziaria, che ha colpito tutta la popolazione mondiale, ha fatto nascere una nuova professione, il “compra-oro.” In questi negozi, è possibile vendere “l’oro vecchio” ossia monili, anche rotti o danneggiati, o non più di moda, per una certa cifra il grammo. Si è così scoperto che molti di quegli antichi regali, erano spesso, solo argento placato d’oro, o con una caratura così bassa da essere classificati, come si diceva un tempo, come “oro di Bologna” ossia falso. Al tempo la gente non era certamente esperta nel riconoscere l’oro vero da quello tarocco, così, alcuni gioiellieri del tempo, vuoi per mancanza di materiale, o semplicemente perché disonesti, ne approfittarono. Per contro, e per onore della verità, bisogna dire che, alcuni di questi pseudo-gioiellieri dei giorni nostri, i compra-oro, si sono dimostrati dei veri e propri truffatori, usi a imbrogliare la gente in difficoltà economiche, sia sul peso, o sulle “quotazioni dell’oro giornaliere”. A riprova di ciò, molti di questi negozi sono stati chiusi dalle forze dell’ordine, per ricettazione, o perché non in regola con le norme vigenti. L’oro, fin dall’antichità ha affascinato l’uomo, secondo studi antropologici recenti, il prezioso metallo pare sia stato il primo a essere conosciuto e lavorato dall’uomo preistorico, addirittura, prima del rame. Era l’antico Egitto, il luogo, dove l’oro era più abbondante, non a caso gli egizi erano dei veri maestri nella sua lavorazione. Per la lucentezza, incorruttibilità, e rarità, esso fu usato, si pensa per primi dai cinesi, per coniare monete, arrivando poi in Europa, dove si hanno notizie dei primi conii in oro attorno al VI secolo. La relativa tenerezza dell’oro ha fatto scoprire all’uomo il modo per renderlo più resistente, mescolandolo, durante la fusione, con altri metalli, come argento, palladio, nickel, o rame. Nei tempi moderni, la tecnologia dei metalli ha codificato queste aggiunte, coniando addirittura dei nuovi termini come “Carato.“ Con quest’unità di misura, si determina in una scala di ventiquattro/ventiquattresimi, che corrisponde all’oro in purezza, quanto metallo prezioso è presente in una lega, es. diciotto carati, significa che sono presenti diciotto parti d’oro e sei, per arrivare a ventiquattro, di lega. Più, o meno, la stessa cosa la stabilisce il “Titolo, ” che certifica la quantità di oro puro in millesimi presente in una lega, es. oro a 750 significa, 750 parti d’oro in una quantità di mille di lega. Dai primi anni dell’ottocento, gli Stati appena formati dopo il tramonto delle varie monarchie e imperi, hanno usato l’oro come garanzia verso i cittadini, per le monete che coniavano, essendo queste in carta, o in materiali meno nobili, accumulandolo in riserve all’interno di forzieri statali. Al momento quella più grande è quella degli Stati Uniti d’America, custodita in una “banca-fortezza, ”chiamata Fort Knox, presidiata da diversi battaglioni di soldati, con al suo interno un valore stimato di circa 127 miliardi di dollari. Come si è formato l’oro sul pianeta terra? Quanto c’è né ancora? Questo è uno degli enigmi che gli scienziati tentano di svelare da decenni. La ragione di questo mistero è semplice. Quando il nostro pianeta si è formato, era una palla di magma viscoso e incandescente, tale da permettere a tutti i minerali pesanti, e l’oro è certamente uno di questi, di scendere verso il centro a formare il nucleo, costituito in gran parte da ferro. Si stima che al centro della terra vi sia un enorme quantità d’oro ma aimè, irraggiungibile. Come mai allora si trova anche sulla crosta terrestre? Sono sempre più gli scienziati che teorizzano che l’oro che noi estraiamo, sia un vero e proprio “dono stellare, ” dovuto a un bombardamento di meteoriti contenenti il prezioso metallo, avvenuto miliardi di anni fa.
Per il giallo metallo gli uomini hanno compiuto nefandezze inenarrabili, scatenato guerre fratricide, ucciso migliaia d’innocenti, depredato e saccheggiato intere popolazioni, o con esso, pagato per il compimento di tali barbarie. Strano destino per un dono … caduto dalle stelle.
Mario Volpi.
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