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Sezione a cura di Mario Volpi
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Antico mediatore

Una Volta Invece
Spetta/Le Redazione
Molti degli antichi mestieri, non saranno mai neppure conosciuti dalle nuove generazioni, salvo poi usufruire dei servizi nella forma moderna dello stesso mestiere.
Per noi, uomini del III millennio, tutto è facile. Se abbiamo bisogno di vendere o comprare qualche cosa, non serve neppure muoversi da casa, basta un clic sul computer o sul telefonino, per trovare qualunque cosa ci serva, o capire dove la possiamo trovare, le quantità disponibili, e il prezzo. Ma un tempo, le cose non erano così semplici. Il territorio Italiano, è in prevalenza montuoso, e le comunità che lo abitano fin dall’Era medievale, per difendersi dai nemici, hanno fondato i paesi in luoghi quasi inaccessibili. Fino a meno di cento anni fa, la vita sociale si svolgeva all’interno dei borghi, veri e propri micro mondi chiusi, con rarissimi contatti con l’esterno, salvo una o due volte l’anno, in occasione di fiere, o festività religiose di qualche Santo patrono. La popolazione poi, quasi totalmente analfabeta, era molto diffidente nei confronti degli stranieri, tanto che spesso erano accolti a sassate. La mancanza assoluta di qualsiasi tipo di Media, complicava ulteriormente le attività commerciali, che non fossero quelle all’interno del paese, come forni o mulini, necessari alla sopravvivenza. A colmare questa grave lacuna, provvedeva una figura professionale millenaria, anche se oggi totalmente scomparsa; il Sensale.
Di questa professione si hanno notizie addirittura antecedenti all’Impero Romano, ed è rimasta in attività, in qualche parte del territorio Italiano, tra cui Carrara, per buona parte degli anni sessanta, anche per attività non propriamente commerciali. Questo personaggio, di solito era una persona che aveva un altro lavoro, perché quello di Sensale, era spesso pagato in natura, con prodotti agricoli, o animali, come pollame e qualche agnello, non sufficienti alla sua totale sussistenza. Spesso era un “barozar,” (carrettiere) attività che gli permetteva di girare in tutti i paesi, e soprattutto di essere conosciuto dagli abitanti come una persona di cui fidarsi, che non avrebbe divulgato, i “segreti” commerciali che gli erano affidati, come vendite e acquisto di terreni, di capi di bestiame, o di derrate alimentari. Il Sensale, curava anche la trattativa tra le parti, spesso a distanza, e quelli più bravi, riuscivano a smussare le richieste tra compratore e venditore, fino ad arrivare a un accordo soddisfacente per entrambi. In epoca più recente il Sensale era in grado anche di provvedere al “noleggio,” d’intere carovane di muli, o a spedizioni per ferrovia noleggiando carri merci, e in città marittime, come Genova e Livorno, era anche in grado di provvedere al nolo d’interi velieri. Questa professione fu talmente importante che nel 1866 Vittorio Emanuele II, decise di istituire un Albo per i Sensali, chiamandoli, forse per la prima volta, mediatori. Ma come accennato in precedenza, non era solo di merci e servizi che si occupavano i Sensali. A Carrara, come in tutta la Lunigiana, la Garfagnana, e nella Lucchesia più interna, erano attive le Sensali di matrimonio. Queste donne, cercavano di combinare matrimoni, tra persone che da sole non avrebbero avuto modo di avere contatti con l’altro sesso. Nelle cascine, o nei paesini più isolati, le “zitelle,” com’erano chiamate le ragazze da marito, un po’ mature, magari non proprio delle Miss, erano messe in contatto, ovviamente con il loro consenso, e con quello dei parenti più stretti, con vedovi, uomini maturi, o con lievi difetti fisici, ma che erano in grado di assicurare loro una vita decorosa. Stessa cosa succedeva per gli uomini, magari solo un po’ “imbranati ” verso il gentil sesso, o con difetti come la balbuzie, o il gozzo, un tempo molto comune, ma che comunque anelavano al matrimonio. Queste trattative potevano durare mesi, dove la Sensale, provvedeva a ben specificare ogni dettaglio sui beni del futuro sposo, l’ammontare della dote, e la quantità, e qualità dei capi che avrebbero costituito il corredo della sposa. Come detto in precedenza, a Carrara, le Sensali di matrimonio, ebbero il picco di “lavoro,” dal primo dopoguerra fino ad arrivare a metà degli anni sessanta, cercando di far “riaccompagnare,” come si diceva al tempo, le numerose vedove di guerra, completamente prive di mezzi di sostentamento, con uomini, magari non propriamente degli Adoni, ma sufficientemente benestanti da potersi permettere di mantenere una moglie. Questi matrimoni, giudicati con troppa superficialità “per interesse,” spesso videro nascere il vero amore tra i coniugi, cui l’asprezza e le difficoltà della vita, avevano ben presto fatto dimenticare il romanticismo, per far loro apprezzare la concretezza delle cose. Alla metà degli anni sessanta, in Italia, prende forza il movimento femminista, che associa la figura della Sensale di matrimoni, a quella della Maitresse, le famose tenutarie di case chiuse. L’errore era tanto stupido, quanto grossolano, ma contribuì certamente a dare il colpo di grazia a questa professione ormai morente, che sarà sostituita da lì a poco dalle prime Agenzie Matrimoniali, la forma più moderna dello stesso mestiere.
Mario Volpi 16.10.21
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