Antico mediatore
Una Volta Invece
Spetta/Le Redazione
Molti degli antichi mestieri, non saranno mai neppure
conosciuti dalle nuove generazioni, salvo poi usufruire dei servizi nella forma
moderna dello stesso mestiere.
Per
noi, uomini del III millennio, tutto è facile. Se abbiamo bisogno di vendere o comprare
qualche cosa, non serve neppure muoversi da casa, basta un clic sul computer o sul
telefonino, per trovare qualunque cosa ci serva, o capire dove la possiamo
trovare, le quantità disponibili, e il prezzo. Ma un tempo, le cose non erano
così semplici. Il territorio Italiano, è in prevalenza montuoso, e le comunità
che lo abitano fin dall’Era medievale, per difendersi dai nemici, hanno fondato
i paesi in luoghi quasi inaccessibili. Fino a meno di cento anni fa, la vita
sociale si svolgeva all’interno dei borghi, veri e propri micro mondi chiusi,
con rarissimi contatti con l’esterno, salvo una o due volte l’anno, in
occasione di fiere, o festività religiose di qualche Santo patrono. La
popolazione poi, quasi totalmente analfabeta, era molto diffidente nei
confronti degli stranieri, tanto che spesso erano accolti a sassate. La
mancanza assoluta di qualsiasi tipo di Media, complicava ulteriormente le
attività commerciali, che non fossero quelle all’interno del paese, come forni
o mulini, necessari alla sopravvivenza. A colmare questa grave lacuna,
provvedeva una figura professionale millenaria, anche se oggi totalmente
scomparsa; il Sensale.
Di
questa professione si hanno notizie addirittura antecedenti all’Impero Romano,
ed è rimasta in attività, in qualche parte del territorio Italiano, tra cui
Carrara, per buona parte degli anni sessanta, anche per attività non
propriamente commerciali. Questo personaggio, di solito era una persona che
aveva un altro lavoro, perché quello di Sensale, era spesso pagato in natura,
con prodotti agricoli, o animali, come pollame e qualche agnello, non
sufficienti alla sua totale sussistenza. Spesso era un “barozar,” (carrettiere)
attività che gli permetteva di girare in tutti i paesi, e soprattutto di essere
conosciuto dagli abitanti come una persona di cui fidarsi, che non avrebbe
divulgato, i “segreti” commerciali che gli erano affidati, come vendite e
acquisto di terreni, di capi di bestiame, o di derrate alimentari. Il Sensale,
curava anche la trattativa tra le parti, spesso a distanza, e quelli più bravi,
riuscivano a smussare le richieste tra compratore e venditore, fino ad arrivare
a un accordo soddisfacente per entrambi. In epoca più recente il Sensale era in
grado anche di provvedere al “noleggio,” d’intere carovane di muli, o a spedizioni
per ferrovia noleggiando carri merci, e in città marittime, come Genova e Livorno,
era anche in grado di provvedere al nolo d’interi velieri. Questa professione
fu talmente importante che nel 1866 Vittorio Emanuele II, decise di istituire
un Albo per i Sensali, chiamandoli, forse per la prima volta, mediatori. Ma
come accennato in precedenza, non era solo di merci e servizi che si occupavano
i Sensali. A Carrara, come in tutta la Lunigiana, la Garfagnana, e nella
Lucchesia più interna, erano attive le Sensali di matrimonio. Queste donne,
cercavano di combinare matrimoni, tra persone che da sole non avrebbero avuto
modo di avere contatti con l’altro sesso. Nelle cascine, o nei paesini più
isolati, le “zitelle,” com’erano chiamate le ragazze da marito, un po’ mature,
magari non proprio delle Miss, erano messe in contatto, ovviamente con il loro
consenso, e con quello dei parenti più stretti, con vedovi, uomini maturi, o
con lievi difetti fisici, ma che erano in grado di assicurare loro una vita
decorosa. Stessa cosa succedeva per gli uomini, magari solo un po’ “imbranati ”
verso il gentil sesso, o con difetti come la balbuzie, o il gozzo, un tempo
molto comune, ma che comunque anelavano al matrimonio. Queste trattative potevano
durare mesi, dove la Sensale, provvedeva a ben specificare ogni dettaglio sui beni
del futuro sposo, l’ammontare della dote, e la quantità, e qualità dei capi che
avrebbero costituito il corredo della sposa. Come detto in precedenza, a
Carrara, le Sensali di matrimonio, ebbero il picco di “lavoro,” dal primo
dopoguerra fino ad arrivare a metà degli anni sessanta, cercando di far
“riaccompagnare,” come si diceva al tempo, le numerose vedove di guerra,
completamente prive di mezzi di sostentamento, con uomini, magari non
propriamente degli Adoni, ma sufficientemente benestanti da potersi permettere
di mantenere una moglie. Questi matrimoni, giudicati con troppa superficialità
“per interesse,” spesso videro nascere il vero amore tra i coniugi, cui
l’asprezza e le difficoltà della vita, avevano ben presto fatto dimenticare il
romanticismo, per far loro apprezzare la concretezza delle cose. Alla metà
degli anni sessanta, in Italia, prende forza il movimento femminista, che
associa la figura della Sensale di matrimoni, a quella della Maitresse, le
famose tenutarie di case chiuse. L’errore era tanto stupido, quanto grossolano,
ma contribuì certamente a dare il colpo di grazia a questa professione ormai
morente, che sarà sostituita da lì a poco dalle prime Agenzie Matrimoniali, la
forma più moderna dello stesso mestiere.
Mario Volpi 16.10.21
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