Chiesa delle Lacrime
La chiesa della Madonna delle lacrime è uno dei tanti capolavori da salvare presenti nella nostra città. Se desiderate approfondirne la conoscenza troverete qui nel sito di CarraraOnline una ben fatta ricostruzione storico - artistica della stessa, come sapete la rubrica si occupa della salvaguardia e della conservazione delle opere d'arte quindi affronteremo l'argomento da un punto di vista un pò diverso.
La chiesa è sempre chiusa: non è visitabile in nessun momento dell'anno se non durante l'evento estivo "Marble Weeks" dove, da un paio d'anni a questa parte , artisti contemporanei hanno esposto le loro opere proprio all'interno dell'edifico sacro.
Durante il resto dell'anno, senza nessuna apparente motivazione, la chiesa come ho già detto rimane chiusa al pubblico e a i fedeli : questo non è solo un peccato per la collettività che non ne può usufruire ma anche un gravissimo errore per la sua conservazione. La situazione in cui versa l'edifico è molto preoccupante.
Appena salita la gradinata in marmo , prima di entrare in chiesa, già ci accoglie uno spettacolo indecoroso: guano di piccione ovunque, sporcizia diffusa, muratura esterna della chiesa completamente decoesa; senza contare le due pregevoli sculture in marmo posizionate nelle due nicchie laterali, vittime principali della sporcizia e dei piccioni.
Mi preme specificare che il guano di piccione è altamente corrosivo poichè di natura acida e provoca fin da subito gravi alterazioni del marmo e della pietra del tutto irreversibili: lasciare dunque che stratifichi e solidifichi sulle statue e su tutta la superficie del portico esterno causerà negli anni la perdita di entrambe i manufatti. ( fig 1 e 2 ).
Entrando in chiesa saltano subito all'occhio due grandi finestre ovali : una sopra l'altar maggiore e l'altra proprio sopra il portone d'ingresso entrambe senza vetri ( tranne una gratella mal posizionata su una fig 3 e un telo verde sull'altra fig 4 ). Questo comporta sia l'intrusione continua dei piccioni e della sporcizia in chiesa sia l'impossibilità di creare all'interno un ambiente climaticamente stabile fondamentale per la corretta conservazione delle opere d'arte presenti.
Le pareti interne ed il pavimento necessiterebbero di un consolidamento strutturale e di una successiva nuova applicazione di intonaco e pittura con conseguente ricostruzione delle parti mancanti mentre, quasi per miracolo, i tre meravigliosi altari in marmo , la tela dipinta raffigurante l'Incoronazione della Vergine( collocata sull'altare sinistro) ed il crocifisso ligneo che adorna l'altare di destra , sono ancora perfettamente conservati: certo necessiterebbero di una pulitura e dell'applicazione di un protettivo ma tuttavia, nonostante lo stato di totale abbandono in cui versano, appaiono ancora in ottime condizioni statiche ed estetiche.
Stessa sorte tocca all'acquasantiera di pregevole fattura , alle due balaustre in marmo collocate alla destra e alla sinistra dell'altar maggiore, alla statua di San Giuseppe collocata nella nicchia a sinistra ( dove si evidenziano solo cadute di intonaco azzurro ma nessun danno alla scultura) e alla lapide marmorea dedicata a Carlo Brezzi , sulla destra.
ANALISI
A fronte di questa breve analisi proviamo a capire come e dove poter intervenire: per prima cosa sarebbe di fondamentale importanza chiudere le due finestre; così facendo si bloccherebbe l'accesso ai piccioni evitando la loro nidificazione.
Successivamente sarebbe auspicabile l'applicazione di barriere anti-volatili sulla cancellata del portico esterno come deterrente per il loro avvicinamento.
Si dovrebbe poi passare alla pulizia profonda dell'esterno e dell'interno della chiesa per eliminare ogni traccia organica di guano e piume di uccello.
Sanificata e imbiancata la muratura interna gli altari verrebbero così valorizzati e l'aspetto di tutto l'edificio risulterebbe di sicuro molto piu' decoroso : proseguendo con una blanda pulitura e lucidatura dei marmi policromi, spolverando ( almeno!) il Crocifisso e occupandosi allo stesso modo anche dell'acquasantiera potremo dire che il grosso del lavoro sarebbe fatto.
Con un minimo intervento di ritocco pittorico si risolverebbe anche la situazione della nicchia del San Giuseppe: tralasciamo per adesso la tela dipinta e le balaustre.
Gli interventi sopra descritti sono quello che i restauratori come me solitamente sono chiamati a fare come manutenzione ordinaria: nulla che implichi oneri gravosi o prezzi esosi ma semplici operazioni di routine che si rendono necessarie quando, pur non avendo disponibiltà di ingenti budget, gli enti proprietari del bene intendono far si che l'opera d'arte non degradi nel tempo ma sia continuamente fruibile dalla comunità mantenendo un aspetto sano e decoroso.
Per gli interventi sopra descritti il budget da impiegare non supererebbe, secondo una stima approssimativa, cinquantamila euro.
È possibile che la Curia di Massa Carrara non abbia le possibilità economiche per far fronte ad una tale spesa? E' possibile che non comprenda che , una volta restaurata, la chiesa troverebbe la forza di "autoconservarsi" proprio grazie agli introiti pervenuti da eventuali affitti o concessioni come spazio espositivo utilizzabile tutto l'anno piuttosto che essere "riesumata" solo in occasione di Marble Weeks? Possibile che non valuti la possibilita' di chiedere finanziamenti pubblici o privati pur di non rinunciare ad un bene così prezioso?
E' inoltre corretto che permetta il totale degrado di una chiesa che le appartiene e della quale è responsabile ma che in primo luogo appartiene ancora alla cittadinanza essendo la chiesa ancora consacrata?
In ultima istanza, religione a parte, è giusto che impedisca a tutti noi di goderne?
Come avete letto basterebbe così poco..e uno dei tanti capolavori della nostra città tornerebbe alla vita.
Lasciandovi a queste riflessioni vi do appuntamento al prossimo Capolavoro da Salvare: La statua della Sirena , ubicata proprio difronte alla chiesa.
Eleonroa Coloretti