Beverone
Itinerari liguri
Sul quel cucuzzolo…il vento disperde i lamenti dei morti.
Cari amici, oggi vi porto a scoprire un posto in Liguria e precisamente sulle colline di La Spezia, a Beverone. Si tratta di un posto desolato ma al contempo affascinante: una piccola chiesina sul cucuzzolo del monte e poco più sotto un piccolissimo paesino che oggi conta 22 anime. "Il cucuzzolo del monte è calvo come la testa di chi ha sfidato le intemperie di numerosi inverni" ma in un angolo timida si erge la minuscola chiesina di San Giovanni decollato, ha solo una navata centrale affiancata da una piccola navata laterale che ha funzione di battistero. Nella sua controfacciata è conservato un antico fonte battesimale in arenaria, mentre l’altare risale probabilmente al periodo barocco. Non si sa quando fu costruita ma certamente è molto antica, c' è chi pensa sia sorta sui resti di un antica struttura di difesa, di certo si sa che fu sotto il dominio dei vescovi di Luni e che divenne parrocchia nel 1568. In questo posto desolato fioriscono piantine di iperico, di elicriso italico e di orecchie d'agnello. Qui il vento non tace mai e le tre campane del piccolo campanile quando sono silenti lasciano che i lamenti dei morti si sperdano nella vallata, da un sopraluogo effettuato nel XVI secolo risulta infatti che sotto il piccolo piazzale della chiesa vi fossero due vani di sepoltura comune, due pozzi, uno per gli uomini e uno per le donne e i bambini , i deceduti venivano calati a testa in giù spogli di qualunque cosa terrena dentro quel carnaio che oggi è chiuso da una lastra di arenaria. La peculiarità di questo sito è attestato dall’alta esposizione ai fulmini che nel 2010 danneggiarono rovinosamente il campanile. Il paesino sul nido del grifone, così è sopranominato Beverone, è un piccolo agglomerato di case che fino a poco tempo fa erano poco più che capanne, ha una sola via : la via Maestra che lo taglia in due e un antico oratorio, l'oratorio di Sant'Andrea, risalente al 1630. La storia certa di questo posto è poca roba, però da lassù si respira un aria di antico, di ancestrale: si vocifera di un antico sito celtico nella vicina Piana degli orti, di un Nementon (il santuario dove gli antichi druidi officiavano i loro riti). Effettivamente se vi recate sul posto potrete notare che dal terreno emergono delle pietre posizionate a formare delle elissi ..comunque da lassù la vista, nei giorni in cui non c è foschia, è impagabile, il panorama è grandioso: lo sguardo spazia sulla Val di Vara, le Alpi Apuane, la costa tirrenica fino a Livorno e si vedono le isole di Gorgona e Capraia e persino la Corsica. Se poi avete voglia di qualcosa di più avventuroso vi basta proseguire per pochi km fino a Stadomelli dove c è un meraviglioso ponte brooklyn sospeso sul Vara.
La leggenda del "Dùgu".
Come tutti i paesi della val di Vara anche Beverone ha la sua leggenda, si tratta della leggenda del Dùgu, un grande animale con enormi ali e artigli, vero flagello della piccola comunità montana, che richiama per descrizione il grifone. Pare fosse solito attaccare il paese e portarsi via i neonati .In realtà nella parete rocciosa nei pressi del paese sono stati notati numerosi nidi abbandonati di grifoni , che fosse quello il mostruoso dùgu?
Beverone, che strano nome, mi ricorda quella bevanda fatta con acqua farina e la semola che una volta davano in pasto ai bovini, secondo alcuni studiosi pare sia riconducibile alla parola latina bibere cioè bere… forse ci sarà una connessione con il fatto che a 600 metri dalla sommità del monte dove anticamente pare sorgesse il paese, una volta c'era una sorgente a cui venivano fatti abbeverare i cavalli e altri animali...chissà. In ogni caso , fosse solo per la vista che si gode da lassù secondo me è un posticino che vale la pena visitare, senza contare le molte cose belle che ci sono nei pressi.
Beverone giugno 21
22.07.2020 la redazione
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Crediti - Lunigiana ignota di Carlo Caselli.
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