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Chi paga

Opere da salvare
CROWDFOUNDING?

COSA E' IL CROWDFOUNDING?
Cari lettori,
questa settimana prendiamo una pausa dai nostri capolavori da salvare... o meglio cerchiamo di
capire insieme COME poterli salvare da un punto di vista un pò diverso, direi sostanzialmente
economico: tasto dolente per tutti e per tutto.
Come tutti ben sappiamo i momenti di crisi (economica e non) stimolano l’ingegno e il
crowdfunding ne è un moderno esempio calzante per finanziare progetti e favorire l’innovazione in
un momento in cui le istitiuzioni, nel nostro caso locali, non hanno risorse da investire nella
cultura : una nuova forma di finanziamento partecipato già largamente sperimentata sia in Italia sia
all'estero che permette a chiunque di contribuire alla realizzazione di progetti o idee con piccoli
contributi economici che sommati danno vita a grandi risultati, vediamo nel dattaglio di cosa si
tratta.
Un insieme di persone decide liberamente di mettere in comune il proprio denaro al fine di
sostenere economicamente un progetto, un’attività ( nel nostro caso per esempio il restauro di un
monumento o palazzo storico della città) sottoforma di finanziamento collettivo: possiamo dire
quindi che il crowdfunding è propriamente un fenomeno di democratizzazione dell’economia.
L’etimologia ne fa intuire i natali: crowd – gente, funding – fondi. Di crowdfunding, infatti, si
inizia a parlare in modo diffuso nel settembre 2011, quando Barack Obama lancia il Jobs Act: al
punto dieci, in particolare, si propone di facilitare l’accesso alla raccolta di capitali per le piccole
imprese, affiancando i cittadini alle consuete fonti istituzionali di finanziamento (banche, fondi,
grandi investitori privati) e, di fatto, liberalizzando il mercato. Il modello di funzionamento? Creare
una piattaforma di raccolta fondi. Ecco le 3 regole di riferimento maggiormente diffuse :
Modello Reward-based
Reward, ovvero ricompensa. Chi effettua una donazione riceve un premio, sia esso materiale (come
un prodotto in edizione limitata) o intangibile (come l’invito a un evento o l’inserimento nella lista
dei donatori volontari). Questa forma è in assoluto la più diffusa: due terzi di tutte le piattaforme
esistenti al mondo fanno parte di questa categoria, che può essere ulteriormente divisa in due
sottogruppi:
• all-or-nothing: in cui se non viene raggiunta la somma minima richiesta, le donazioni non
vengono raccolte
• take-it-all: il finanziamento avviene comunque, anche se non si raggiunge il budget
Modello Donazioni
Si parla di donazioni quando il finanziamento è a favore di organizzazioni non profit (Onp).
Modello Equity-based
Vengono definiti un periodo di tempo e la somma da raccogliere, che viene poi divisa in parti uguali
offerte sotto forma di azioni a prezzo fisso. Le offerte proseguono finché non si raggiunge la somma
target; dopodiché inizia la fase di investimento. Anche in questo caso vi sono due tipologie
principali di piattaforme:
• club: i potenziali investitori vengono reclutati come membri di un club chiuso, il
finanziamento non ha propriamente carattere pubblico.
• holding: si tratta di una sorta di cooperativa, che funge da meccanismo di raccolta
dell’investimento e i cui partecipanti sono raggruppati in entità legali.
Come possiamo utilizzare il crowdfounding per la salvezza
culturale della nostra città?
Semplicissimo! Un esempio pratico che molte istituzioni locali spagnole , inglesi e americane hanno
già messo in pratica senza troppi sforzi:
il comune di Carrara decide di restaurare un monumento storico in città ma non ha i fondi per farlo
apre quindi ai cittadini la possibilità di finanziare il restauro con la donazione di un piccolo
contributo che può partire da una cifra simbolica di 5 euro fino ad arrivare a un tetto massimo da lui
stesso stabilito , sempre per ipotesi , di 500 euro. ( dopo aver ovviamente stimato un preventivo di
spesa)
Ad ogni contributo donato corrisponde un benefit che aumenta di valore proporzionalmente alla
donazione: sempre ipotizzando , alla donazione di 5 euro potrebbe corrispondere una shopper bag
sponsorizzata , piuttosto che una penna o uno sconto valido per un biglietto per un concerto o un
film al cinema ( quando ci aprono nuovamente un cinema!...ma questa è un'altra storia!) e via via
salendo fino al riconoscimento massimo di "Mecenate" a chi dona 500 euro con un premio
giustamente proporzionato ( un abbonamento alla stagione lirica o teatrale ecc ecc..)
Una volta raggiunto il budget la raccolta fondi viene chiusa e si può dare inzio ai lavori.
Tutti sarebbero coinvolti , tutti potrebbero contribuire, tutti si sentirebbero partecipi di un progetto e
di una città: tutti avremmo la soddisfazione, passando per strada, di poter dire :" anche io nel mio
piccolo ho contribuito e la mia città è davvero mia": niente piu' alibi, stop alle critiche e ai lamenti
fini a se stessi , libertà e volontà di azione , concreta movimentazione collettiva per salvarci
dall'impoverimento culturale imperante : chi ha detto che 5 euro non fanno la differenza?
Pensateci.
Alla prossima settimana con il prossimo capolavoro
Eleonora Coloretti

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