Viale xx Settembre
La città
Ciò che ha contribuito all'espansione di Carrara è stato il viale XX Settembre, che corre quasi rettilineo attraversando la pianura, fino al mare, fiancheggiato all'inizio da grandi piante di platani, al quale deve molto in riferimento alle comunicazioni ed ai trasporti, diversamente sarebbe rimasta una piccola, agricola frazione di cittadini e contadini. Questo viale, per Carrara e Vicinanze fu un avvenimento sconvolgente, oltre che per la lunghezza di circa sette chilometri, anche per la larghezza: circa sette metri ciascun marciapiede e quindici la sede stradale di scorrimento, di cui cinque per le singole direzioni ed al centro altri cinque per il percorso tranviario, per un totale di circa 30 metri, superando le strade più ampie del nostro territorio, che andavano dai tre metri ai cinque, marciapiedi compresi. I progetti furono tanti e diversi nel tempo, anche per l'esproprio dei terreni, contestati dai proprietari, compreso un mio antenato materno, certo Alessandro Piccini, con proprietà che andavano dal Tiro a Segno fino a Galizia-Corvenale (era di sua proprietà anche l'Oratorio di S.Michele che si trovava in via Carriona attuale nr. civico 198 in una casa detta il “Casone” per l’enorme agglomerato di famiglie, circa 20, che la occupavano. Era visibile, in pessimo stato, sino agli anni 60 del secolo scorso. (Attualmente non esiste più questo oratorio).
Il progetto iniziale di questa grandiosa opera iniziò a prospettarsi verso il 1864, poi le solite difficoltà di espropriazione dei terreni interessati al progetto, ritardarono la messa in opera della costruzione del viale, quale idea di una tranvia che collegasse i monti col mare. Finalmente fu portato in Consiglio Comunale il 15 gennaio 1904 con sindaco (1903-1906) avv.Carlo Alberto Sarteschi, e Giuseppe Arata per i vantaggi ai cittadini, quindi il consigliere Cimino dichiarò che il viale, riferendosi alle risorse che avrebbe prodotto, ricorse all' espressione "Risorgimento Edilizio di Carrara" Sapendo che già esisteva la Ferrovia Marmifera Privata (ed il tratto Avenza-Porto rogitato in data 5 novembre 1874 ed entrato in funzione nel 1877), che collegava Avenza con il Porto di Marina: porto per modo di dire, perché era una banchina, ovvero un molo caricatore, innalzato per merito dell'allora Console degli USA a Carrara, Guglielmo Walton (1786 – 1873), nel 1851, poi intraprendente industriale e inventore britannico naturalizzato italiano, tra cui la segheria multitelai e trattrici a vapore. Abitò nel Palazzo Walton, detto anche "Palazzo dell'Angelo", in via Rosselli, 17 - ex corso Vittorio Emanuele 19. Il viale XX Settembre partiva dal punto estremo della via Roma, attuale Oratorio di San Ceccardo che sulla facciata di sinistra ha la targa con inciso "Via Roma" e sulla destra la targa con la scritta "Viale XX Settembre", sapendo che su quel tratto di viale scorreva il Carrione, poi spostato nell'attuale alveo. Anche dopo il ponte della Fossa dei Leoni, l'ansa voltava indietro verso l'inizio della Provinciale per poi proseguire a costa della stessa via sino a Ponte Cimato (così si chiamava la Frazione di Pontecimato). In un primo tempo fu progettato per attraversare il centro storico di Avenza, quale percorso più conveniente, ma poi gli addetti alla tramvia che erano i veri promotori, optarono per una via tutta nuova e con caratteristiche tutte proprie, l'idea del viale che conosciamo diventò un vero progetto esecutivo. I cittadini (carrarini con tanti secoli trascorsi entro le mura, che ogni sera chiudevano ermeticamente), già imbronciati perché ritenevano che fuori dal loro centro cittadino esisteva solo il contado, con i suoi disgraziati villani, disprezzati e commiserati, ovvero persone di "fuori", "furesti", contadini, montagnari. Comunque il viale doveva assumere quella grande cosa voluta da molti, anzi da quasi tutti augurata, doveva conservare nel suo percorso il massimo possibile di decoro urbanistico. Ed infatti, lungo questo stupendo viale furono costruite meravigliose ville e case di lusso, poi istituzioni varie, divenendo così una zona residenziale, specialmente subito dopo San Ceccardo-Fabbrica, nella zona di Ortomurano, quindi dopo il Parco della Rimembranza, con le famose Villa Olga (già Ville Enrico, come riporta Giampaoli-Bizzarri nel volume "Guida di Carrara", 1932), Villa Casa Mia (fatta costruire da Giorgio Berring-Nicoli, che regalò un altare anche alla Chiesa di Fossola) e tante altre. Con queste prospettive il viale XX settembre rimane e rimarrà, il simbolo e lo strumento decisivo della nuova Carrara dalla fine del XIX secolo.
Esistevano strade, "skorzatoia", mulattiera, "rizolat", scorciatoia (che sono i percorsi più brevi, ma impervi, per arrivare a destinazione), la Provinciale Carrara-Avenza (detta anche anticamente, via Postale), sino all'Aurelia, poi bisognava proseguire sino alla Marina di Avenza (così era chiamata la spiaggia), tramite il raccordo della Carrareccia, detta poi Carriona, lungo il fiume, ed attraversare quello che sarebbe diventato il viale nuovo nei pressi della fermata tramviaria Giampaoli ed arrivare a quello che è diventato il Porto di Marina di Carrara. Oppure, sulla Carriona, dopo le attuali scuole A.Nardi in fondo alla via Carducci, si deviava per via vicinale Turigliano, si attraversava l'inesistente viale sino all'Aurelia, dopo i Ponti di Anderlino, poi si proseguiva per il Porto di Luni. L'idea iniziale della tramvia fu portata in consiglio comunale, come abbiamo precisato sopra, alla riunione del 15 gennaio 1904, quindi si arrivò al progetto esecutivo di una impresa belga, terminato dopo molte vicissitudini e critiche per gli eccessivi espropri, ed inaugurato nel maggio 1915, ancora da asfaltare. Attualmente la corsia centrale di quindici metri è dedicata esclusivamente ai due sensi di marcia degli automezzi. Infine asfaltato dopo il 1935, con le comunicazioni tramviarie ha subito imposto un impulso progressista e moderno, tanto alla città che ai Paesi a Monte (si chiamavano, prima "fuochi", ed alludevano ad ogni famiglia, poi Ville, in seguito Vicinanze quindi Paesi a Monte . . . e al Piano).
Carrara si sviluppa dalla costa (Marina di Carrara) fino alle Alpi Apuane, alle pendici delle quali si trovano le frazioni montane. Difficile espansione perché la città si trova in una conca circondata da montagne e colline, con la sola apertura verso il mare. E' bagnata dal fiume Lavenza (nome celtico per fiume, poi chiamato Carrione), che nasce dal monte Spallone ed ha un bacino d'acqua di oltre 50 km². La città, a chi guarda verso i monti, appare dentro la candida cornice dei tre grandi bacini marmiferi Ravaccione, Fantiscritti e Colonnata, bacini ora sbrigativamente rinominati col nome della località più vicina, ossia: di Torano, di Miseglia, di Colonnata.
Lungo il viale, primo incontro con l' Oratorio di San Ceccardo ad Aquas, contenente una piccola fonte scaturita dove avrebbe toccato terra il primo fiotto di sangue del martire, e delizioso luogo di culto (morto martire nel 860, pare sia stato decapitato proprio in questo luogo, dove c'era l'altare maggiore). San Ceccardo, già vescovo di Luni, (successore del vescovo precedente Gualchiero), fu ucciso dal capo dei Normanni all'interno della cattedrale di Luni. Altra leggenda racconta che Ceccardo, mentre sulle montagne tra le cave cercava i marmi per riparare le chiese di Luni , fu ucciso a seguito di un sanguinoso saccheggio ad opera dei Normanni, quindi riportato nella nostra città dopo la sparizione della loro, quando i lunensi si spostarono a Carrara. La fonte posta tre scalini al di sotto della pavimentazione, dove l'acqua sgorga nel punto in cui, secondo la tradizione, cadde il capo del martire. La fede popolare attribuisce all'acqua di possedere qualità miracolose e taumaturgiche; lo zampillo esce per intervento soprannaturale da una testa di leone marmorea tra bassorilievi floreali in marmo. Sulla parete, sopra questa scultura, è posta un'icona in marmo con la figura di S. Ceccardo, ai suoi piedi la scritta "S. CICHARDO" ed in alto un bassorilievo marmoreo che raffigura il martirio del Santo. Certo è che le sue spoglie si trovano a Carrara da tempo immemore e nel 1609 furono deposte sotto la mensa dell'altare a lui dedicato nella navata destra della Collegiata Abbazia di Sant'Andrea Apostolo di Carrara, ovvero il Duomo. La chiesetta-oratorio diretta per molti anni da Don Giuseppe Rosini, nobile figura di sacerdote e "partigiano", che seguiva due chiese, quella di Melara sulla Provinciale e questa di San Ceccardo). Il santo è festeggiato come patrono di Carrara il 16 giugno.
Segue la Mazatora, ovvero il mattatoio comunale, macello pubblico, che aveva raggiunto la fama di igiene europea come riportato dall'ing.Eugenio Giani di Pisa al Ministero dell' Interno: ovvero tale attività doveva essere fuori della città e provvista di abbondante acqua e di un smaltimento rapido e sicuro: acqua c'era e lo smaltimento avveniva via fiume Carrione.
Il Palazzotto ex Obitorio, detto anche Lazzaretto (per l'uso ospedaliero di ricoverati infettivi dell'Associazione Pubblica Assistenza, in via Roma 23, dell'arch.ing.Ugo Bertolucci, (in recente passato chiamata Istituto Fascista di Pubblica Assistenza a Beneficenza). Sempre il Lazzareto, in uno stile indecifrabile, un ingresso a cancellata che si apre in un andito a volta a tutto sesto, con finestre al primo piano a colonnette di sezione poligonale a forma di trifora e bifora. Comunque garantisce all'edificio una specialissima grazia che unita ad una vistosità riesce a stupire qualsiasi viandante. Divenne dopo la prima guerra mondiale ospedale d'emergenza: il Civico Ospedale fu inaugurato nel 1876, opera dell'arch. cav. Vincenzo Micheli, promotore conte Ferdinando Monzoni. Questo ospedale poteva ospitare al massimo 150 ricoverati, tra degenti gratuiti e quelli ricoverati in camere a pagamento. Attualmente è occupato dagli uffici ed organizzazione Alfa Victor, Protezione Civile Nazionale, che occupa tutto il piano terra e sul retro le varie auto e camioncini inerenti la Protezione Civile. In questa costruzione, negli anni passati si sono avvicendate diverse organizzazioni, tra cui l'ufficio Turistico di Carrara, a piano terra.
Segue il vecchio campo di calcio, detto "Fossa dei Leoni", perché essendo basso, nella fossa e anche a causa di giocatori che sbraitavano come delle belve: sembra il motivo più plausibile a tale appellativo. E' un apparato sportivo con molti ricordi: riunioni fasciste con intervento del gerarca Renato Ricci, manifestazioni ginniche di avanguardisti e giovani fasciste con il cerchio di legno in coreografie calme e precise, grida e contestazioni di sportivi, specialmente con incontri della squadra massese, avvenimenti politici di rappresentanti nazionali e comunali. Insomma ha accompagnato questi spettacoli, per molti anni, tutti gli sportivi ed i cittadini di Carrara e provincia, sino alla sua cosiddetta decadenza, essendo intervenuto lo Stadio dei Marmi. Negli anni quaranta ancora non aveva una chiusura esterna. Dagli spalti si poteva vedere lo scorrere del fiume, nella curva verso il mare. Penso sia un impianto avvenuto dopo la prima guerra mondiale, verso l'anno 1920 (vedi anche lapide murata su una parete di una ditta con sede all'interno dello stadio, dove si esaltano dipendenti della ditta Biso).
Segue il Museo del Marmo. Nel 1982 il sindaco Alessandro Costa ed alcuni Consiglieri, in seguito a una delibera comunale, approvano l'istituzione del primo museo pubblico della città, situato quasi di fronte al nuovo Stadio dei Marmi, voluto della nostra Camera di Commercio, con inclusa una Biblioteca ben fornita, e molti, veramente molti oggetti inerenti la lavorazione del marmo, il commercio, le qualità delle pietre, le sale riunioni e sale di manifestazione, un grande giardino con esposizioni di blocchi di marmo (ma fu esposta anni addietro anche una motrice della vecchia Ferrovia Marmifera, ed ora si può vedere la grande ruota, con "bicchieri" saldati, per la fornitura di acqua ai telai (anche multipli, unitamente a sabbia) per la trasformazione di blocchi in lastre (noi, a Carrara la chiamiamo "segagione"). Raccomandabile per una escursione la grande Marmoteca che offre campioni di marmi e pietre da ogni parte del mondo in grande pezzatura. E' davvero un orgoglio per ogni cittadino per questo invidiato museo, e dobbiamo ringraziare tutti i collaboratori che incrementano con donazioni di oggetti e sovvenzioni.
Villa "Casa Mia". A poca distanza dell'ex Parco Pubblico urbano "Della Rimembranza" demolito negli anni cinquanta e sostituito con il cosiddetto "Stadio dei Marmi", confinante con il Parco di Villa Olga, dell'architetto Enrico Bonanni, (ora non più esistente, sostituito da quattro Condominii di ben trentadue appartamenti) già denominata Villa Enrico. La Villa "Casa mia", in sobrio stile rurale toscano fu progettata negli anni dieci del Novecento dall'allora ben noto architetto Enrico Del Debbio per conto della famiglia George Berring - Nicoli poi acquistata da Dreville Cripps (imprenditore del marmo, socio di quel William Walton che costruì a metà dell'Ottocento i primi due moli caricatori alla Marina di Lavenza).
Attualmente "Villa Casa Mia" appartiene alle sorelle Lattanzi che recentemente l'hanno rinnovata ed abitata, comprendente un bel grande giardino ed un parco piantumato.
Più avanti troviamo il Cimitero di Turigliano, grande campo per i defunti, ricco di belle ed artistiche cappelle funerarie, con grandiosi capolavori dei nostri artisti del marmo, da dichiararsi davvero monumentale, e in aperta concorrenza con quello di Marcognano (questo molto bello ma un po' trasandato, con rischi di smottamenti disastrosi). Inaugurato nel marzo 1901, la prima salma avenzina arrivò il 21 marzo 1901 ed il primo marinello (da Marina di Avenza) fu sepolto il 10 aprile 1901 e da queste date si cominciò ad accettare anche salme da Carrara e da tutti i vicini dintorni, divenendo così famoso luogo sacro, quartiere a residenza illimitata di tanti cari cristiani trapassati. Durante l'ultima guerra ha avuto anche una zona, fuori il camposanto, proprio al limite del viale, dove si trova la stele, all'esterno, dell' anarchico milanese Gaetano Bresci eseguita dallo scultore Carlo Sergio Signori (Milano 1906 - Carrara 1988), e come riportato a basso della lapide, non è stata terminata tale opera essendo nel frattempo deceduto l'autore. Questo spazio precedentemente usato come pseudo Camposanto, nel 1943-44 era seminato di solo croci, dove sottoterra riposavano i tedeschi periti o uccisi anche durante i vari bombardamenti di tutto il circondario carrarese. Dopo vent'anni furono tolte le croci e piantumato, creando un giardino con panchine e passaggi pedonali, e Ugo Mazzucchelli ha ottenuto l'autorizzazione dei Consiglieri del Comune di Carrara per esporre il monumento offerto dagli Anarchici carraresi, all'anarchico milanese.
Al confine del Cimitero esiste la via Aurelia, strada che prima dell' Autostrada provvedeva a smaltite tutto il traffico stradale nazionale e internazionale in transito da Avenza. Inaugurata il 29 ottobre 1933, chiamata dai Romani via Emilia di Scauro in quel di Aventia, con all'incrocio del viale, una Rotonda sormontata da una affusolata statua "Armonia di luci e ombre" - dello scultore post-bellico, fotografo e valido comandante combattente partigiano della città di Carrara, Nardo Dunchi (22 febbraio 1914 – 7 maggio 2010) : opera a dir poco stupenda !
Proseguendo troviamo il Ponte delle Ferrovie dello Stato, con tre arcate è ottenuto in seguito alla costruzione della linea Pisa-La Spezia, inaugurato il 15 maggio 1863. Il secondo ponte, vicino al primo, che collega la stazione di Avenza con Carrara san Martino inaugurato con questa linea 10 settembre 1866. Essendo questi due ponti vicini, non si nota l' insolita particolarità, e passandoci sotto si crede che magari uno serva per un verso e l'altro per il contrario, ovvero uno vada verso Massa e l'altro verso Sarzana: ma non è così. Il primo, lato Marina ha un doppio binario per la linea Pisa-La Spezia, l'altro lato Carrara, un solo binario per San Martino, ma con una'arcata in più, in mattoni rossi.
Arriviamo a Marina di Carrara, con la Villa Giampaoli, costruita per iniziativa di Arturo Giampaoli Gialandrei, che acquistò il lotto denominato Ceci, vendutogli, da una figlia di Andrea Del Medico (che aveva tre figlie), e ne comprò ben sei ettari agli inizi del 1900, dedicando ben tre ettari al solo parco, e vi fece costruire la villa che ancor oggi porta il suo nome. La costruzione copriva un periodo che va dal 1909 al 1920, progettata dall'architetto Eugenio Galeotti, mentre l'architetto Del Debbio ristrutturò la casa colonica che la famiglia Giampaoli abitò in attesa della villa padronale. In questa villa, creata per il periodo estivo (avendo avuto la residenza in quel di Massa), si decise a trasferirvisi definitivamente nel 1934, facendola diventare residenza stabile. Infatti Arturo Giampaoli progettò anche il parco ed il giardino con soluzioni geometriche, munito di fontane e statue in stile liberty. Oggi il giardino è quasi sparito, facendo diventare il tutto un vero parco con diverse specie di piante, dai platani alle querce, ai cedri, ai cipressi e palme di alto fusto. La villa si eleva su due piani, con un corpo più snello che si alza su tre piani tanto da diventare una torretta. Elemento tipico delle ville marine realizzate lungo il litorale. La casa colonica ristrutturata dall'arch.Enrico Del Debbio, ed alzata nel 1909 di un piano, si trovava all' interno, immersa nella proprietà, ma al momento dell'apertura del Viale XX Settembre, viene a trovarsi al limite massimo della proprietà a causa degli espropri dovuti alla costruzione del viale che collega Carrara con Marina. Oggi questa la villa Giampaoli è abitata da un carrarese, Giampiero Lagomarsini, mentre nell'ex casa colonica, proprio sul ciglio del viale, è occupata da altri parenti, sempre Lagomarsini.
Marina di Carrara, in piazza Menconi con la Parrocchia della Sacra Famiglia, dovuta all'iniziativa dei fratelli Vatteroni (nel 1776), che fecero costruire a proprie spese, nella frazione di San Giuseppe un oratorio dedicato alla Sacra Famiglia, conosciuta dai marinelli come la famosa "Chiesina". In seguito, l'impulso della Marina di Avenza (anche se quasi nessuno riconosceva questa denominazione), i marinelli si staccarono da Avenza, diventando così Marina di Carrara (ed eravamo intorno al 1850), la chiesa cominciò a crescere di fedeli cristiani frequentatori, tanto da richiedere un vero luogo per le funzioni religiose. Infatti fu Francesco V il promotore della costruzione nel 1859, ma i lavori si fermarono a circa sei metri fuori dal suolo e così rimase sino al 1879 come riportato in una relazione dell'arch. Caselli. Vennero ripresi i lavori il 29 Luglio 1880 sotto la direzione del sig. Paolo Gemignani, viareggino, e la Chiesa venne inaugurata, con una sola navata, ed aperta al culto nel 1886. Poi nel 1925 l'ing.Domenico Zaccagna, tramite un civico comitato, presentò ai marinelli un progetto di restauro ed ampliamento, e nel 1926 iniziarono tutti i costosi lavori, che terminarono il 18 maggio 1935, dotando la Chiesa con altre due navate laterali, mentre le cinque campane furono installate il 14 maggio 1938.
Nel 1982 al termine di riparazione e rafforzamenti, fu collocata nel timpano della chiesa, ovvero nel punto più alto della facciata, una scultura marmorea raffigurante la "Madonna del Mare", opera di Luigi Telara. Iniziano così grandi rifacimenti e ristrutturazioni della Chiesa : lo scultore carrarese di adozione Alberto Sparapani (1911-2004), nato a Casale Marittimo in prov. di Pisa, ci offre l'altare e l'ambone (che è il podio con leggio da cui si tengono le omelie e le letture bibliche, come decretato dal Concilio Vaticano II. Sparapani tanto per rendere l'idea, ha scolpito anche il Monumento al Cavatore, a Colonnata nel 1983, e l' 11 Novembre 1999 l'Accademia Aruntica gli ha rivolto un omaggio ed un ringraziamento di tutta la città, alla carriera,) mentre la Cappella del Santissimo, è stata disegnata dall' arch. A.Ghirlanda. Per l'anniversario (750mo di fondazione) dei Servi di Maria della Provincia Toscana, l'ordine a cui era affidato il luogo sacro dal 1923 fino al 2008, ovvero coloro che hanno programmato questa rivoluzione architettonica, chiamarono lo scultore Bino Bini che creò il "Trittico" per il presbiterio, dietro le quattro poltrone ed un trono degli officianti, (anch'esse di marmo), grande opera in marmo bianco locale, che rappresenta momenti salienti della storia e le origini dell'Ordine dei Servi. Il Cristo in croce, soprastante, nessuno ha saputo dirmi chi l'ha costruito. Telefonato anche a Firenze presso la Casa Madre dei Servi di Maria della Provincia Toscana, ma il numero di telefono corrisponde al segnale di fax. Non da meno le Vetrate Istoriate (otto di Ugo Signorini, sei di Mario Vezzelli), oltre a due sopra le porte d'ingresso, cinque nella facciata, tre nella Cappella del Santissimo). Sulla facciata esterna, in nicchie sono poste due statue di marmo : una di San Giuseppe e l'altra della Madonna con bambino a simboleggiare la Sacra Famiglia, offerte il 15 Agosto 2008 da A.Gorlandi. Attualmente la Parrocchia è affidata al Clero Diocesano.
Il viale, costruito con l'iniziativa degli addetti alla tramvia, alle ore 14,15 del 20/05/1915, effettua l'inaugurazione della linea tranviaria Carrara-Marina, partendo da piazza Farini, a Carrara.
Poi nell'agosto 1916, la circolazione tranviaria viene adeguata a quella automobilistica.
Nel 1935 viene asfaltato lungo tutto il tragitto.
A Carrara il 7 giugno 1957 viene inaugurato il nuovo tronco filoviario Carrara-Marina-Fossa Maestra, partendo da piazza Farini in città (la linea filotranviaria arriva fino alla Fossa Maestra).
Nel 1954 viene smantellata la linea tranviaria sul viale XX Settembre, a Carrara, ovvero, vengo tolti i binari dal centro del viale.
Terminiamo, dove finisce il viale, con la foto del "Buscaiol" di Felice Vatteroni (Nato a Marina di Carrara il 21 marzo 1908 - mortovi il 30 giugno 1993). Avendo iniziato con l'Oratorio di San Ceccardo, dove inizia il Viale XX Settembre. Il Buscaiol è una delle opere più celebri e famose dell'artista, raffigura un uomo che trasporta una pesante lastra di marmo sulla schiena, con le sue sole forze: solitamente era un giovanissimo ragazzo alla mercé dei cavatori. Quest'opera è stata commissionata all'artista dai portuali nel 1980 per celebrare cinquant'anni di attività e per sottolineare la fatica e il valore dell'umile figura umana, portatrice delle memorie del lavoro locale.
Lucio BENASSI Carrara, 2 Maggio 2013
Bibliografia :
Museo del Marmo su Internet : http://it.wikipedia.org/wiki/Museo_civico_del_Marmo_di_Carrara
Villa Giampaoli su Internet : http://it.wikipedia.org/wiki/Villa_Giampaoli
Villa Olga / Villa Enrico : Giampaoli-Bizzarri, "Guida di Carrara", 1932
Villa Casa Mia su Internet : http://it.wikipedia.org/wiki/Carrara
Felice Vatteroni su Internet : http://it.wikipedia.org/wiki/Felice_Vatteroni
Pom Tiziano Renato : "Rileggiamo Carrara", S.E.A. Carrara, 1981
Guaita Ovidio : "Le Ville della Toscana", Newton & Compton Editori, Roma, 1997
AA.VV. : "Costruire una Chiesa", Edit. S.E.A. di Carrara, 1989
Foto dell'autore : tutte quelle a colori.
Foto bianco e nero : da raccolta Internet, prive di copyright, perché ultra 80/100 anni
VILLE e VILLETTETE sul Viale XX Settembre lato destro
- Mazatora, ovvero Mattatoio Comunale, un gioiello per il tempo passato. Per quel periodo con attrezzature all'avanguardia. Ora in attività come Ufficio di Collocamento al Lavoro, con nr. civico 1 e 3, e con vari altri uffici.Fossa dei Leoni (già Stadio, detto Campo Sportivo dell' U.S.C.F.) un po' basso, a livello fiume Carrione, ma con molti ricordi storici, specialmente durante il ventennio fascista. Probabilmente questo Campo Sportivo risale al 1920.dopo il Vecchio Stadio detto "Fossa dei Leoni", e superato il Carrione, ci si trova nel tratto conosciuto come Ortomurano, dove ci sono ville con poco spazio, veri fazzoletti di verde, tutte con piccolo o medio giardino :seguono diversi condominii, interni e sul viale stesso.• Villino Mariotti al nr. civico 33 rialzato, piccolo ma dignitoso• Villino Lucia al nr. civico 35 rialzato, piccolo ma dignitosoPalazzo della cabina elettrica, all'angolo con la via Carriona, già S.I.E.L. oggi ENEL Distribuzione, con una targa sulla facciata, dedicata ad un suo eroe del 1917.dopo il ponte sul torrente Valenza, troviamoPoste e Telegrafi, Uffici di Fossola, al piano terra di un condominio.• Villino Cleofe al nr. civico 59 bello ed originaledopo il ponte sul torrente Fosso di Fossola, detto "Brtin" :• Villino Lulli (Boggi) al nr. civico 65/ter spazio limitato, con giardino• Villa di Andrea Andrei al nr. civico 67 grande parco piantumato e giardino• Villa Belverde al nr. civico 73/bis con grande giardino ben tenuto e con un grande albero di centoventi anni. Attualmente trasformato in Bed and Breakfast, all' angolo con via Casala.In questa piccola zona ci son ben tre Bed and Breakfast (due sul viale ed uno in via Casala)• Villa dei Brunetti e Lembo Loredana al nr. civico 73/bis un po' interna e dignitosa già Villa Poli, poi nuova sede del Comando Tedesco trasferitosi da via Garibaldi in città dall'ex villa Lazzerini, (oggi via 7 Luglio), avvenuto l'8 Novembre 1944.• Villa Fam. Bianchi al nr. civico 75 bella e tenuta beneMuseo del Marmo, vanto dei cittadino carraresi, bello, unico e funzionale, con una grande esposizione di campioni di varie pietre e marmi da tutto il mondo, chiamata Marmoteca. Si trova dal 1984 quasi di fronte allo Stadio dei Marmi.seguono, dopo il distributore, due ville, proprio sul viale, all'apparenza abbandonate da molti anni.. Quindi superata la via Carducci, proseguendo verso Sant'Antonio, sempre con ville e villette di varie metrature, alcune di una certa ricercatezza ed eleganza, altre un po' meno ma sempre villette uno-e-bi familiari, troviamo:Il Cimitero di Turigliano, inaugurato nel marzo 1901, da allora ha provveduto ad ogni tumulazione di salme provenienti da Avenza, Marina di Avenza (così si chiamava Marina di Carrara) e dalla città stessa, attrezzato di quanto necessario ad una simile organizzazione (ma non ha un inceneritore di salme, procedura tutt'oggi molto richiesta).Non si può ignorare, percorrendo il viale XX Settembre, alla Rotonda che incrocia l'Aurelia, con al centro il monumento "Armonia di luci e ombre" di Nardo DUNCHI.Sino a Marina proseguono, attraversando il Ponte della Ferrovia di Stato, e prevalentemente dopo il ponte dell'Autostrada, sparse altre ville e villette, poiché gli spazi precedenti, nel tempo passato e fino a qualche anno fa, erano occupati da piazzali per la lavorazione ed il deposito di blocchi e lastre di marmo e di segherie e laboratori lapidei, ed ora invece, da molti grandi condominii.Si arriva a Marina di Carrara, che chiude l'escursione, con il monumento al "Buscaiol", di spalle al mare, opera di Felice Vatteroni, prospetticamente sul lungomare, al centro del viale XX Settembre
VILLE e VILLETTETE sul Viale XX Settembre lato sinistro
- Villa Serenella, al nr. civico 54 (è sul termine della Via Roma, lungo la salita di San Ceccardo), rialzata, con torretta a tre piani, mattonata, con grande parco e giardino-Oratorio di San Ceccardo, aperto tanto l'oratorio che la fonte, il giorno 16 Giugno.Ex Obitorio, poi Lazzaretto, ed in seguito anche Ufficio Turistico a piano terra,Nuova Chiesa di San Ceccardo, un po' spostata all'interno, benedetta il 5 Sett.1965 e consacrata il 24 Nov.1984, a fianco del Parco di San Ceccardo, con otto grandi dipinti pannelli alle due pareti laterali, che raccontano la storia del Santo. Non ha affreschi.dopo il ponte sul fiume Carrione, a Ortomurano, ci sono ville con poco spazio, veri fazzoletti di verde, tutte con piccolo o medio giardino) :Villa Margherita, la più recente ad Ortomurano, al nr. civico 78, casa dignitosaVilla Bianchi-Caleo al nr. civico 80 abbastanza ben tenuta, con giardinoVilla al nr. civico 84, con tre condòmini, unica nella zona a tre piani, da sistemareVilla al nr. civico 86, bifamiliare con la villa al nr. civico 88, piccola e dignitosaVilla Cecchini al nr. civico 88 costruzione con giardinoVilla dei Ferrari ai nr. civici 90 e 92 bifamiliare, un po' internaVilla Vatteroni-Tedeschi al nr. civico 104 al termine del vialetto, da sistemareLe costruzioni con i numeri civici compresi, dall' 88 al 102, sono interne in un vialetto .Dopo il ponte sul torrente Valenza:Istituto Tecnico Statale, Commerciale ad Indirizzo Mercantile e per Geometri "D.Zaccagna", al nr. civico 116, con grande bassorilievo in marmo bianco, sulla parete della facciata esterna di Giuliano Buttini, 1965, figlio del noto scultore Aldo (già autore della Venere, nel giardinetto di fronte alle Poste si Carrara.Associazione degli Industriali della Provincia di Massa Carrara, (ex villa dell' avv.Oreste Nori), al nr. civico 118 con grande giardinoVilla Peghini e Peghini-Del Moro al nr. civico 120/A-120 con giardino e piccolo parcoLiceo Classico Statale "E. Repetti" al nr. civico 120 spostato all'interno, a livello della strada Carriona, in precedenza si trovava a Carrara in piazza Gramsci.Villa Vatteroni di Giovanni a Mario - segue altra Villa Vatteroni di Giulio e Lucio, sempre con giardino e piccolo parco, un po' riservate, ai nr. civici 122 e 126Villa Bedini-Milanta al nr. civico 126/bis da ristrutturareVilla Barbasini Gijka al nr. Civico 128 da ristrutturaredopo il ponte sul torrente Fosso di Fossola, detto "Brtin", troviamo :Istituto Scientifico Statale G. Marconi al nr. civico 140Ricordiamo l'ex "Parco della Rimembranza", con aiuole ricche di alberi (pini, cedri, lecci, ligustri ed all'interno banchine e gazebo), ed un ingresso principale con una lunga cancellata in ferro battuto, ed un muro a bozze marmoree. Oggi,n egli anni "50 trasformato, con il solo criterio sportivo, in Stadio dei Marmi. Quindi attraversiamo piazza Vittorio Veneto e troviamo quanto resta della storicaVilla Olga al nr. civico 158 che aveva bellissimo grande parco e giardino, progettata dall'arch.Enrico Bonanni, già Villa Enrico, stilisticamente greco-arcaica, poi sostituita da 4 condominii con ben 32 appartamenti, rimasto bel parco-giardino piantumato: un disastro architettonico, anche se mitigato !Villa "Casa Mia" al nr. civico 160 con bel parco e giardino, costruzione dell'arch.Del Debbio, di recente restaurata dalle sorelle Lattanzi, e ben curata tanto l'interno che l'esterno, sia il parco che il giardino, con personale addetto a tale manutenzione residenti nella dependance.Villa Cervia al nr. civico 164 interna, con grande giardinoSeguono ville, villette e condomini vari, sino ai Ponti delle Ferrovie dello Stato, a 3/4 campate in cemento armato, risparmiato dalle truppe tedesche nell'ultima guerra mondiale, per loro convenienza, dovendovi transitare sopra per la ritirata verso la Germania, anche se contrastata dalla Resistenza nella lotta per la Liberazione. Tale linea tra Pisa e La Spezia venne inaugurata il 15 Maggio 1863.Dai ponti ferroviari, proseguendo, seguono molti condominii, ma bisogna arrivare sino aMarina di Carrara dove troviamo per prima la Villa Ceci molto all'interno, con un grande Parco, ed una cappella gentilizia con cimeli scultorei e le tombe di alcuni Del Medico, precisamente il conte Carlo Del Medico Staffetti (1734-1795), con la moglie inglese Phoebe Lefroy (che generarono tre figli). Attualmente mi hanno riferito che è chiusa, hanno perfino murato gli infissi e le entrate.Segue la Villa Giampaoli, al nr. civico 306 con immenso parco piantumato. Si trova un po' all'interno, con un grandissimo parco ben tenuto e ricco di alberi diversi. Era terreno sempre dei Del Medico, acquistato da certo Arturo Giampaoli Gialandrei, per costruirci una piccola villa, ma nacque l'attuale, anche se molte volte ristrutturata ed attualmente abitata dalla famiglia Gianpiero LagomarsiniL'ultimo incontro è la Parrocchia della Sacra Famiglia, a Marina, in piazza Gino Menconi (già medaglia d'oro al valor militare). Questa Chiesa nacque nel rione San Giuseppe come oratorio dedicato alla Sacra Famiglia, conosciuto dai marinelli come la "Chiesina" . Creata Parrocchia nel 1886. Attualmente, rinnovata e ristrutturata, è stata assegnata al Clero Diocesano.Termine del Viale XX settembre con il monumento al "Buscaiol" di Felice Vatteroni, con la seguente scritta sul piedistallo :al buscaiol / a la fadiga chi ia fat / a la fama chi ia patit /p'r cont d' noialtri / c'a sian v'nuti dop / Marina 1980
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