Madonna del cavatore
La città
Madonna del Cavatore Fantiscritti
SOLENNEMENTE INAUGURATA ADDI’ 8.11.1949
AUSPICE S.E. MONSIGNOR CARLO BOIARDI
VESCOVO di APUANIA
PRESENTI AUTORITA’, LAVORATORI E POPOLO
DONO DELLA SOC. FIGAIA & DELL’AMICO
Scritta nel retro della statua della Madonna del Cavatore, di A. Ciandelli, (1), ove tuttora, 2017, si trova sotto di una tettoia, protetta, tra le due gallerie, quella di Fantiscritti che parte dall’ex stazione di Tarnone e quella di Ravaccione che parte dall’ex stazione di Fantiscritti ed arriva all’ex stazione di Ravaccione, nella quale si può ancore vedere la gru, più piccola, che serviva a caricare i blocchi sui carri della Marmifera, attualmente ancora in funzione. Anche se quasi al centro di questa galleria, in una specie di cattedrale, durante i lavori di allargamento e nell’ abbattimento di un blocco marmoreo, comparve, come un’ombra scura sulla parete, l’immagine di una Madonna con il Bambino sulle braccia spostate verso la Sua destra, e subito battezzata Madonna del Cavatore, dandole di contorno, sulla parete, il disegno di una capanna con la data 1995: dietro, un bassorilievo su Carlo Dell’ Amico, già socio di Figaia, nella grande segheria-laboratorio a San Ceccardo, sul viale XX Settembre, dove fu creata la statua, sin dai tempi trascorsi, diventando Figaia & Dell'Amico dal 1936 a 1985, poi solo Figaia S.p.A., (acquistando dai Fabbricotti, in pieno declino nel 1936, un laboratorio sulla linea della Marmifera, a San Martino), dove esiste tuttora, segheria, laboratorio e deposito blocchi di marmo.
Ma sempre, la prima Madonna del Cavatore, figura quella all’esterno della Cava di Fantiscritti, datata 1949, su un progetto del 1940, proveniente dallo studio di Figaia & Dell’Amico, allora a San Ceccardo. Nella galleria di Ravaccione, a fronte della nuova Madonna, c’è un bassorilievo della faccia di Carlo Dell’Amico, colui che fece eseguire i lavori per l’allargamento della Galleria. Tornando a Fantriscritti, la zona così chiamata per un bassorilievo d’epoca romana (III secolo d.C.), scolpito direttamente su di una parete in una cava nel bacino di Canal Grande (dove c’è la cava Carbonella nella quale fu ricavato il famoso Monolite mussoliniano), raffigurante, in bassorilievo le figure di Ercole, Giove e Bacco e conservato nell’Accademia di Belle Arti di Carrara. Questo Canal Grande vide valenti scultori alla ricerca di blocchi per i loro capolavori: da Antonio Cavona che pose la propria firma sul bassorilievo romano. Idem il Giambologna. Ma anche Michelangelo Buonarroti, Bertel Thorvaldsen, Lorenzo Bartolini e Pietro Tenerani, la cui collezione di gessi del famoso “pensionato” (il concorso di scultura istituito a Carrara nel 1807 per volontà di Elisa Baciocchi sorella di Napoleone Bonaparte), sono oggi conservati nella Gipsoteca della stessa Accademia a Carrara città. Ritornando alla Madonna del Cavatore, venerata da tutti i lavoratori del marmo, con processioni e festeggiamenti in tutta la valle, da Codena, Bedizzano, Colonnata, Torano e Miseglia (essendo Fantiscritti sotto Miseglia), che ogni anno propongono riti di adorazione a questa Madonna, sono sorte copie della stessa, tanto a San Luca di Bonascola che a Casette di Massa e ad Arni, comune di Stazzema (LU), Gorfigliano, frazione del Comune di Minucciano nella Valle Alta del Serchio, in Garfagnana (LU) ed a Vinca, comune di Fivizzano (MS).
Nel piazzale della ex Stazione di Fantiscritti, oltre ad un Museo, Walter Danesi, ricco di cimeli relativi alla lavorazione del marmo, di foto, di scritte in più lingue, di blocchi marmorei e tutto quanto relativo agli attrezzi del cavatore, ci sono anche negozi di souvenirs prevalentemente marmorei, di ristoranti ed una organizzazione Marble-Tours che accompagna sopra piccoli pullmini, all’interno della galleria di Ravaccione, munendo i turisti di tutti quegli attrezzi relativi alla sicurezza, con guide poliglotte (prevalentemente femminili), sino a metà galleria dove esiste quella Madonna del Cavatore comparsa come sopra precisato. Oltre alle varie Cave, sul lato monti, compresa quella di Carbonella, con alcune lapidi marmoree relative alla Resistenza:
“SU QUESTE MONTAGNE
CITTADELLE INESPUGNATE DELLA LIBERTA’
LAVORATORI PARTIGIANI
SONO TORNATI AD INCONTRARSI
NEL NOME DEGLI IDEALI DI PACE E GIUSTIZIA
DELLA RESISTENZA
9 APRILE 1988”
a fiano, verso l’ingresso della galleria stessa, quest’altra:
A QUESTE CAVE
SPLENDENTI DI BIANCHI MARMI
SACRE ALLA FEDE E AL LAVORO
VENNE PELLEGRINO IL 3 GIUGNO 1957
S.E. IL CARD. GREGORIO AGAGIANIAN ( info )
BENEDICENDO CAVATORI E FEDELI
AUSPICE LA MADONNA DEL C AVATORE
BONASCOLA
La chiesa di Bonascola, frazione di Carrara, dedicata sempre alla Madonna del Cavatore, nacque su progetto dell’architetto Menconi nel 1971, moderna costruzione, edificata negli ultimi anni del secolo scorso. La chiesa è posta nella zona di San Luca, al termine di via Piave che inizia all’attuale Stadio dei Marmi, su viale XX Settembre. L’edificio si presenta come alta costruzione a pianta centrale su base esagonale con copertura a sei doppi spioventi, convergenti su una possente lanterna centrale e poggianti su altrettanti pilastri perpendicolari rispetto alle pareti. Le ampie aperture vetrate ricavate all’interno, permettono di dare ampia luminosità allo spazio, dominato da un grande Crocifisso in legni dipinti di bianco, del grande scultore carrarese Nardo Dunchi: l’artista operò a Legnano realizzando varie opere tra cui il grande Crocifisso in acciaio, collocato al centro del Cimitero Parco, nel 1992 con la benedizione del cardinale Carlo Maria Martini (il cimitero-parco, costruito negli anni sessanta dello scorso secolo). Il sindaco di Legnano, il 7 febbraio 2013 venne a Carrara per un omaggio allo scultore Nardo Dunchi, offerto il 9 giugno da Legnano e Carrara, per ricordare l’artista. Dichiarò di essere felice di aver recuperato il manufatto dell’artista che rischiava di andare smarrito in una cassa abbandonata in un magazzino di Rho e concesso in comodato d’uso alla Parrocchia di San Luca, ma la proprietà resterà comunque del Comune di Legnano. Sempre nella parrocchia esiste una copia della Madonna del Cavatore, scolpita negli Studi d’Arte Cave Michelangelo in via Piave, dalle famiglie di Franco Barattini della Michelangelo, Bernarda Franchi e Stefano Soldati della Bettogli Marmi, nel 2006 che hanno offerto un pranzo a tutti gli intervenuti.
CASETTE (MS)
Ma anche Massa, alle Casette e precisamente in una grotta, verso le cave, esiste una statua dedicata alla Madonna del Cavatore, ma esteticamente un po’ differente dall’ originale, sempre marmorea e bella grande, che ogni casa ne ha immagine fotografica in vari locali. Questa idea nacque all’allora parroco don Dino Rovetti nel 1952 e nel 1955 inaugurata, ma nel 2005 per il cinquantenario fu organizzata una grande festa in paese, con fiere per i più piccoli, per ricordare tutti i cavatori caduti sul lavoro, a cui parteciparono molti massesi. La statua, alta tre metri fu scolpita a Pietrasanta dal prof. Dennis Filliè, su bozzetto dello scultore massese Riccardo Rossi (Massa, 23 gennaio 1911 – Massa, 17 marzo 1983). Parteciparono alla manifestazione musicale molti artisti, compresa la corale Pier Alessandro Guglielmi, più direttore, soprano, tenore e basso, il 10 luglio 2005. La statua depositata in una grande grotta naturale, un po’ in alto, raggiungibile con una lunga (ed anche pericolosa scalinata), mi ha rammentato gli sfollati di Fossola e di Avenza (ma anche di Massa), che occuparono le grotte delle Canalie (prima di raggiungere Bedizzano e dopo il famoso Ponte di Ferro, avendo le loro case distrutte, chi dalla Wermacht e chi da bombardamenti (quelli di Massa e di Carrara costretti ad emigrare in seguito al Manifesto di Evacuazione del 7-11 luglio 1944, per essere accompagnati a Sala Baganza in prov. di Parma e solo la rivolta delle Donne a Carrara, evitò tale spostamento.
Lungo le strade di Casette ci sono effigiate le Stazioni della Via Crucis in marmo bianco e nero, ma la quinta Stazione, posta sulla strada che conduce alle cave (come pure la statua della Madonna), vuole ricordare, con un grande ceppo, ai cavatori, il Cireneo ( = chi si accolla un compito particolarmente gravoso per alleggerirne altri).
La festa è il 9 luglio prossimo, mentre la sagra si svolgerà il 25/26, del 2017.
ARNI,
comune di Stazzema (LU), a circa mille metri s.l.m., con duecento abitanti.
Le vicissitudini della statua, val la pena raccontarla: eretta nel 1979, Nostra Signora Maria, conosciuta come la Madonna del Cavatore, in alto sopra la frazione, rivolta verso il paese come a proteggere gli abitanti che la festeggiano il 12 agosto, dal 1979, in ricordo dei caduti cavatori, spesso stessi abitanti di Arni nell’estrazione dei marmi. Durante la notte la statua è illuminata, da una linea elettrica stesa dagli stessi cavatori.
Progettata dall’arch. Tito Salvatori, doveva superare i due metri di altezza ed issata in una stupenda cornice di boschi e montagne, a quota di 1200 metri. Tra i vari scultori interpellati l’offerta migliore pervenne da Giancarlo Deri, di Ripa, garantendo l’esecuzione della fine dell’opera per la fine di giugno. Prima difficoltà il trasporto a braccia della base marmorea (dono della ditta Emo Landi), del peso di circa 9 quintali, che doveva sostenere la statua alta due metri e quaranta, pesante 9 quintali e mezzo, da Ripa al Castellaccio il 12 agosto da un elicottero dell’Esercito Italiano, ma all’ultimo momento tale autorizzazione fu annullata dal Capo Ufficio Operazioni, dicendo che non poteva fornire alcun elicottero; i cavatori arnini non si abbattero né scoraggiarono, provvidero a farla pervenire al “Castellaccio” a forza di braccia così come avevano fatto con la base e ce l’avrebbero fatta senza l’aiuto di nessuno. L’autore Deri assicurò che nel pomeriggio la statua sarebbe stata imballata e trovato un trattore, pregando l’autista di andare a prelevarla portandola sul piazzale dei Menchi, ad Arni, accolta con ammirazione e commozione dai fedeli. La mattina successiva, 11 agosto, alle ore sei, suonarono le campane dal Campanile della Chiesa Parrocchiale dedicata a Sant’Agostino (Agostino d'Ippona (in latino: Aurelius Augustinus Hipponensis; Tagaste, 13 novembre 354 – Ippona, 28 agosto 430) è stato un filosofo, vescovo e teologo berbero con cittadinanza romana). Il Campanile, costruito dagli abitanti tra il 1910 e il 1927, si trova al di sopra della chiesa a sinistra della canonica ed è formato da blocchi di marmo che gli uomini portavano la sera quando tornavano dalle cave. Il 19 gennaio 1947 venne eretta in parrocchia con smembramento da Vagli di Sotto. Il riconoscimento civile si ebbe il 13 aprile 1948.
Tutti gli uomini si diressero presso la statua che doveva iniziare la propria ascesa, muniti di una grossa corda da tecchiaioli, (ovvero, coloro che lavorano nella tecchia, la parete rocciosa che sovrasta il piazzale di lavorazione, dove i cavatori nestraggono il marmo, detti anche Angeli del Marmo), di molto coraggio e di buona volontà: erano le otto quando la statua posta sopra una slitta la fecero scivolare su parati di legno, cominciò a salire l’erta scarpata ed a mezzogiorno era sul posto dove fu costruito un paranco con tre grossi pali: aiutati da questo marchingegno, i nostri cavatori riuscirono ad issare la statua sulla base già pronta, poi estremati ma soddisfatti, al suono festose delle campane, si abbandonarono alla commozione e non mancarono, sui visi rugosi, qualche lacrima. Ormai tutto era pronto ed alle 16,30, quando giunse il Vescovo della diocesi, S.E. Mons. Aldo Forzoni (allora Vescovo di Apuania), inizio il rito della benedizione e della Santa Cresima per ventiquattro giovani. In precedenza, verso le ore 9,30 la Messa per la Prima Comunione, poi alle 11,00 Santa Messa Solenne per tutti i cavatori. La Banda Musicale di Vagli ha collaborato durante i festeggiamenti.
https://www.flickr.com/photos/154322124@N02/34265460630/
Immagina della Madonna del Cavatore, al Castellaccio di Arni
GORFIGLIANO
Frazione del Comune di Minucciano nella Valle Alta del Serchio, in Garfagnana (LU)
e il nome deriva da una famiglia romana, Corfilius.
La Festa della Madonna del Cavatore è molto più di una semplice ricorrenza. È un momento intimo, per tutti coloro che lavorano nelle cave delle Cervaiole, di raccoglimento con le proprie famiglie per omaggiare la Madonna del Cavatore, a fianco alla mensa dei lavoratori, ad un passo dalla vetta dell’Altissimo, nel 2000 è stata collocata la statua dello scultore Renzo Maggi (nato a Seravezza nel 1944, si diploma maestro scultore nel 1961 presso l’Istituto “Stagio Stagi” di Pietrasanta, lavorando in Europa ed Americhe), raffigurante una Madonna, con il Bambino (ai cui piedi c’è una fune, a memoria dell'antica lizzatura) ripresa da un quadro di Caravaggio. L’opera è di marmo bianco, preso dalla cava del Piastrone sull'Altissimo. La festa si terrà, sin dal 2013, il 7 settembre, con la Santa Messa presso la sala mensa delle Cervaiole officiata dal Parroco, don Alessandro. Speriamo che si ripeta ogni anno! Tutti attendono quel giorno per la Sagra della Madonna.
(Altri dichiarano che la festa cadrà nella prima domenica di Agosto)
Un video sullo scultore Renzo Maggi in Internet:
http://ginodigrazia.altervista.org/wp-content/uploads/2013/04/Renzo-Maggi-racconta-una-sua-scultura.wmv
Pare anche a Vinca, borgo di Fivizzano, ci sia una Madonna del Cavatore che si festeggia il 16 luglio: vedrò di informarmi poi preciserò. https://www.flickr.com/photos/messapus/2527085027/in/photolist-4RiYkv-cMg6PE-dbTTrM-eNZ39c-eM6qT9-8GkrMf/
Immagine di una “icona”, Madonna del Cavatore, a Vinca
https://www.flickr.com/photos/emanuelelotti/7732113032/in/photolist-4RiYkv-cMg6PE-dbTTrM-eNZ39c-eM6qT9-8GkrMf/
Statua Madonna del Cavatore di Vinca, del 1963
Una Festa del Cavatore, decollata a Colonnata senza alcuna statua: organizzata da Fabrizio Giromella della Pubblica Assistenza, con la sinergia dell’Associazione “Vivere Colonnata” che ha accolto molte persone anche da fuori Carrara, con piatti tipici carraresi dei cavatori, questo per dare un contributo al paese produttore del famoso lardo ed una mano alle attività produttive del posto, negozi e ristoranti, e se i bilanci saranno favorevoli potremmo continuare a programmarle, così dice Giromella.
CREDITI
Lucio Benassi Carrara, 22 giugno 2017
BIBLIOGRAFIA:
1) - (devo precisare che l’autore A. Ciandelli, come figura inciso a destra della statua, e
come mi precisa Don Cappé, parroco ora di San Francesco a Carrara, ma già di Miseglia
in precedenza, e Fantiscritti è sotto tale giurisdizione. Tanto nel volume II° di Borgioli- Gemignani, “Carrara e la sua gente”, S.E.A, Carrara, marzo 2004, riporta tale . . . la statua è opera dello scultore Giorgi. Probabilmente si riferisce a Alterige Giorgi, di Codena (Carrara), 1885 – Carrara 1970 : squadrista del Fascio Carrarese di Combattimento (Città): dal 1919 al 1922 e direttore dell’Accademia di Belle Arti di Carrara.
Anche il giornalista Luca Barbieri in un redazionale del 9 maggio 2016 sul Tirreno, precisa
Alterige Giorgi (forse suggerito da Beniamino Gemignani, che era presente all’ inaugurazione, con Davide Lambruschi). Anche in altri giornali Luca Barbieri precisa come autore Giorgi. Le mie ricerche sulla biografia di Giorgi, non risulta alcuna Madonna del Cavatore, mentre su A.Ciandelli, nulla ho trovato, né come persona né come scultore.
http://www.lacavaditerzo.it/i-dintorni/
http://iltirreno.gelocal.it/versilia/cronaca/2013/09/06/news/si-festeggia-la-madonna-del-cavatore-1.7698704
Deputazione di Storia Patria per le antiche provincie modenesi, sez Massa e Carrara, Riccardo Rossi e la storia vista attraverso la scultura (2001)
Enrica Frediani, "Riccardo Rossi Scultore" percorso artistico tra "Le opere monumentali" e "Le opere Perdute" (Accademia di Belle Arti di Carrara, 2001)
Emilio Palla, Attraverso l'opera di Riccardo Rossi - Biblioteca di "Le Apuane" (Edizioni del Centro Culturale Apuano, 2001)
Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron Editore, 1981, p. 27
Romano Bavastro, “Artigiani & Artisti nella Carrara del 2000”, Bandecchi & Vivaldi Edit., 2006
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