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Sezione a cura di Mario Volpi
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Colossi d'argilla

Una Volta Invece

Spetta/Le Redazione
27 Gennaio 2014

Cara Redazione
Gli antichi romani erano la civiltà più potente e progredita del loro tempo, eppure in meno di una generazione, a causa delle invasioni barbariche, la loro Società sprofondò nei secoli bui del Medioevo. Qualcuno dice che la storia si ripete...Io spero vivamente che si sbagli.

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Colossi ...d'argilla

Quest’anno, su tutto il Centro Nord, ma in particolare sull’alta Toscana e la Liguria, si sono abbattuti ripetutamente violenti nubifragi, che hanno causato gravi danni alle infrastrutture, e allagato parecchie abitazioni anche di nuova costruzione. Da alcuni decenni il mondo scientifico si interroga, per capire se quello che sembra un cambiamento climatico, dipenda dalle attività dell’uomo, o se sia solo un avvenimento ciclico imputabile alla Natura. Mentre queste ripetute calamità preoccupano non poco una certa fascia della popolazione, sembra lasciare completamente indifferente i più giovani. Nelle nuove generazioni, infatti, è radicata la convinzione della totale invulnerabilità della Società moderna ad eventi naturali, fermamente convinti come sono, che la moderna tecnologia sia in grado di proteggerli in ogni situazione. Cosa potrebbe mai accadere a un uomo che vive nel terzo millennio? Siamo in grado di sbancare intere colline, di deviare fiumi, di costruire edifici nel sottosuolo o ad altezze vertiginose, possiamo gestire e piegare al nostro volere l’ambiente in cui viviamo, quindi?.. Purtroppo la verità è che siamo solo dei colossi d’argilla, molto più fragili e vulnerabili di quanto non si creda, addirittura più dei nostri nonni, vissuti un secolo fa. Questa affermazione a prima vista suona quasi come un’eresia, invece purtroppo è la dura realtà, ed è facilmente dimostrabile con una semplice e non tanto fantasiosa ipotesi. Senza andare a scomodare catastrofi astronomiche, o nucleari, predette spesso da qualche Cassandra di professione, andiamo ad analizzare cosa succederebbe in Italia, (ma la stessa cosa accadrebbe in tutto il progredito Occidente,) se accadesse una cosa abbastanza banale, come la mancanza di energia elettrica, per un tempo relativamente breve; un mese. Sarebbe una catastrofe i cui effetti non sono al momento quantificabili, ma che si possono prevedere con buona approssimazione.

CIBO:

Questa senza dubbio sarebbe la prima grande emergenza. Il sistema attuale di distribuzione delle grandi catene alimentari non prevede l'uso di scorte, primo perché troppo oneroso, secondo, per salvaguardare la freschezza dei prodotti. Così in un paio di giorni i prodotti freschi, terminerebbero, come sarebbero da buttare anche i congelati. La normale vendita poi, sarebbe  impossibile già dalla prima ora, per l'impossibilità materiale della gente di muoversi all'interno della maggior parte dei grandi supermercati, con gli immensi locali immersi nel buio più totale, e con casse e computer bloccati. Anche avendo quantità importanti di farine a disposizione, non sarebbe possibile neppure la panificazione, anche questa fatta nella maggior parte dei casi in forni elettrici. Ci si dovrebbe accontentare del cibo in scatola, ma anche questo destinato a esaurirsi rapidamente, senza la possibilità di rinnovare le scorte. Lascio a voi immaginare i problemi di ordine pubblico, che una massa di persone affamate e smarrite causerebbe.

ENERGIA:

Sopratutto i grandi edifici, diverrebbero di colpo inabitabili, perche non solo privi di illuminazione, ma anche di ventilazione, rifornimento idrico, e riscaldamento. Anche solo il raggiungere i piani più alti sarebbe un’impresa quasi impossibile, senza gli ascensori, e privi della illuminazione delle scale di servizio. Si pensi poi agli ospedali, dove tutto, compreso i sistemi di sopravvivenza sono elettrici, finito il carburante dei gruppi elettrogeni, tutto resterebbe fermo, negando anche la possibilità di spostamento dei degenti gravi, in quanto gli ascensori per le lettighe sarebbero fuori uso. Anche le case”normali” avrebbero seri problemi, nella maggior parte di esse non solo il riscaldamento non funzionerebbe, perché le caldaie moderne sono attivate dalla corrente, ma anche il metano, essendo spinto da compressori elettrici verrebbe a mancare, impedendo così di accendere i fornelli per cucinare. Anche il sistema fognario andrebbe in tilt, perché le pompe di spinta, e i depuratori si fermerebbero.  

COMUNICAZIONI, ECONOMIA, E TRASPORTI:

Certamente questi sarebbero i settori più colpiti. Oggi tutto è gestito dai computer, dalle telecomunicazioni, al trasporto ferroviario e metropolitano, dalla traslazioni finanziarie, al controllo del traffico aereo, quindi si assisterebbe alla paralisi totale dei trasporti, assieme a settori vitali come quelli economici e finanziari. Anche il traffico su gomma sarebbe nel caos, questo avverrebbe soprattutto per la difficoltà nei rifornimenti di carburante. Non solo si dovrebbe tornare al secchio e a l’imbuto, ma anche a carta e penna per i conteggi. Finite le esigue scorte nei distributori, dalle raffinerie non arriverebbe più nulla, perche anche loro paralizzate dalla mancanza di energia elettrica. Stessa sorte subirebbero le industrie, mettendo in liberà migliaia di lavoratori.
Ecco dunque che l’invulnerabile uomo del terzo millennio, sarebbe di colpo riportato ai primi dell’ottocento, ma senza l’attrezzatura, e la millenaria esperienza degli uomini di quei tempi. Nelle case moderne non è certamente previsto la costruzione di un fornello a legna, e il camino dove esistente, ha solo una funzione puramente estetica, anche se vorrei vedere quante di queste ipotetiche moderne massaie, sarebbe in grado di cucinare “un min’stron d’erbi”(minestrone di erbe spontanee) in un ”parol” (paiolo) attaccato alla catena del camino. E poi dove, e come procurarsi la verdura necessaria? Quante saprebbero come si uccide e si scuoia un coniglio? E spiumare e sventrare un pollo? Sarebbero certamente pochi i giovani in grado di abbattere, fare a pezzi, e trasportare un albero per farne legna da ardere, chiaramente senza l’aiuto di motoseghe, perché senza carburante. Eppure queste incombenze erano alla base della vita quotidiana non dei nostri nonni, ma dei nostri padri.
Ovviamente questo è solo un racconto di fantascienza, ora spengo il computer, accendo la luce, apro il frigo e mi bevo un succo di frutta gelato,  poi potrò  tranquillamente tornare a messaggiare  con gli amici su Facebook.

Volpi Mario

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