Anni 80
Anni 80 trasgressione e vite spezzate a Carrara
Questo racconto narra del fenomeno "Summer Boys" di cui fecero parte alcuni giovani di Carrara negli anni 80.
Siamo all' inizio dell' estate 1979 e in America esce il film i "Guerrieri della notte", film che narra della guerra tra bande rivali giovanili.
Sulle ali dell' entusiasmo di questo film ecco nascere a Carrara la prima "banda" i "Summer Boys" ossia i ragazzi dell' estate.
La "banda" era composta da circa 10 - 15 ragazzi e aveva ritrovo tra piazza Duomo e le scalinate della chiesa del Suffragio o Purgatorio.
Chiodo nero di pelle con la scritta sulla schiena in borchie d' acciaio Summer Boys", capelli lunghi sulle spalle.
Per "rimorchiare" le ragazze era necessario aver avuto uno o più di questi accessori
I "Summer Boys guidavano la Citroen cx Pallas "lo squalo",la moto Cagiva, la Vespa Piaggio ET3 125, il PX 125 o 150.
L' abbigliamento invernale era composto da un giubbotto con cappuccio dal bordo rivestito in pelo sintetico "eskimo", jeans rigorosamente corti sopra alla caviglia detti anche " acqua in casa" e di tre taglie superiori, con il cavallo che scendeva fino alle ginocchia.
La calzatura invernale per eccellenza erano gli stivali peter flowers , o camperos.
Nel periodo estivo l' abbigliamento era meno impegnativo Jeans e sandali indianini.
Entrare a far parte della "banda" non era facile, bisognava essere accettati da tutto il gruppo ma soprattutto dal capo.
Essere un "Summer Boys" significava conquistare tante ragazze che erano attratte da questi fighetti di cui volevano essere la "donna".
La "banda" si spostava a seconda delle stagioni da una discoteca all' altra e nessuno la contrastava poiché si rischiava di finire a botte.
Le discoteche estive del momento erano:
Lo Zena di Marinella, in una traversa del viale Litoraneo verso la spiaggia, frequentata da ragazze milanesi, parmigiane e bolognesi, molto più smaliziate delle ragazze di provincia
Il Red Star, alla partaccia, dove, grazie ai campeggi e all'ostello della gioventù, nelle serate estive si potevano incontravano anche ragazze straniere.
Mercatino estivo con bancarelle di ogni etnia, sandali, borse, bracciali, collanine, musica, locali era un cocktail del divertimento assicurato.
Nel periodo invernale la banda si spostava dal "New York New York" di Luni Mare (meta di spezzine e sarzanesi), al Cavalluccio di Lido di Camaiore. .
In Versilia i "Summer Boys" dovevano fronteggiarsi con livornesi e pisani che regnavano nelle discoteche del luogo, molto spesso i contrasti che avevano come oggetto la conquista delle ragazze viareggine(inconfondibili nel loro look, capelli lunghi lisci, con riga nel mezzo, ieans a tubino e scarponcelli ai piedi) sfociavano in risse molto violente.
Col passare del tempo questo dominio incontrastato del territorio da parte dei Summer boys iniziò a dare fastidio, così nell' estate successiva nacque ad Avenza una nuova banda in onore di Marilyn Monroe.
I "Marilyn Boys" con quartier generale presso i giardinetti di fronte all' istituto I.P.S.I.A di Avenza.
Giubbino in Jeans con scritta in borchie sulla schiena e disegnata l' effige della sex simbol, ma questa è tutta un' altra stoffa.
Come già detto siamo negli anni 80, trasgressione, musica disco/afrocubana, alcool, droghe leggere e pesanti hanno creato un mixer mortale pagato a caro prezzo da molti giovani "pazzi" di quegli anni.
PierLì
Ho letto il racconto firmato PierLi' " Anni 80 trasgressione e vite spezzate a Carrara" .
Sono un ex Summer Boy quindi meglio di me solo i miei amici possono testimoniare il periodo sopra indicato.
Posso essere d'accordo su alcuni frammenti del racconto ma alcune parti dello stesso sono denigratorie, offensive e non assolutamente
corrispondenti alla realtà.
Noi eravamo ragazzi più emancipati rispetto ad altri, giravamo molto ma l'amicizia e la solidarietà avevano per noi un valore molto forte.
Certo come in tutte le " bande" c'era il soggetto più irascibile ma i nostri ideali erano sicuramente quelli di amicizia e lealtà.
Il gilet di pelle, senza borchie ma con l'effigie di due gabbiani con un sole, simbolo di libertà, che ci contraddistingueva e' stato l'impulso di un momento un modello di aggregazione
che e' poi stato soppiantato da un abbigliamento più "afro" , consono allo stile di vita che abbiamo seguito per diversi anni e che rimarrà sempre nei nostri cuori e che da quel
momento in poi ha segnato e cambiato in modo radicale il mondo della musica e delle solite discoteche.
Purtroppo anch'io in quegli anni ho perso tanti amici per colpa della droga, che ovviamente condanno, ma contesto nella maniera più assoluta la nostra predisposizione ad ogni
tipo di violenza che ci viene attribuita.
Spero che possiate pubblicare la mia risposta in calce a quanto scritto dall'autore del racconto.
Un " ex " Summer boy