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Trono preistorico Alpi Apuane

Itinerari lucchesi
GROTTE DEL TANACCIO E DELLA VULVA e il trono prestorico del papa
Come raggiungerle : Camaiore – Casoli fino a raggiungere la località Tre Scolli.
Itinerario :
Oltrepassiamo la località Tre Scolli fino a raggiungere una sbarra che consente l’accesso solo agli autorizzati e qui lasciamo la nostra auto. Sulla roccia a destra della carreggiata si trova il sentiero n° 106 segnalato con segnaletica Cai. Il primo tratto del percorso è piacevole all’interno di una bella faggeta. Pochi minuti e ci riporta sulla via asfaltata che percorriamo per qualche metro fino a rincontrare il sentiero 106 a destra. Riprendiamo a salire nel bosco e il primo tratto del percorso in leggera salita ci serve per scaldare i muscoli, perché il restante sale rapidamente tra rocce ( nulla di pericoloso ) e mette a dura prova gambe e fiato. Ad un tratto sulla nostra destra si notano delle abitazioni sparse nel bosco, e da li a poco si arriva sotto un alto muraglione in pietra, dove sulla roccia una freccia indica di svoltare a destra sentiero 106 Gabberi e Matanna. Ancora pochi minuti e si arriva alla cappella di San Rocco, un piccolo oratorio posto a msl 801 importante snodo di sentieri. Per mantenere inalterata la magia del luogo abbiamo scelto di non rivelare l’ubicazione esatta delle grotte, e poi è belle cercarle.
Ad un certo punto nel centro del viottolo si trova una grossa pietra, che divide il sentiero in due direzioni. Noi decidiamo di proseguire dritti a salire e in breve tempo ci troviamo sulla scogliera carsica del monte Gevoli, dove due “finestre” naturali rintagliate tra la roccia sono un punto d’osservazione incredibile. Secondo noi questo luogo potrebbe essere stato usato da Liguri Apuani come posto di vedetta, perchè dominante su tutta la vallata sottostante e la costa. Da quella postazione si ha il controllo visivo sul  lago di Massaciuccoli e la costa versiliese, ma non sulla costa ligure, che invece potrebbe essere stata controllata dalle vedette posizionate sulla cima del monte Matanna che si trova di fronte a noi. Da li poi abbiamo ridisceso lo sperone per il solito sentiero fino a raggiungere le grotte, dove abbiamo notato che all’interno della la grotta della Vulva, ubicato più in basso rispetto a quella del Tenaccio si vede benissimo la vetta del Mattana, (le foto lo dimostrano) quindi a questo punto ci viene facile pensare ciò :
Le vedette (A) poste sopra lo sperone carsico del Monte Gevoli controllavano gli accessi nemici provenienti dalla costa tirrenica (Est), mentre le vedette poste sul Matanna (B) controllavano gli arrivi provenienti dalla costa ligure (ovest). Quest’ultime probabilmente lanciavano un segnale all’arrivo degli invasori direttamente dentro la grotta della Vulva. Con questo segnale diretto facevano risparmiare tempo prezioso alle vedette A che altrimenti sarebbero dovute ridiscendere lo sperone carsico e corre alle grotte per dare l’allarme.
Cercando di rendere meglio l’idea sulla nostra ipotesi rimettiamo; un disegno, la foto della vista da dentro la grotta e la foto delle vette.
E’ chiaro che questa teoria è solo una nostra congettura, ma potrebbero avere un fondo di verità. Quindi se qualcuno ha nozioni precise in merito può mettersi in contatto con la redazione a questo indirizzo email . info@cararraonline.com
Nostra teoria
Dopo questa doverosa parantesi riprendiamo il nostro itinerario verso le Nostre Radici. Visto la magia del luogo rimaniamo basiti che un posto del genere non sia tutelato e preservato dalle autorità competenti; quindi, Noi nel nostro piccolo proprio per cercare di preservarlo più a lungo possibile come detto in precedenza vi diciamo soltanto che il Trono Prestorico delle Alpi Apuane si trova poco distante dal piccolo oratorio di San Rocchino. Siamo alle pendici  del Monte Gevoli, nel territorio di Camaiore. E’ sul fianco di questo massiccio roccioso somigliante ad una grande scogliera che si apre la Grotta del Tanaccio e subito sotto nel canyon di rocce si trova la grotta della Vulva.
Ora non vi resta che cercarle, e Buon divertimento.
La grotta del Tenaccio e il trono prestorico detto il “ Trono del papa”
Questa colonna stalattitica si trova dentro la grotta del Tenaccio, una cavità carsica posta a circa 800 m.sl e larga 14 m. dove al suo interno furono travate ossa umane datate al periodo Eneolitico, alcuni manufatti e delle conchiglie. Il manufatto prestorico posto sulla sinistra è modellato a forma di trono in pietra e proprio per quella forma è chiamato il “ Trono del papa”. Il trono del papa è composto nella parte alta da una spalliera e da una parte concava sottostante modellata circolarmente a forma di vasca. Sul manufatto in rilevo è scolpita una croce e alcuni segni poco comprensibili. Su l’uso di questo reperto possiamo presumere che fosse una sorta di postazione per il parto e che i nascituri aiutai dall’acqua raccolta nella vasca, trovavano un ambiente il più naturale possibile. Oppure vista l’ubicazione così nascosta e riparata all’interno di una grotta ci fa pensare che il manufatto potesse essere usato per riti fecondanti ottenuti proprio su quella specie di trono. Nella parte destra della cavità carsica invece si trovano altre due colonne stalattitiche che dall’alto della parete rocciosa raggiungono il suolo. Sappiano che il sito del Tanaccio nasce nelle vicinanze di un altro insediamento prestorico chiamato la “Grotta dell’Onda” che toccheremo in un secondo momento. Quest’ultimo insediamento visto la presenza dell’acqua, fonte essenziale per la vita fu scelto dalle tribù locali come postazione stanziale, mentre le altre due  grotte come detto sopra potrebbero essere state usate per riti sacrali o funebri.
Trono preistorico Liguri Apuani
La grotta della “Vulva”
Subito sotto la grotta del Tenaccio troviamo l’altra cavità prestorica detta della Vulva. Una grotta grande dentro un’altra più piccola dall’aspetto dell’organo sessuale femminile. Anche per questa, come per l’altra possiamo fare solo delle supposizioni. Visto la sua forma possiamo pensare che la grotta fosse riservata solo ai futuri uomini. Gli adolescenti per dimostrare che erano pronti a essere uomini forti e fieri erano lasciati soli legati all’interno della grotta sfidando la paura di essere sbranati da orsi, lupi e leoni. La mattina successiva se avevano superato la prova di coraggio dopo i festeggiamenti da parte del villaggio erano pronti a diventare uomini. Ancora oggi molte tribù applicano rituali simili.
Grotta della Vulva
Il percorso
N.B
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