Sentiero Foce Pozzi Cardeto
Percorso Natura: Campocecina - Foce Pozzi – Cardeto – Campocecina. sentieri 183, 174 e 171 indicati con segnaletica convenzionale del CAI
Durata percorso: Circa 2.30 ore a /r
Difficoltà: F - percorso ad anello.
Come raggiungerlo: Da Carrara salire a Castelpoggio sulla S.S 446, proseguire per Campocecina fino al piazzale dell’Acquasparta e poi salire al rifugio Carrara. Partenza dal Rifugio CAI Carrara di Campo Cecina, m.1320.
Il rifugio, aperto tutto l'anno e con punto ristoro
E' consigliato soprattutto in estate, si svolge infatti quasi interamente all'ombra, all'interno di splendide faggete, a cui si alternano scorci panoramici sulle ripide e scoscese cime Apuane della zona.
Lasciata la strada asfaltata che si interrompe al piazzale dove parcheggeremo e dopo esserci riforniti di ottima acqua dalla vicina fonte, seguiamo le indicazioni per il Rifugio Carrara . A sinistra della struttura, con indicazione di sentiero n° 183, inizia l'escursione proposta.
Nel primo tratto il sentiero coincide con il percorso didattico che si snoda intorno al Monte Ballerino . I pannelli installati nel bosco ci informano, su questo tratto, di alcuni anfibi e uccelli tipici della zona, dei faggi che ci circondano, del lavoro dell'uomo nelle carbonaie e di come in passato era prodotto il carbone vegetale.
Il sentiero 183 è ben segnalato e si distacca dall'anello didattico, volgendo a sinistra, in prossimità di un punto panoramico che si apre, appena fuori dal percorso, sulla parete sud-ovest del Monte Sagro e sulla cava sottostante. Tutta la nostra escursione alternerà tratti boschivi ad impressionanti scorci appena i faggi si diradano e infatti, dopo poco, incontriamo un'altra splendida apertura panoramica : davanti a noi, in tutta la sua maestosità, si staglia il Pizzo d'Uccello con adagiato sulle pendici il paese di Vinca. Il percorso punta ora decisamente verso ovest, in direzione Foce di Pozz i. Sul lato destro del sentiero, e questo è il tratto su cui si deve stare più attenti soprattutto se con noi ci sono bambini, si aprono, vicinissimi al camminamento, dei pozzi naturali, non molto larghi, ma profondi, tipiche cavità carsiche che si possono ritrovare un po' ovunque anche sulle Apuane. A Foce di Pozzi, m. 1220 sul livello del mare, incontriamo un trivio ottimamente segnalato . Qui lasciamo il sentiero 183. La passeggiata proposta vuole che percorriamo un tratto di sentiero segnalato con il n° 174 in direzione Foce di Cardeto. Anche questo sentiero corre all'interno di magnifiche faggete, ma talvolta quando il bosco è meno fitto o particolarmente scosceso, si apre alla vista un ampio scenario che comprende, in primo piano, la Torre di Monzone e, in lontananza, la Valle del fiume Magra. Questo tratto di sentiero fa da collegamento con il successivo che segna per noi la via del ritorno. Poco oltre l'avvistamento della Torre, infatti, troviamo la biforcazione che indica i sentieri n° 171 e 40. Seguendo le indicazioni per il n° 171 e tenendoci sempre sulla sinistra, ci incammineremo ora per questo sentiero che è quello che sale più ripidamente. Dopo poche decine di metri raggiungiamo il versante occidentale e davanti a noi si apre il panorama nella direzione del mare: il golfo di La Spezia, Portovenere, l'isola del Tino e la Palmaria, il Caprione con Bocca di Magra e Ameglia, le spiagge di Marinella, Marina di Carrara e Marina di Massa. Procediamo ancora sul sentiero principale in continuo saliscendi finchè, dopo una curva a gomito sulla sinistra il percorso passa in mezzo a due case di pietra attraversando poi un prato con recinti e alcune piccole costruzioni. Risalendo il poggio si sbuca sul Piazzale di Acquasparta dove sono state collocate numerose sculture di marmo. Da lì, in pochi metri di strada sterrata pianeggiante, raggiungiamo il piazzale attrezzato dove avevamo parcheggiato la macchina.
Pietro Franco Cecilia sabato 8 agosto 2009
Ps. nel tragitto abbiamo incontrato una persona che ci ha riferito che nel tratto a ridosso del percorso del Cardeto vi è una miniera abbandonata di ferro.
Carraraonline.com chiede notizie in merito.
Scrivere a info@carraraonline.com a discrezione dell’ autore possiamo citare la fonte
Cari Amici,
tanti anni fa ho sentito parlare della miniera e non so neanche dove sia; secondo me, era una miniera di manganese sfruttata forse come fornitrice di materiale strategico durante la prima guerra mondiale.(ma di miniere del genere ce ne sono un po’ dappertutto).
Migliori informazioni, a Carrara, presso i CAI.
Saluti di fretta perché sto facendo i fagotti per partire in vacanza.
Un avviso sarà da stasera su
Eccoltoscana.myblog.it.
Buon lavoro a tutti
Bezzi
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