Figli e filiastri
Una Volta Invece
Spetta/le Redazione
Ma siamo sicuri che essere orfani di madre sia sempre
una disgrazia?
Un tempo per fortuna ormai lontano,
quando la mortalità infantile, ma anche dei genitori era assai elevata,
capitava spesso che nelle stessa famiglia convivessero i figli detti di primo
letto, e quelli del secondo coniuge, situazione che il detto popolare chiamava
figli e figliastri. Ciò stava a significare che i figli ovviamente erano più
importanti, quindi comandavano, e soprattutto erano trattati meglio. Ciò, sta
avvenendo, anche se bisogna dirlo a voce bassa, nell’Europa Unita odierna, dove
la parte dei “Figli,” è fatta dai Paesi nordici, mentre quelli che si
affacciano sul Mediterraneo sono considerati i figliastri. Nei primi decenni
del terzo millennio, l’opinione pubblica del vecchio continente, ha senza
dubbio seguito una deriva fortemente ambientalista, cosa che ha comportato
cambiamenti significativi in diversi campi economici e sociali. Prima di tutto
come italiani e membri della Comunità Europea, siamo tenuti a seguirne
scrupolosamente le normative, anche se la maggior parte di queste sono state
promosse dai “Figli” che mal si coniugano alla vita di tutti i giorni dei Paesi
mediterranei. Mi spiego meglio con un esempio, che, anche se poco pertinente
all’argomento trattato, esprime in modo chiaro il mio pensiero. Prendiamo ad esempio
l’ora legale, mentre per Svezia, Filandaia, Norvegia, Belgio, Olanda e
Germania, può rappresentare un notevole “guadagno” di ore di luce, ha poco
senso per Paesi affacciati sul Mediterraneo, che comunque almeno fino a poco
fa, dovevano uniformarsi e adottarla anche loro. L’intera Europa, anche sotto
la spinta di un elettorato “green” ha emanato moltissime normative riguardanti
prodotti di largo consumo, riguardanti quasi tutte le componenti merceologiche,
volte certamente alla salvaguardia del Pianeta, con risultati che avremo
occasione di esaminare più avanti. Una delle componenti fondamentali della
filiera produttiva Europea è certamente l’agricoltura, ed è proprio in questo
settore così delicato che ci sono stati cambiamenti importanti, ma dai risultati
discutibili. Come tutti sappiamo, per ottenere prodotti dalla terra è
necessario una buona concimazione, sia questa effettuata con prodotti naturali
o chimici. Uno dei concimi più usati, perché stabile, efficace e a basso costo è
il Nitrato d’Ammonio, ottimo perché oltre a rilasciare azoto subito disponibile
per la pianta, aveva anche una componente importante dello stesso principio a
rilascio lento, che permetteva di “nutrire” la cultura per tutta la sua vita
vegetativa fino al raccolto. Però questo fertilizzante aveva un lato oscuro,
ossia era frequentemente usato da organizzazioni terroristiche come esplosivo.
Così i “cervelloni” di Bruxelles, hanno fatto una pensata delle loro. Non solo
hanno reso il suo acquisto molto difficile e praticamente impossibile per un
piccolo agricoltore, ma lo hanno anche “depotenziato” nella formula. Il
risultato è stato che naturalmente per ottenere risultati apprezzabili, ci
vuole una maggior quantità di prodotto, con aggravi di spesa, e senza apprezzabili effetti sulla salvaguardia
del “Pianeta.” Nell’eterna lotta del contadino contro le malattie delle colture,
il prodotti forse più usati sono i fitofarmaci a base di rame. Mi ricordo da
bambino che vedevo il nonno mettere in bagno in grosse botti di legno, un sacchetto
di juta contenente, dei ciottoli blu, per ottenere il “verderame,” da spruzzare
sulla vite e tutti gli ortaggi dalla zucchine al pomodoro. Oggi si era arrivati
a sintetizzare un prodotto rameico veramente efficace, soprattutto contro la
fillossera, e la peronospora, di cui non faccio il nome, ma molto famoso usato
da coltivatori professionisti e dilettanti con ottimi risultati. La Comunità
Europea, o meglio quella parte che vuole apporre sulle etichette del vino
italiano la scritta “nuoce gravemente alla salute,” ha pensato di vietarne la
vendita a chi non è in possesso del “Patentino Veleni” rilasciato dopo un corso
formativo di ben … venti ore. Risultato; i produttori hanno raggirato la
normativa vendendo “concimi fogliari” a base dello stesso rame, ma dal costo
nettamente superiore e dall’efficacia assai inferiore. Sarà certamente un caso
ma non mi risulta che il Nord Europa sia famoso per la produzione di vino e
ortaggi. Un’altra genialata fu costringere l’Italia come sappiamo leader nel
campo dell’alimentazione, ha modificare una legge del 1974 che vietava l’uso
del latte in polvere o condensato per fare il formaggio. I “Figli” sostenevano
che siccome da loro è legale doveva esserlo anche in Italia, che però poteva
continuare a fare il formaggio con il latte ”vero” mettendo di fatto i nostri
produttori in posizione di svantaggio per il prezzo di vendita chiaramente
superiore. Casa dire poi del tanto sbandierato “Nutri-Score?” Questo demenziale
sistema a colori segnala i prodotti “pericolosi,”
come olio d’oliva, pecorino D.O.P, Parmigiano Reggiano, e soprattutto il
micidiale Prosciutto di Parma, mentre sono salutari la Coca Cola Zero, e le
patatine surgelate da friggere a cui ora si aggiungeranno certamente grilli e
cavallette. Come non ricordare poi, quando i Figli volevano far piastrellare le
conche di marmo per la stagionatura del lardo di Colonnata, e come dimenticare
che sono gli stessi che oggi, vogliono mettere il “cappotto” alle case di paesi
come Bonassola, Torano, o i Sassi di Matera! Penso sinceramente che questo sia
l’unico caso a cui soprattutto agli italiani converrebbe molto essere orfani di
madre.
Mario Volpi 25.08.23