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Teste … “coronate”

Racconti
Spetta/Le Redazione
Tra le attività che la gente aspetta con ansia la riapertura, vi sono barbieri e parrucchieri, questo la dice lunga sull'importanza della "chioma" nella razza umana!

Quando ero piccolo, sono usciti i primi giornalini a fumetti, ebbene, tutti i “supereroi” anche di quei tempi avevano una fluente capigliatura. Questo la dice lunga su l’importanza dei capelli nella razza umana. Mentre per le femmine una lunga e fluente chioma è simbolo di bellezza e voluttà, nei maschi è da sempre vista come simbolo di forza, virilità, e fertilità. Ecco perché quando, all’insorgere della comunissima Alopecia Androgenetica, un parolone medico che significa calvizie, e i capelli cominciano a cadere, per moltissimi individui sia maschi, che femmine, inizia un vero e proprio calvario psicologico, che li porta a rovinarsi l’esistenza, e a fare scelte dispendiose o pericolose. La calvizie colpisce mediamente il settanta per cento degli uomini, e circa il quaranta delle donne, e non si deve classificarla, o trattarla come una malattia, perché non lo è. Il diradamento per caduta, di solito comincia dalla sommità del cranio, per scendere lentamente fino all’altezza delle basette, arrestandosi spontaneamente quando si viene a formare una specie di “corona” attorno alla testa ormai pelata. Qualcuno prende la cosa con filosofia, continuando la propria vita senza alcun trauma emotivo, altri completano l’opera della natura, rasandosi completamente, cosa che negli ultimi tempi ha visto quest’alternativa scelta da molti attori e cantanti famosi, mentre per qualcuno ha inizio l’inferno. Così si spendono cifre folli da parrucchieri e barbieri, per shampoo e lozioni, che lasciano il tempo che trovano, perché per la calvizie a oggi, non esiste alcun rimedio farmacologico. L’idea di sfruttare per usi commerciali questa vera e propria fobia umana, non è nuova, prova ne sono le numerosissime parrucche che furono usate fin dai tempi più antichi. A tal proposito va ricordato un famoso imprenditore emiliano, Cesare Ragazzi, che tra gli anni ottanta, novanta, fondò un vero e proprio impero finanziario, commercializzando, tramite spot in TV, la sua “idea meravigliosa,” ossia una specie d’innovativa parrucca, da fissare alla cute con una nastro adesivo. Per cercare di combattere la calvizie, però, l’unico rimedio a tutt’oggi conosciuto rimane quello dell’auto trapianto dei capelli. Tutto iniziò nel lontano 1930 in Giappone, dove un medico notò che nel ricostruire a un paziente una parte ustionata, vide ricrescere i capelli dalla pelle innestata. Negli anni quaranta un altro medico giapponese provò a innestare sul cranio di un paziente, piccoli ciuffi di capelli dal diametro di 2,o 3 millimetri, presi dalla sua stessa “corona.” La cosa funzionò, ma si rese conto che i capelli crescevano con un antipatico “effetto spazzola.” Fu un medico americano che nel decennio successivo con pazienza certosina impiantò i capelli uno a uno, rendendo la loro disposizione totalmente naturale. Con l’avvento delle materie plastiche del dopoguerra, si pensò di trapiantare capelli finti, spalmati di collagene, e provvisti di un nodo terminale per ancorarli al cuoio capelluto. L’insorgenza di rigetti, infezioni, e cadute naturali, sconsigliò gradatamente questo metodo, previlegiando quello ancora più nuovo, che consiste nel trapiantare solamente il follicolo del capello prelevato dal paziente stesso. Questo metodo, oltre ad essere a tutti gli effetti un vero e proprio intervento chirurgico, che ha bisogno di anestesia e convalescenza, e anche molto costoso, si parla di cifre che vanno dai 3000 ai 7000 € secondo il numero dei capelli innestati. In alternativa, soprattutto per quelle persone che hanno perduto, o visto diradare i propri capelli a causa di chemioterapia, la costruzione di nuovi dispositivi, come toupet o parrucche ha fatto passi da gigante. Ma qual è la differenza tra i due? Il toupet, e sostanzialmente un parrucchino, di solito fatto con veri capelli umani, che ha il compito di coprire una sola porzione della testa, mentre la parrucca copre tutto il cranio. Le moderne parrucche sono costruite con calotte in materiali plastici, che si possono incollare al cranio, e con cui si può nuotare, andare in moto, o fare sport senza alcun problema. Per le signore esistono le extension, un vero e proprio”ciuffo” di capelli aggiuntivo, per rinfoltire, o coprire una zona glabra. Io comunque sono del parere che sia sempre meglio assecondare la natura, senza volerla combattere, per questo io da decenni porto con disinvoltura la mia corona, che invece di giallo oro, è ormai diventata …  bianco avorio.
Mario Volpi
14.04.2020
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