I signori del tempo
Una Volta Invece
Spetta/Le Redazione
Chi
ai nostri giorni è bambino, non ha avuto modo di conoscere alla Tv i
"signori" del tempo, come li chiamavamo noi. Il più famoso è certamente
il "colonnello Bernacca," che ha avuto con la Toscana, e in particolar
modo con la Lunigiana, un rapporto così stretto, da sceglierla come
luogo per la sua ultima dimora.
“Rosso di sera bel tempo si spera!” Questo antico adagio per secoli, nel mondo contadino, era l’unico modo di prevedere il tempo meteorologico del giorno dopo. Quello di sapere in anticipo le variazioni climatiche, è stato per millenni un sogno per l’intera umanità. Gli antichi, attribuivano solo agli dei la capacità non solo di prevedere, ma anche di dominare gli elementi. Così Giove era il signore del fulmine, Eolo del vento, e Poseidone del mare. Una parvenza scientifica di previsioni meteo, si cominciano ad avere agli inizi del XIX secolo. Come accade sovente, anche in questo caso, la molla che fece scattare in molte Nazioni la necessità di instituire un servizio Meteorologico Nazionale, furono gli eventi bellici, in questo caso battaglie navali, perse a cause delle avverse condizioni meteo. L’Italia istituì un Servizio Meteorologico Nazionale solo nel 1866. Ma il vero salto di qualità la meteorologia come vera e propria “scienza” lo fece dopo il secondo conflitto mondiale. Nel 1950 nasce l’Organizzazione Metereologica Mondiale, con sede a Ginevra comprendente ben 151 Stati con il compito di rilevare e mettere in comune dati e scoperte in campo meteorologico. Nel frattempo in Italia, il servizio meteorologico viene affidato all’Aereonautica Militare, che ne assumerà il totale controllo con il suo personale. Le previsioni meteo acquistano sempre più importanza, in un Paese che stava faticosamente risollevandosi dai lutti e le distruzioni della guerra. Anche la neonata Rai, Radio Televisione Italiana se ne accorge, e copiando le emittenti americane che lo fanno da decenni, pensa di istituire una rubrica meteo da inserire prima del Telegiornale serale dal titolo emblematico “che tempo che fa?” A condurla chiama un giovane Tenente Colonnello dell’Aeronautica Militare, Edmondo Bernacca. Spiegare una materia così complessa, al pubblico semianalfabeta del tempo, non era semplice, ma Bernacca, con i suoi modi affabili e signorili, aiutati da una dizione perfetta, e un tono di voce caldo e profondo, riescono in poco tempo a fare di lui e della sua rubrica, un vero e proprio fenomeno mediatico. La sua trasmissione avrà un tale successo, che quando la Rai decise di spostarla a mezzogiorno, per lanciare il nuovo inizio delle trasmissioni, vi sarà una protesta così violenta da costringere i dirigenti Rai a ripristinarla al solito orario. “Il Colonnello Bernacca” come sarà affettuosamente chiamato dal pubblico, anche se arriverà al grado di Generale, ebbe un rapporto speciale con la Toscana, in particolar modo con la Lunigiana. Si sposò, infatti con una giovane di Fivizzano, dove passava ogni anno le sue vacanze, e dove riposa, accanto alla moglie, nel cimitero Comunale. Alla pensione del Colonello Bernacca, la Rai indice un concorso per il sostituto. Lo vince un Capitano dell’Aereonautica in congedo, Guido Caroselli. Il giovane capitano cercherà di “svecchiare” la trasmissione meteo “che tempo che fa?” corredando la grafica con la simbologia tecnica ufficiale, ormai perfettamente comprensibile al grande pubblico. Memorabile e commovente sarà la sua ultima trasmissione di addio, dopo oltre trenta anni di attività, avvenuta il 30 giugno 2011. Anche la neonata Mediaset, manderà in onda sulla rete ammiraglia Canale 5 le notizie meteo. A condurle chiamerà un Colonnello dell’Aeronautica Militare, Mario Giuliacci. Laureato in Fisica, Giuliacci è un vero e proprio luminare nel campo della meteorologia. Docente in vari Istituti prestigiosi e Università, curerà la rubrica meteo su Canale 5 fino al 2010. Questi veri e propri ”signori del tempo,” hanno avuto il grande merito, di aver fatto conoscere a gran parte degli italiani, non solo le previsioni del tempo, i termini tecnici usati dai meteorologi, l’uso dell’italiano corretto, e non ultimo, anche nozioni di geografia. Oggi, le moderne tecnologie, ma soprattutto la crescente diffusione della Rete, hanno causato un modo totalmente diverso di consultare, e divulgare bollettini meteo. Uno dei Siti italiani più noti e visitati per le previsioni meteo è sicuramente ilMeteo.it. Fondato quasi per gioco negli anni duemila, con un capitale più che esiguo da un giovane ricco solo d’ inventiva, Antonio Sanò, oggi il Sito fornisce previsioni meteo a varie testate giornalistiche, emittenti radio, e Tv, oltre a quasi 10 milioni di utenti privati che lo consultano mensilmente su Internet. Grazie ai satelliti, e a un gran numero di Osservatori meteo sparsi in tutta Europa, e a calcolatori sempre più potenti e veloci, le previsioni meteo, sono molto più attendibili, e possono essere fatte fino a dieci giorni. Con complicati algoritmi, e modelli matematici, possono addirittura prevedere con una buona approssimazione, la piccola porzione di territorio interessata da quel particolare evento meteorologico, e in alcuni casi perfino l’ora in cui avverrà. Da un servizio meteo sempre più efficiente ne ricava un immenso beneficio tutta la popolazione, che tramite la Protezione Civile Nazionale, viene prontamente allertata per gli eventi estremi previsti in una determinata zona. Io ricordo con nostalgia, anche se mi sembra preistoria, le mie visite da bambino, in casa di un mio compagno “ricco,” che possedeva, e ostentava, una vera e propria meraviglia tecnologica. Una casetta in legno finemente intarsiata dove, da una porticina usciva un omino se il tempo minacciava pioggia, e una donnina col cappello se era previsto sole. Di lato vi era una statuina “segnatempo” raffigurante un pesce, che diventava rosa se pioveva, e azzurro con il sole, una vera e propria magia!
Mario Volpi 28.8.22
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