Ponti storici
La città
Ponti storici
- Un po’ di storia di Carrara
Non è documentato se lo spazio occupato dal centro storico della città fosse già incluso nello sviluppo urbanistico che certamente vitalizzò la conca di Carrara in epoca Romana: alcuni studiosi hanno supposto una urbanizzazione romana estesa, all’incirca, su questa zona: via del Plebiscito - Porta del Bozzo - piazza del Mercato - piazza Accademia. Altri studiosi, invece, restringono l’urbanizzazione premedioevale alla sola area di Vezzala e, parzialmente, a quella del Cafaggio dove, tra l’altro, sono venuti alla luce i soli ruderi di edifici romani reperiti nella valle a monte. Stante l’impossibilità di stabilire l’esattezza di una e dell’altra ipotesi, non rimane che assumere quale base di partenza il tracciato della prima cerchia muraria, costruita intorno al borgo negli anni immediatamente successivi al 1212. Il perimetro murario abbracciò, all’incirca, questa area: Porta del Bozzo - argine sinistro del Carrione fino all’inizio dell’attuale via Ghibellina - lato est dell’attuale piazza Alberica - lato sud dell’attuale via Alberica - via dell’Arancio - Porta del Bozzo. Dentro questo perimetro, i cui punti nodali erano la Pieve ed il Castello, si sviluppò la Carrara medioevale. All’interno di questo ambito, già abbastanza demarcato, il cuore delle attività artigianali e commerciali era legato all’asse: Ponte di Caina - Ponte della Bugia. Immediatamente successiva fu l’urbanizzazione organica della zona a monte, fra il Ponte della Bugia ed il Ponte Baroncino. Mentre l’urbanizzazione della prima zona venne fatta quasi esclusivamente a spese della Curia (il Vescovo Enrico, nella sua autobiografia, si vantava d’aver speso duecento lire imperiali per far costruire case a Vezzala), quella della seconda venne affidata all’iniziativa dei privati i quali, però, dovevano attenersi a rigide regole. Queste regole, raccolte in un corpo organico nel 1206, come si rileva dal Codice Pelavicino, costituiscono un piccolo Piano Regolatore di Carrara: vi si prevede una vera e propria lottizzazione del «Cafadium», cioè del Cafaggio, e vi si stabiliscono le misure massime e minime che devono avere le case. Per incentivare l’espansione edilizia, nell’anno 1260 venne addirittura stabilito che chiunque possedeva già una casa doveva aiutare, con donazione di materiale e denaro, coloro che, essendone sprovvisti, intendevano costruirsene una. Fra gli altri elementi incentivanti vi era anche il permesso di occupare, nel periodo della costruzione, strade o piazze pubbliche con il materiale necessario: è in questi anni che, in diversi contratti, compare la piazza di Carrara, cioè piazza del Duomo, cuore del borgo. Così, mentre il Duomo, la Casa Comunale (poi Casa Repetti), il Castello, la via S. Maria e la Porta del Bozzo si strutturavano sempre meglio all’interno delle mura, fuori da queste cresceva un tessuto urbanistico organico che, nel XVI secolo, impose la propria inclusione nell’area propriamente «urbana». Il 10 maggio 1557, infatti, fu posta la prima pietra della seconda cinta muraria che, ultimata nel 1637, finì per racchiudere un’area tre volte superiore a quella primitiva. La piazza Alberica divenne il simbolo ed il centro della nuova struttura urbanistica. Nel periodo che va dal XVI secolo alla prima metà del XIX secolo, all’interno di questa struttura si sviluppò quell’edilizia sacra e civile i cui frutti restano la parte migliore e più rilevante della città postmedioevale: le chiese (anche quelle preesistenti furono ampiamente rimaneggiate), i palazzi, le strade circostanti piazza Alberica, via Alberica, la Carriona nel tratto più urbano, etc. Nella prima metà dell’Ottocento il Teatro degli Animosi nacque come apogeo, architettonico e culturale, di questo fermento plurisecolare. (tratto da uno scritto del Prof. Renato Vita) I ponti antichi sul Carrione Nel Dizionario di Emanuele Repetti…. GROPPOLI nel valloncello di Avenza. – Borghetto suburbano della piccola città di Carrara lungo la strada Carrareccia alla destra della fiumana di Avenza, ivi detta del Carrione, sulla testata settentrionale di un ponte che quella fiumana cavalca nella parrocchia Comune e Giurisdizione di Carrara, Diocesi di Massa Ducale, già di Luni Sarzana, Ducato di Modena. Una membrana dell’Archivio di S. Frediano di Lucca del 4 gennajo 1219 fa menzione del fitto di una terra di pertinenza della pieve di S. Andrea di Carrara, posta nel luogo di Groppoli. Le sponde opposte del fiume Carrione sono collegate da tre ponti antichi: il Ponte delle Lacrime, centrale, che conduce alla Chiesa di Santa Maria delle Lacrime (cosiddetta per via dell'immagine sacra trasportata lì nel 1651 e risalente alla metà del 1500, dipinta dal pittore Domenico Utens), il Ponte Baroncino, a valle, che congiunge Piazza Alberica ai rioni popolari e alle ultime vestigia di mura duecentesche e il Ponte della Bugia, a monte, unico vincolo tra la cittadina e i rioni della sponda destra del Carrione. Quest'ultimo deriva il suo nome dal fatto che di notte era illuminato da lampade ad olio chiamate "bugie" e forse anche perché nelle vicinanze esisteva la rivendita di carbone della famiglia Bosi, gestita da una donna nota col nome di "Busia". Su questo ponte erano soliti ritrovarsi di mattino presto i lizzatori, le squadre preposte a trasportare i blocchi di marmo a valle. (Tratto da: "Carrara-Visita alla città e ai monumenti", Carrara: le cave, il marmo, il mare, 01.01.1999 Daniele Canali Aldus Editrice di Carrara) Sul problema dei ponti Il prof. Renato Vita ci scrisse questo suo accorato appello: Buongiorno, anzi mal giorno se sono vere le notizie allucinanti apprese su La Nazione in cronaca di Carrara stamattina: per la messa in sicurezza del torrente Carrione verranno abbattuti il millenario ponte di Groppoli (che è ricordato già in periodo altomedievale!) e, horribile dictu, anche il medievale Ponte della Bugia tutto in marmo bianco!?! I Vandali festeggeranno i loro degni eredi ? Anche i nazisti ebbero rispetto almeno di Ponte Vecchio a Firenze mentre a Carrara... mi chiedo se è solo frutto di un'indigestione questo incubo mattiniero o se veramente i cervelli locali (ammesso che ce ne siano ancora) siano stati tutti portati alla locale discarica di Codupino! ... a quando la distruzione, stile Attila o Timur Leng, del gotico-romanico Duomo di Sant'Andrea e la sua trasformazione, come già per la Rocca d'Avenza e del Castello di Carrara in una bella cava di pietra? COSA SI PUO' FARE PER FERMARE QUESTO SCEMPIO ANNUNCIATO ? Distinti saluti Prof. Renato Vita Loc.tà Prà del Prete n.2 54027 Pontremoli E noi subito denunciammo la cosa, tralascio le ns. note a denuncia che sono susseguite … la serie degli incontri che abbiamo avuto… ad es. con la Sovrintendenza etc. e quelli con la gente… La ns. prima denuncia fu trasmessa anche sul sito nazionale di Patrimonio s.p.a e quello della Rete Toscana dei Comitati “Asor Rosa” oltre che, ovviamente sul Bollettino Naz.le di Italia Nostra etc. CARRARA. A difesa dei ponti storici pronti al ricorso alla magistratura Italia Nostra Sezione Apuo-Lunense DOMENICA, 09 DICEMBRE 2007 il Tirreno - - Massa - Carrara Inaccettabile che il Comune non abbia coinvolto le associazioni accreditate e riconosciute Domenica 09 dicembre 2007 Giù i ponti Alla STAMPA e TV locale per la pubblicazione e p.c alle Persone in indirizzo Trasmetto il Comunicato del Consiglio Direttivo di Sezione in ordine al ventilato abbattimento di ponti storici….. Cordiali saluti Il Presidente Mario Venutelli Mozione del CD Sezione Apuo Lunense per progetto Carrione ADDIO CARRARA BELLA, PONTE DELLA BUGIA… ZUBBANI, TALEBANI e C. La Sezione Apuo-Lunense di Italia Nostra, preso atto del preannunciato progetto comunale di messa in sicurezza del Carrione, nel tratto tra Caina e la Lugnola, per la parte che comporterebbe l’abbattimento e la successiva eventuale ricostruzione dei medievali ponte della Bugia e ponticello extramuros di Groppoli, ha riunito in via straordinaria il proprio Consiglio Direttivo che ha espresso unanimemente le seguenti preliminari considerazioni, riservandosi di assumere a breve ogni altra concreta iniziativa: 1)-Si ritiene di estrema gravità il fatto che si pensi e si voglia risolvere il problema del rischio idraulico, segnatamente nel cuore più antico della città, ricorrendo alla demolizione di due dei pochissimi, preziosi e ancora esistenti “segni” originali della storia e dell’identità dei carraresi . 2)-Si denuncia, altresì, il fatto che non si ponga mano coraggiosamente, invece, a risolvere definitivamente in via politica, prima ancora che tecnica - e con visuale sistemica - il problema del dissesto idrogeologico al monte, causa riconosciuta e incontrovertibile, al di là delle attestazioni di parte, della fragilità del tessuto urbanistico e territoriale comunale, prodotto di una gestione tuttora oligarchica dei nostri bacini marmiferi, connotata - unitamente alla tradizionale monetizzazione del rischio di incidenti per gli addetti, persistendo le lacune in ordine alle condizioni di sicurezza… - dal prelievo smisurato e predatorio dei materiali lapidei a vantaggio di pochi e a discapito degli interessi e dei diritti alla salute e alla qualità della vita e dell’ambiente, dei cittadini di Carrara, uti singuli uti cives. 3)-Si ribadisce l’insipienza e l’inefficacia, nel medio termine, di interventi riparatori e risarcitori (avallati sia pure in alto e basso loco politico-amministrativo e supportati da ingenti finanziamenti pubblici) perché il rischio di un’altra violenta esondazione del torrente Carrione resterà comunque incombente se non si rimuoveranno le cause reali al monte. Quanto ai guasti arrecati a “luoghi matrice” della città, essi saranno irreversibili perché, anche se ricostruito e ricollocato con somma cura, un monumento non sarà più l’originale. Così, all’anagrafe degli scempi impunemente perpetrati dagli “illuminati” governi cittadini negli ultimi duecento anni (giù la rocca di Avenza e di Moneta, giù le mura albericiane, via la ferrovia marmifera e i suoi viadotti e via la tramvia, il palco della musica, i busti dei borghesi illustri e l’assetto della Piazza Risorgimento che fu, licenza di violenza ai gessi dell’Accademia, alle pavimentazioni di Piazza Alberica e Piazza del Duomo etc. ) sempre contrabbandati come interventi necessari allo “sviluppo” civile e moderno della città o ammessi sia pure, ma solo quali “sviste” dell’epoca e comunque peccati veniali… saranno ascritte anche le ferite ai i due ponti storici della Bugia e di Groppoli. 4)-Si reputa inaccettabile, infine, il fatto che da parte dell’Ente Locale non si sia ritenuto opportuno se non doveroso, ai fini della consultazione preliminare e in itinere sul progetto, il coinvolgimento delle associazioni riconosciute e accreditate a livello nazionale, che statutariamente perseguono la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale… non foss’altro in ossequio e in coerenza alle dichiarazioni del nostro Sindaco (vedi in “Agorà” del Luglio 2007) relative alla puntuale comunicazione, trasparenza e partecipazione dei cittadini su quanto i “nuovi” amministratori intendono fare per la città; al suo preciso impegno al confronto costruttivo senza preclusioni di sorta… nella certezza che le decisioni sui grandi temi della cultura, dell’identità e della valorizzazione dell’immagine della nostra città saranno adottate con il concorso di tutti … perché appunto “Carrara è patrimonio di tutti”. La Sezione Apuo-Lunense di Italia Nostra, perciò, si attiverà con ogni mezzo possibile, ricorrendo, se necessario, anche alle vie legali della Magistratura e dei competenti Ministeri, con il sostegno certo del proprio Direttivo Nazionale e Regionale Toscana, per contrastare il progetto che, nella parte e nell’intento in questione, si configura come ingiustificato e ingiustificabile nonché di dubbia o nulla legittimità. E’ appena il caso, in proposito, di richiamare le disposizioni del Codice per i Beni Culturali (d. l. n. 42/2004) e le recentissime sentenze della Corte Costituzionale (nn. 367, 378 e 380 del 2007) che hanno riaffermato come insuperabile la competenza statale in materia di tutela del paesaggio e del patrimonio culturale, ribadito il ruolo essenziale e il parere vincolante della Sovrintendenza… a fronte di una malintesa interpretazione delle competenze “concorrenti” attribuite alla Regione e agli Enti Locali e dunque della loro pretesa di “gestire” in toto le valenze ambientali, magari ai fini della loro mercificazione.ITALIA NOSTRA Sezione Apuo-Lunense “Luigi Biso”
Auguriamoci… che l’amore dei carraresi per la loro città li muova a far si’ che tutto ciò che forma il patrimonio culturale del paese sia salvaguardato e possibilmente accresciuto.
Ezio Dini, 1946 già in tanti, ma siamo certi che molti altri nostri concittadini vorranno sottoscrivere il presente documento e aderire al Comitato per concorrere alla salvaguardia del Ponte della Bugia e del Ponticello di Groppoli.
cui
Polenta e Ponte PiAnca Te, Cararin, Firm Chi
Fiaccolata del 2 giugno 09
Sembra che la prima manifestazione del Comitato sia andata bene, oltre ogni aspettativa del Comitato. Vien fatto di pensare che la gente di Carrara sia... come la natura... perchè è stata capace in passato (ed è capace ancora, è nel suo DNA) di sopportare ogni sorta di violenze, di ingiustizie, di soprusi... Fino però ad un certo punto, perchè poi - come la natura - esplode e così rimette tutte le cose al giusto posto...
Chi ritiene ( pregressi e attuali governanti comunali, maggioranza e minoranza - nei fatti - tutti insieme appassionatamente ) di far proprio il detto : E noi tanto tireremo diritto e tanto la spunteremo noi... con la questione dei ponti... dovrebbe ricredersi ora, con un sussulto di dignità e senso della realtà. proprio dei buoni e incalliti politici. Perchè anche qualora, davvero, la spuntassero e i ponti fossero sacrificati sull'altare del quieta non movere e del business alle cave, sarebbe comunque una Vittoria di Pirro ( o del PIRO, in rif. ai piri dell'antica lizzatura ) ... la faccia la perderebbero comunque di fronte alla gente e conseguentemente perderebbero anche qualcos'altro in termini di consensi... Torno a ripetere, con gli amici del Comitato, che la questione dunque non è tecnica ma politica... E' ininfluente e lascia il tempo che trova,...è illogica persino la reiterata posizione del Sindaco, con tutto il rispetto per lui, che continua a voler far credere che l'Amministrazione DEVE FARE COME I TECNICI DICONO CHE SI DEBBA FARE... E' la committenza che dice chiaro e tondo al tecnico quello che vuole che si faccia e non viceversa, e se si tratta di salvare e magari valorizzare certi segni pregevoli della storia non c'è diktat di alcuni tecnici che tenga (ne' arrampicamenti di sorta da parte loro sugli specchi per negare la valenza storica e "monumentale" dei ponti)... Peraltro è assodato che le soluzioni tecniche alternative ci sono e si trovano se si vogliono trovarfe, unitamente alle decisioni corrette decise riguardo a chi ancora lavora al monte in modo "libero" e scorretto.
Da ora non si potrà più far finta di non sapere come la pensa la gente di Carrara o continuare a negare l'evidenza ( cioè a dire che che quei ponti non hanno alcun valore storico, identitario etc.... che sono stati costruiti a fine ottocento... ipse dixit l'ingegnere progettista!?) nè sostenere ancora che non è la gestione dei bacini marmiferi, le terre e i sassi etc. la prima causa della violenta fiumana che c'è già stata e che potrebbe ripetersi... stando così le cose al monte .
Cordiali saluti Mario Venutelli
La nostra sui ponti alti e sui ponti bassi Abbiamo ricevuto dalla sezione apuo-lunense di Italia Nostra una serie di documenti, che di seguito riportiamo, a riguardo della proposta di smontare alcuni ponti di Carrara per rimontarli sopra elevati rispetto alla posizione attuale. Non siamo in grado e non è compito nostro valutare i rischi legati a eventuali future esondazioni del Carrione. Ci sembra, però, che smontare e rimontare più alti due ponti medievali, ovvero distruggerli e cambiare l’immagine della città sia un’operazione da farsi solo in caso di assoluta necessità. Però non vediamo dove sia la necessità. Ovvero. Se i nostri antenati, avessero costruito questi ponti troppo bassi rispetto al livello del fiume, questi se li sarebbe portati via da un pezzo. Se ciò non è finora accaduto vuol dire che l’altezza dei due ponti era ed è giusta e allora perché smontarli per ricostruirli più alti? Per spendere qualche milione di euro? Oppure perché è cambiata la situazione idrica a monte e quindi il rischio di esondazioni violente è aumentato rispetto al passato? Non è che questo rischio sia aumentato in conseguenza dell’aumento esagerato dell’attività estrattiva? Se, come pare probabile le ipotesi giuste sono le ultime due, perché debbono essere spesi soldi pubblici per riparare i guasti ambientali provocati dall’interesse privato? Sarebbe più corretto e responsabile che l’amministrazione pubblica anziché spendere i soldi di tutti in operazioni discutibili, facesse in modo che l’estrazione del marmo avvenisse attenendosi a criteri di rigorosa salvaguardia ambientale, compresa la regimentazione delle acque di superficie e delle falde.
ESITI DELL’ASSEMBLEA ASSOCIAZIONI-CITTADINI SVOLTASI GIOVEDI 2 APRILE 2009 NELLA SALA DELLA CIRCOSCRIZIONE CENTRO IN CARRARA PER AVVERSARE IL PROGETTO COMUNALE DI MESSA IN SICUREZZA” DEL TORRENTE CARRIONE IN CENTRO STORICO. I REFERENTI DI ASSOCIAZIONI E COMITATI LOCALI E I SINGOLI CITTADINI CONVENUTI IL GIORNO 2 APRILE 2009 NELLA SALA DELLA CIRCOSCRIZIONE CENTRO DI CARRARA,
PRESO ATTO
-DELLE DOCUMENTATE INFORMAZIONI FORNITE DAI PROMOTORI DELL’ASSEMBLEA;
- DEI CONTRIBUTI E DELLE SOLLECITAZIONI EMERSE NELL’AMPIO DIBATTITO,
E, SOPRATTUTTO,
-DELLA POSSIBILITA’ DI SOLUZIONI TECNICHE ALTERNATIVE, GIA’ PRESENTATE ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
RIBADISCONO LA NECESSITA’ DI OPPORSI CON OGNI MEZZO CIVILE E DEMOCRATICO ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO COMUNALE DI “MESSA IN SICUREZZA IDRAULICA” DEL TORRENTE CARRIONE IN CENTRO STORICO.
DETTO PROGETTO, INFATTI, PREVEDE INTERVENTI DEVASTANTI E CHE POTREBBERO COMUNQUE RISULTARE DEL TUTTO INUTILI NEL MEDIO E LUNGO TERMINE COME LA RISAGOMATURA DEL LETTO DEL TORRENTE E L’ABBATTIMENTO-RICOSTRUZIONE DEL PONTE DELLA BUGIA E DEL PONTICELLO DI GROPPOLI, DA CONSIDERARE A PIENO TITOLO “MONUMENTI“ DELLA STORIA E DELL’IDENTITA’ DI CARRARA I CONVENUTI RITENGONO DEL TUTTO INFONDATA E PRETESTUOSA LA MOTIVAZIONE ADDOTTA A SUPPORTO DEL CITATO PROGETTO COMUNALE, VALE A DIRE CHE SIANO L’ATTUALE PORTANZA DEL FIUME A VALLE E, SEGNATAMENTE, I DUE PONTI STORICI AD OSTACOLARE IL REGOLARE DEFLUSSO DELL’ACQUA IN OCCASIONE DI PIENE STRAORDINARIE. E’ INVECE ARCINOTO, INFATTI, CHE LA CAUSA DELL’ ESONDAZIONE VIOLENTA DEL CARRIONE (GIA’ VERIFICATASI NEL 2003 E CHE POTREBBE RIPETERSI IN FUTURO, RESTANDO COSI LE COSE!) E’ DA IMPUTARSI PRINCIPALMENTE ALL’ATTUALE “LIBERA” GESTIONE DEI BACINI MARMIFERI E AL CONSEGUENTE DISSESTO IDROGEOLOGICO AL MONTE. NONCHE’ ALL’INCURIA CON LA QUALE E’ AFFRONTATO IL PROBLEMA DELLA GESTIONE E DELLA PULIZIA DELL’ALVEO.
PERTANTO, AL FINE DI IMPEDIRE L’INUTILE SACRIFICIO DEL PONTE DELLA BUGIA E DEL PONTICELLO DI GROPPOLI (CHE DA SECOLI CONNOTANO IL CENTRO STORICO SENZA ESSERE AI STATI CAUSA DI ALCUNA ESONDAZIONE) SOLLECITANO L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE ED OGNI ALTRO ENTE COMPETENTE A CORRISPONDERE UNA BUONA VOLTA E SENZA ULTERIORI INFINGIMENTI ALLE REITERATE DENUNCE E PROTESTE DELLA COMUNITA’ CARRARESE PER CIO’ CHE ANCORA AVVIENE NEI BACINI MARMIFERI, CONTROLLANDO REALMENTE ED EVENTUALMENTE SANZIONANDO A TERMINI DI LEGGE CHI PRESUME DI POTER CONTINUARE A SFRUTTARE UN “BENE” COLLETTIVO INCURANTE DEI DANNI ARRECATI ALL’AMBIENTE E DEI RISCHI INCOMBENTI PER LA SALUTE E LA SICUREZZA COLLETTIVE.
I CONVENUTI HANNO DECISO DI COSTITUIRE UN COMITATO OPERATIVO AL QUALE DEMANDARE LA PRONTA ELABORAZIONE DI OGNI UTILE INIZIATIVA PER CONTRASTARE IL PROGETTO IN QUESTIONE, ANCORCHE’ SIA DICHIARATO DEFINITIVO E IRRIMEDIABILE, E CHIEDONO AL SINDACO DI
RINUNCIARE AL PROGRAMMATO ABBATTIMENTO DEI PONTI IN QUESTIONE.
IN QUALITA’ DI CITTADINI RICHIEDONO, INFINE, A TUTTI I LORO RAPPRESENTANTI IN CONSIGLIO COMUNALE DI SOSTENERE LE RAGIONI E LE ATTESE SUESPOSTE E DI POTER ESPORRE LE LORO RAGIONI NEL CORSO DEL PROSSIMO CONSIGLIO COMUNALE.
CARRARA, 6 APRILE 2009 (PRIMA RIUNIONE DEL COMITATO OPERATIVO)
LA REFERENTE
BIANCA MICHELI PELLEGRINI
Si può baypassare sotto la strada della carriona con sezione adeguata alla portata da maggiorare senza toccare i ponti storici.I tecnici sanno come fare.saluti da benvenuti gilberto.
Benvenuti Gilberto Mail : gilbeb@alice.it
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un lettore scrive
Ponte della Bugia, Ponticello di Groppoli... non facciamoci compatire...
ma se venisse giù una fiumana in questi giorni dove farebbe davvero tappo il Carrione?
"passerella" sul fiume, Via Elisa - Parcheggio San Martino
Sembra che la prima manifestazione del Comitato sia andata bene, oltre ogni aspettativa del Comitato. Vien fatto di pensare che la gente di Carrara sia... come la natura... perchè è stata capace in passato (ed è capace ancora, è nel suo DNA) di sopportare ogni sorta di violenze, di ingiustizie, di soprusi... Fino però ad un certo punto, perchè poi - come la natura - esplode e così rimette tutte le cose al giusto posto...
Chi ritiene ( pregressi e attuali governanti comunali, maggioranza e minoranza - nei fatti - tutti insieme appassionatamente ) di far proprio il detto : E noi tanto tireremo diritto e tanto la spunteremo noi... con la questione dei ponti... dovrebbe ricredersi ora, con un sussulto di dignità e senso della realtà. proprio dei buoni e incalliti politici. Perchè anche qualora, davvero, la spuntassero e i ponti fossero sacrificati sull'altare del quieta non movere e del business alle cave, sarebbe comunque una Vittoria di Pirro ( o del PIRO, in rif. ai piri dell'antica lizzatura ) ... la faccia la perderebbero comunque di fronte alla gente e conseguentemente perderebbero anche qualcos'altro in termini di consensi... Torno a ripetere, con gli amici del Comitato, che la questione dunque non è tecnica ma politica... E' ininfluente e lascia il tempo che trova,...è illogica persino la reiterata posizione del Sindaco, con tutto il rispetto per lui, che continua a voler far credere che l'Amministrazione DEVE FARE COME I TECNICI DICONO CHE SI DEBBA FARE... E' la committenza che dice chiaro e tondo al tecnico quello che vuole che si faccia e non viceversa, e se si tratta di salvare e magari valorizzare certi segni pregevoli della storia non c'è diktat di alcuni tecnici che tenga (ne' arrampicamenti di sorta da parte loro sugli specchi per negare la valenza storica e "monumentale" dei ponti)... Peraltro è assodato che le soluzioni tecniche alternative ci sono e si trovano se si vogliono trovarfe, unitamente alle decisioni corrette decise riguardo a chi ancora lavora al monte in modo "libero" e scorretto.
Da ora non si potrà più far finta di non sapere come la pensa la gente di Carrara o continuare a negare l'evidenza ( cioè a dire che che quei ponti non hanno alcun valore storico, identitario etc.... che sono stati costruiti a fine ottocento... ipse dixit l'ingegnere progettista!?) nè sostenere ancora che non è la gestione dei bacini marmiferi, le terre e i sassi etc. la prima causa della violenta fiumana che c'è già stata e che potrebbe ripetersi... stando così le cose al monte .
Cordiali saluti Mario Venutelli
Anzitutto, grazie per la vs. preziosa collaborazione.
Come sappiamo, l'incontro del 4 giugno con il Sindaco è andato... come ci aspettava...
"Molta" disponibilità del Sig. Sindaco a cercare di trovare - la prossima settimana in un apposito incontro - con i tecnici a tutti i livelli comunali, regionali etc. e se c'è - una soluzione alternativa all'abbattimento... E a re-incontrarsi subito dopo con il Comitato.
Ovviamente i rappresentanti del Comitato hanno insistito sulla valenza storica (altro che nati ieri!) e identitaria etc. di quei ponti; sulla causa vera dell'alluvione al monte; sulle soluzioni alternative possibili che ci sono!...
Allego l'art. del Tirreno del 5 giugno in proposito.
Invio, con e.mail a parte, anche il materiale che Paolo Maggiani, attivissimo nostro socio: bravissimo fotografo e ... appassionato "poeta" dell'ambiente, mi ha inviato sulla sera della "fiaccolata", autorizzandomi ad utilizzarlo convenientemente.
Credo che sia proprio il caso di socializzare nel migliore dei modi le sue immagini e le sue considerazioni.
Il Comitato non demorde ed è chiaro che si riunirà in assemblea tra qualche giorno, non appena ritenuto necessario...
Mi è stato chiesto di trasmetterVi l’unita replica del “Comitato per la salvaguardia dei ponti storici” all’articolo “Quei ponti restano un pericolo”, a firma di Cristina Lorenzi, apparso su La Nazione – Cronaca di Carrara del 27 dicembre 2009.
Certo dell’attenzione, con i migliori saluti Mario Venutelli
COMITATI CITTADINI UNITI
COMITATO PER LA SALVAGUARDIA DEI PONTI STORICI
QUEI PONTI NON SONO UN PERICOLO
In rif. all’articolo di fondo “Quei ponti restano un pericolo” di Cristina Lorenzi, apparso sul quotidiano La Nazione, in Cronaca di Carrara il 27. 12. 2009, riteniamo di dover replicare a quanto vi viene asserito e cioè che la panacea di tutti i problemi relativi al torrente Carrione nell’attraversamento del centro storico sia l’abbattimento del Ponte della Bugia e del Ponticello di Groppoli. Vogliamo quindi analizzare e contestare i passi principali di detto articolo, che citeremo in corsivo.
Se siamo d’accordo che “l'amministrazione non può prendere sotto gamba la questione ambientale”, non concordiamo per niente che per farlo “i cittadini… debbano rinunciare a qualche ponte storico, che peraltro (NON) potrà essere ricostruito rispettando le architetture originali”.
Il nostro Comitato ha da sempre individuato ed evidenziato, quale vera causa della pericolosità del Carrione, il dissesto idrogeologico esistente a monte del centro storico. Quindi l’opera realmente necessaria e prioritaria è la messa in sicurezza del territorio a monte del Ponte della Bugia.
Che i ponti in questione non siano la causa di eventuali danni alla città è stato confermato proprio la vigilia di Natale e se “gli angeli della sicurezza del Coordinamento comunale non dimenticheranno questo Natale: trascorso alle centraline di controllo sui cigli del torrente e a contatto con chi è stato allontanato dalla sua casa”, questo ricordo non è certo imputabile al Ponte della Bugia né tanto meno al Ponticello di Groppoli, perchè il Carrione ha continuato a scorrere sotto i ponti tranquillamente, seppur gravato nel suo alveo da circa un metro di terra e sassi provenienti dal monte. E’ un fatto che le strade comunali che fiancheggiano il torrente: la Carriona (che già nel 2003 fu causa della morte della povera signora); la strada di Torano e quella delle Canalie; il Viale XX Settembre stesso si sono trasformate in fiumi in piena ed hanno creato disastri, disagi e apprensione.
“Sicuramente nessuno di noi auspica l'abdei ponti storici…. d n a della nostra cità”, dice la giornalista, che però subito aggiunge “Quindi è il momento di vigiche i ponti vengano demolie ricostruiti secondo un prosostenibile”. Tutto ciò ci sembra francamente molto contraddittorio e non ci trova affatto dello stesso parere, visto che - come già detto prima - i ponti non hanno causato alcun danno.
“Tuttavia se il mestiere dei cittadini, in una democrazia, è quello di vedere riconosciuti i propri diritanche quello sacrosanto di protestare, lasciamo che i tecnifacciano il loro mestiere”. Questo periodo ci ha lasciato letteralmente a bocca aperta. Intanto il diritto dei cittadini di protestare non è un mestiere. I mestieri infatti sono remunerati, mentre chi si riunisce in un Comitato e protesta a ragion veduta, portando dei validi argomenti supportati dal parere di svariati e valenti esperti, lo fa gratuitamente, anzi rimettendoci denaro e molto tempo sottratto al proprio lavoro, alla propria famiglia, al proprio tempo libero. E tutto questo senza alcun interesse o secondo fine, ma solo per amore della propria città e per evitare che gli amministratori facciano delle scelte costose, inutili ed in ogni caso non prioritarie.
Non vorremmo che tra qualche anno si dovessero piangere lacrime di coccodrillo, come già è stato nel caso della Marmifera e troppe altre volte nella storia degli scempi in città.
“I tecnici sono stati incaricati (dall’amministrazione) di trovare una soluzione alternativa all'abbattimento, ma la risposta è stata negativa. Non ci resta che rispettare il responso”. A nostro avviso se i tecnici non sono capaci di trovare soluzioni alternative all’abbattimento dei due ponti, l’amministrazione dovrebbe trovarne altri capaci di farlo, poiché una volta demoliti sarà inutile “monitorare perché gli interventi siano il meno invasivi possibile e in linea con il d n a della città”. Quelli ricostruiti saranno necessariamente altri ponti, che nulla avranno a che vedere con gli antichi e originali!
Tirando le somme, quindi, l’articolo in questione del 27 dicembre scorso sembra proprio scritto dal portavoce dell’amministrazione e dei tecnici incaricati di abbattere i ponti storici. E noi cittadini di Carrara ci dobbiamo ritenere fortunati se ci è lasciato almeno il diritto di protestare (sempre che lo si faccia fine a se stesso, beninteso, proprio come battere l’acqua in un mortaio).
Per chiudere, sia gli amministratori che i tecnici del Comune, anziché fossilizzarsi e incaponirsi cocciutamente sul progetto dell’abbattimento dei nostri due antichi ponti (inutile ai fini della sicurezza della città) farebbero meglio ad impiegare i loro sforzi, le loro capacità e i consistenti mezzi economici a disposizione nella risoluzione una volta per tutte del dissesto ambientale esistente a monte. Così sì, che gli angeli della sicurezza del coordinamento comunale - che peraltro noi tutti ringraziamo sentitamente per quello che fanno - potranno dormire sonni tranquilli.
I ponti storici
da ITALIA NOSTRA Sezione Apuo-Lunense “Luigi Biso”
Ponticello di Groppoli alla Lugnola,
Il ponte della Bugia prende il nome dalle lanterne ad olio dette appunto bugie.
Altri sostengono che il suo nome deriva dalla vecchia carbonaia di proprietà della famiglia Bosi, gestita da una signora che veniva chiamata "Busia"
Ponticello di Groppoli alla Lugnola,
Il ponte della Bugia prende il nome dalle lanterne ad olio dette appunto bugie.
Altri sostengono che il suo nome deriva dalla vecchia carbonaia di proprietà della famiglia Bosi, gestita da una signora che veniva chiamata "Busia"
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