Borgo di Equi Terme
Le grotte di Equi
Le grotte di Equi esplorate già 700 sono visibili dal pubblico con suggestivo percorso che consente di attraversare cunicoli e sale di grande interesse, impreziosite da colate calcaree, stalattiti, stalagmiti, colonne e altre forme di concentrazione calcarea. La Cavità in caso di precipitazioni copiose viene allagata da corsi d' acqua sotterranei, fino a fuoriuscire dall'attuale ingresso delle grotte per riversarsi nel torrente Fagli. La presenza di rocce carbonati che e l'elevata piovosità dei rilievi apuani ha portato allo sviluppo di intensi fenomeni carsici ed alla formazione di estesi complessi ipogei, di cui le grotte di Equi ne sono un esempio assai suggestivo. L'azione dell'acqua infatti ha dato luogo a fenomeni di dissoluzione ed erosione (cioè ha sciolto chimicamente il carbonato di calcio ed allo stesso tempo ha eroso le rocce con l'azione dello scorrimento) modellando le attuali grotte con tempi lunghissimi (centinaia di migliaia di anni) nelle attuali forme carsiche sotterranee (sale, gallerie, pozzi, ecc.)
Nelle grotte di Equi è ben rappresentato anche il fenomeno del concrezionamento , che si verifica quando una parte dell' anidride carbonica contenuta nell'acqua viene liberata, diminuendo quella capacità dell'acqua di mantenere disciolto in soluzione il carbonato di calcio, e di conseguenza una piccolissima parte di esso viene depositato. L a ripetizione di questo fenomeno per lungo tempo porta a depositare anche grandi quantità di carbonato di calcio in quelle che sono conosciute con il termine di concrezioni. Le più comuni concrezioni sono dovute al gocciolamento dell'acqua e si definiscono pendenti (stalattiti, cannule, cortine) o dovute alla caduta dell'acqua (stalagmiti).Altre concrezioni sono dovute allo scorrimento dell'acqua (colate), a fenomeni di capillarità (eccentriche) o a depositi subacquei (pisoliti).
Nello splendido paesino di Equi Terme situato in Lunigiana possiamo assistere ad uno spettacolo unico nel suo genere. "Il Presepe Vivente" Nei giorni 23-24- ore 20,30 - 23,30 e nei giorni 25-26 ore 18,00 - 21,00 si può rivivere l' atmosfera di un lontano passato. Per info tel 0585 942131
Consigliamo la visita al santuario,"Madonna del bosco" raggiungibile in 45 minuti con un sentiero a tratti sali scendi a sinistra del paese.
Gli aspri rilevi che si elevano alle spalle di Equi Terme rappresentano la propaggine più settentrionale del complesso metamorfico delle Alpi Apuane e mettono in evidenza il forte contrasto tra il paesaggio aspro dell' ambiente apuano rispetto alla morfologia più dolce ed ondulata delle colline lunigianesi.
All' altezza del paese si ha l'ingresso in uno stretto canyon ( valle di Fagli ), solcato sul fondo da anomale forme circolari ( caldaie o marmitte dei giganti ) scavate dalle acque nella dura roccia metamorfica ( calcari selciferi ) e sormontato ai lati da alte rupi rocciose.
Lungo la parte verticale che si eleva sulla destra della gola si apre la "tecchia di Equi", una caverna presso la quale furono ritrovati resti di animali ( orso speleo ) e di focolari musteriani che testimoniano la presenza di insediamenti umani fin dal paleolitico medio.
Al piede della rupe, proprio sotto la tecchia , si apre un'altra cavità, la buca di Equi, un sistema articolato di cavità e condotti sotterranei di origine carsica, dal quale scaturisce una sorgente perenne.
La ricchezza e varietà idrica di quest'area è soprattutto testimoniata dalle sorgenti termali (27°C) solforose-radioattive, che si caratterizzano soprattutto per la presenza di emanazioni di radium, le cui proprietà chimico-fisiche svolgono un'azione particolarmente efficace nella cura di varie patologie.
Queste informazioni sono state riprese da una didascalia trovata sul posto