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Nell'Era del commercio in rete, sembra quasi anacronistico ricordare le "boteghe" di un tempo. Eppure questi esercizi commerciali, quasi pionieristici, hanno salvato dalla fame un'intera generazione d'italiani
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Il progresso galoppante ha di fatto privato le nuove generazioni della possibilità di conoscere il vivere quotidiano dei loro nonni, e questo è un vero peccato.
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Il progresso spesso è basato sul sacrificio di chi prima di noi, ha inconsapevolmente usato "l'innovazione tecnologica" rivelatesi poi letale.
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Il progresso ha di fatto sparire, o ridimensionato, dei veri e propri miti, che hanno accompagnato l'Italia negli anni più bui della sua storia. Uno di questi sono le ferrovie, con le loro lacune e le loro eccellenze.
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Qualcuno afferma che solo con l'avvento della moneta come unità di scambio, l'umanità ha conosciuto la civiltà. Non so quanto questa affermazione sia veritiera, ma sta di fatto che anche i potenti del passato facevano di tutto per apporre la loro effige su di esse.
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Oggi, il mondo automobilistico, è in piena evoluzione, perchè ci si è accorti che sono le auto le maggiori responsabili dell'inquinamento ambientale. E pensare che appena settanta anni fa, erano considerate non solo uno Status Symbol, ma il vero volano economico per far ripartire l'Italia.
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Meno di sessanta anni fa, i giochi dei bambini erano talmente cruenti e pericolosi che purtroppo molti di loro ne hanno portato le cicatrici per tutta la vita. Nonostante tutto, però, quello che ti insegnavano, come scuola di vita ne compensava certamente i rischi.
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Nell'Italia rurale degli anni cinquanta, il cibo era scarso, e quel poco prodotto con grande fatica doveva essere difeso da un nemico minuscolo, ma micidiale; il topo.
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Chi ai nostri giorni è bambino, non ha avuto modo di conoscere alla Tv i "signori" del tempo, come li chiamavamo noi. Il più famoso è certamente il "colonnello Bernacca," che ha avuto con la Toscana, e in particolar modo con la Lunigiana, un rapporto così stretto, da sceglierla come luogo per la sua ultima dimora.
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Le "nostre estati" di sessant'anni fa erano molto diverse da quelle odierne, ma per certi versi assai più divertenti!