Chiesa di S. Francesco
La sede e la sua storia
La zona periferica di Carrara orientata a sud-est, salente in lieve declino era nota, ancora nel XVII secolo ( 1600 ), con il nome di la "Calamacca" termine che venne ad indicare una zona acquitrinosa, derivante dal suo stato naturale. Presene il nome dalla famiglia carrarese dei Calamec ( o Calamech ? ) che aveva possedimenti, casa e studi di artisti nel luogo, esattamente dove è stata aperta la Via Erevan. Da questa famiglia uscirono scultori, architetti e pittori che lavoravano largamente a Messina nel XVI secolo.
Nell' anno 1617 il Padre Francesco Maria Bonanni, otteneva dal principe Alberico I Cybo Malaspina e dal Priore della città il permesso per costruire, nel terreno a la "Calamacca" donatogli da Tommaso fu Pietro Sarti con atto 18 febbraio 1617, un convento secondo la forma della "Bolla" di Papa Clemente VIII. Il principe di Massa e marchese di Carrara Carlo I Cybo Malaspina, succeduto ad Alberico, ottenne da Papa Urbano VIII, unitamente al comune di Carrara "Bolla" del 23 gennaio 1628 che autorizzava e disciplinava l' erezione di un convento di frati Riformati di S. Francesco. Da un certo Domenico Carletti fu donata ai Frati la fonte o polla di acqua sulla sua terra : nel 1618 il comune offriva aiuti per la costruzione del convento ed il 6 aprile del 1619 veniva piantata la croce in capo allo Stradone ( attuale via Verdi ) per la fabbrica della chiesa e del convento di S. Francesco, probabilmente già in atto; nel 1620 i Frati ottenevano la disponibilità del monticello attiguo alla chiesa, confinante con la strada che và a Massa, per farvi un boschetto.
Si tratta certamente del pratone a fianco alla chiesa, alberato da magnifici platani abbattuti per la costruzione della canonica. La strda per Massa, già allora tracciata, venne definitivamente sistemata per volontà di Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone I, e da lei intitolata Via Friedland a ricordo della vittoriosa battaglia contro i Russi del 14 giugno 1087. Dalle notizie citate risulta, in definitiva, la erezione di un convento con chiesa destinato ad ospitare una piccola comunità di frati Riformati di S. Francesco; con Breve di Papa Urbano VIII del 25 giugno 1628 il convento passò ai Frati Osservanti. La chiesa fu arricchita, per munificenza del Principe Carlo I, dell' altare maggiore di S. Francesco; il prete Giovanni Matriano provvide alla erezione di due altari laterali ( forse quelli centrali ) e della gradinata di accesso alla chiesa; per la cura di un certo D. Pelliccia fu elevato il prezioso altare di S. Antonio con l'ancòna ( pannello centrale ) ad altorilievo e due statue laterali, opera del carrarese Giovanni Asdrubale Lazzoni. In epoca successiva il Principe Carlo II Cybo fece consacrare la chiesa e l' altare maggiore dallo zio, Cardinale Odardo Cybo, Patriarca di Costantinopoli, che lo arricchì con la donazione del corpo di S. Costanzo Martire, il 24 agosto 1703.
Le notizie tacciono sino al luglio del 1805, anno in cui, a seguito della soppressione delle comunità religiose nel periodo napoleonico, il convento venne chiuso; vi funzionava da guardiano il Padre Eligio Quadrella per la guida di dodici religiosi. Nel novembre del di quell'anno furono levati i quadri dalla chiesa per trasportarli a Milano, non si sa dove e perché; nel 1806 furono tolte le campane. Dopo un lungo periodo ( si sa che i frati se ne andarono definitivamente l' 8 giugno 1864 ) la proprietà del convento, comprendente il fabbricato, la chiesa, l'orto ed annessi, con atto privato del 27 agosto 1868, passava dall'Amministrazione del Culto allo Stato, e per esso al Municipio di Carrara. Il convento, già adattato a civico ospedale, venne anche reso disponibile all'uso delle scuole elementari, ginnasiali e tecniche. La chiesa restava officiata e aperta al culto, chiusa alternativamente per ricovero truppe, come granaio e per tredici anni, dal 1909 al 1922, per una serie di provvidenziali ed urgenti lavori di restauro. Nel 1922 il Comune concedeva al canonico Don Vincenzo Galleoni, parroco del Duomo, che la chiesa fosse riaperta al culto. Intanto la Congregazione di Carità, già interessata all'uso di parte del convento come ospedale, con provvedimento in data 15 maggio 1896 vi istituiva il Ricovero di Mendicità " Regina Elena", trasformato, dopo l'ultimo conflitto, in "Casa di Riposo". Dopo un'annosa e complessa vicenda giuridica, con atto legale del Commissario Prefettizio, Notaro Venè, in data 10 novembre 1926, il comune di Carrara cedeva definitivamente alla Congregazione di Carità la sua proprietà a S. Francesco ( chiesa, ex convento, orto ed annessi ), in cambio del terreno in località Perticata ( Parco della Rimembranza). Nell' anno 1928, a seguito del Decreto Vescovile che elevava le Cure di Carrara a Parrocchie, venne eretta canonicamente la Parrocchia di S. Francesco, riconosciuta a personalità giuridica nel 1948. Ne prese possesso solennemente, l'1 agosto 1928, quale Primo Parroco, il Reverendo Sacerdote Don Arturo Vincentelli, Canonico. La Parrocchia era senza casa canonica e sprovvista degli ambienti necessari per la istruzione catechistica, per le adunanze dei rami di azione cattolica, per riunioni e trattenimenti. Già dal suo ingresso in Parrocchia Don Vincentelli ebbe a sollecitare le provvidenze necessarie per sopperire a tante esigenze, senza tuttavia riuscire a ricavarne alcun risultato positivo. La serie delle istanze e delle pressioni ad autorità ed enti venne ripresa da Don Giuseppe Romani, entrato a dirigere la parrocchia nel 1945, dopo la morte di Don Arturo Vicentelli. Superando difficoltà situazioni di carattere giuridico ed amministrativo, ammorbidendo interessi pubblici e privati con costante abnegazione, Don Romani giunse alla soddisfazione di veder costruire, su progetto dell' ing Bruno Tenerani e del geometra Prof. Pietro Geloni, reso esecutivo nel 1947 e seguito nella attuazione dal geometra Mauro Zaccagna, la casa canonica, con abitazione, archivio, alcune aule ed un saloncino per adunanze. Non fu possibile la costruzione del progetto cinema-ricreatorio. La parocchia veniva così a fruire di un certo respiro organizzativo in merito agli ambienti destinati alle varie attività, i quali vennero ampliati nel 1964 offrendo maggiori disponibilità di servizio alle crescenti necessità della comunità parrocchiale, che collaborò attivamente alla realizzazione dell'opera, donata al Parroco nel 25° di sacerdozio. La chiesa, oggetto di restauri e di donazioni di enti e privati, è stata adattata, nell' anno 1974, alle esigenze della nuova liturgia e per alla sala dei fedeli ed al presbiterio maggiore disponibilità di spazio e di scorrimento
A titolo informativo si da notizia che nel 1630 venne eretta una cappellina in località "La Foce", per la quale lo scultore Venezio Franchi scolpì la B.V Addolorata e che venne benedetta nel 1664.
L'opera è andata completamente distrutta e non ne è rimasta traccia. Recentemente, per sopperire alle esigenze religiose e di culto dei parrocchiani abitanti il Rione Foce e l' estrema periferia collinare della Parrocchia, è stata eretta la attuale Cappella-Oratorio sulla strada di arroccamento fra la via Friedland e Codena.
L'interno della Chiesa
Queste informazioni sono state riportate testualmente su autorizzazione della Chiesa stessa.
Si ringrazia personalmente Don Cesare Cappè
Per informazioni rivolgersi al Consiglio Pastorale Parrocchiale: via S. Francesco Carrara
Tel 0585 - 71884