Storia di Marina
STORIA
LA STORIA
Il territorio dove oggi sorge la frazione costiera, è il risultato di secoli di arretramento della costa che, fino al XII secolo, lambiva l'abitato di Avenza. A partire dal XVIII secolo le necessità relative alle operazioni di imbarco e sbarco, portarono alla costruzione di alcuni edifici in muratura (e di alcune capanne, ed infatti esisteva la Via delle Capanne, oggi via Nazario Sauro) vicini alla nuova linea del mare, a quasi 2 Km dal castello di Avenza ad uso magazzino e poi abitativo; specie dopo il tentativo operato dai duchi di Modena (associati al governo di Massa e Carrara con i "capitoli matrimoniali") di scavare una darsena (1750 ca.). Nel 1837 l'assegnazione di terreni fabbricabili secondo assi viari prestabiliti, dà al paese l'assetto urbano riscontrabile tuttora, con un notevole incremento di popolazione. Dopo l’abbandono del porto di Luni, il carico dei marmi avveniva lungo la costa carrarese per spiaggiamento: le imbarcazioni, appositamente attrezzate, venivano caricate e sospinte nuovamente in acqua. Solo nel 1851 l'industriale inglese William Walton costruisce il primo pontile a mare aperto, per concessione del Ministero dell’Interno del Ducato, un ponte caricatore di più di cento metri di lunghezza con due binari ferroviari ed una gru meccanica da 12 tonn. ed al pontile si collegarono in tempo molti commercianti di marmi che in questo modo poterono aumentare il volume dei traffici e la stazza delle imbarcazioni per il carico del marmo, non più obbligate a raggiungere la spiaggia, dando soluzione razionale al problema mai risolto del carico dei marmi, che prima avveniva sulla spiaggia con particolari impalcature o piani inclinati di sabbia; altri due pontili seguiranno e saranno costruiti nei decenni successivi: quello di Walton venne denominato “ponte vecchio” (ed entrò in funzione nel 1855), quello di Binelli “ponte nuovo” (su progetto dell’ing.Viviani e terminato nel 1871), e quello di Pate “ponte nuovissimo”, (terminato nel 1904), ma la piena del Magra trascinò in mare aperto la flotta delle navi, che venivano riparate alla sua foce, molte affondarono, altre danneggiate e vi furono alcuni decessi. Di questa tragedia fu informato il Governo, che decise di progettare il Porto.
Sempre in epoca estense, nel 1858, si da inizio alla costruzione della nuova chiesa, secondo le nuove esigenze. Un piccolo oratorio dedicato a Sant'Erasmo esisteva già sulla spiaggia almeno dai primi del '700, poi sostituito dalla cappella di San Giuseppe costruita dalla famiglia Vatteroni nel 1776, dapprima ad uso privato, poi, nel 1840 ceduta alla Curia, (vedi la STORIA della CHIESINA). La costruzione della nuova chiesa è fermata dalla caduta del Ducato di Modena nel 1859, e si dovrà attendere il 1880 per la ripresa, e quindi l'apertura al culto sei anni dopo. Verso la fine dell'ottocento il nome Marina di Carrara diviene di uso comune in luogo dell'antico Marina di Avenza. Ai primi del '900 riprendono gli studi per la costruzione di un vero porto a protezione dei pontili a mare aperto, ma la prima guerra mondiale sposta al 1920 l'inizio dei lavori. Il paese in quest'epoca è al centro di molti interessi, e diventa una ridente località balneare: molti stabilimenti sorgono affiancando l'unico esistente (su palafitte) costruito nella seconda metà dell' ottocento; nasce anche l'industria alberghiera. Naturalmente l'architettura porta il segno della nuova tendenza. La chiesa è abbellita dal nuovo progetto dell'ing. Domenico Zaccagna. (vedi STORIA della Chiesa SACRA FAMIGLIA). Nascono i villini al mare delle famiglie più facoltose carraresi: Giampaoli, Cucchiari, Zaccagna, Nicoli, Frugoli, Forti, Orlandi, ma già erano sorte nell' entroterra magnifiche ville quali la Del Medico-Sarteschi (poi Ceci) e la più antica Monzoni (poi De'Nobili). Negli anni trenta riceve molta cura anche l'arredo urbano, con uso di marmi, e la messa a dimora di pinete e giardini; contestualmente si organizzano corsi mascherati carnevaleschi di larghissimo richiamo. La seconda guerra mondiale segna profondamente Marina di Carrara, con le ferite dei bombardamenti e la distruzione del porto, ma risorge in pochi anni. Venne distrutta anche la fontana, posta quasi al termine della piazza, (che allora si chiamava piazza Vittorio Emanuele II°) costruita da A.Galeotti in blocchi di marmo di breccia grigio scura (verso il blu chiaro), con cinque grandi anfore, di cui una al centro, più alta, mentre le altre quattro la circondavano, con un zampillo di acqua che faceva tracimare le anfore per riversarsi nella vasca sottostante centrale, con una cornice tutta di marmo grigio e con uno scalino. Sarà stata alta circa quattro metri. Non era un granché rispetto all’attuale “obelisco” di Mohamed Sazesh, che la sostituì: non un Obelisco, ma una Colonna, denominata "La colonna del sole - Luce, acqua, terra".
Si ricostruiscono porto e cantiere navale, nuovi stabilimenti balneari vengono allestiti e nascono nuovi alberghi, fino a diventare una delle più belle cittadine del litorale, nonostante il volume delle costruzioni che l'hanno resa la più popolosa frazione del comune di Carrara. È sede del grande polo espositivo della Fiera Marmi e Macchine.
Ricordando il litorale di Marina di Carrara, si è formato nei secoli con il progressivo arretramento della linea di costa, che nell'antichità lambiva Avenza. L'abitato venne fondato nel XVIII secolo, con la costruzione di edifici per le operazioni di imbarco e sbarco del marmo. Nel 1837 cominciò lo sviluppo vero e proprio di Marina di Carrara, con la pianificazione dell'assetto urbano attuale;
Dopo la prima guerra mondiale comincia a diffondersi il turismo con la nascita di strutture ricettive e stabilimenti balneari e l'abbellimento del paese, con la ristrutturazione della chiesa ad opera dell'ingegner Zaccagna, la costruzione di villini a mare e nell'entroterra. La facile reperibilità del marmo spiega l'ampio utilizzo nell'arredo urbano.
Oggi Marina di Carrara è un'affermata località balneare, la prima geograficamente sul litorale toscano, che prosegue con le stesse caratteristiche fino alla Versilia, e comincia subito al confine con Marinella di Sarzana, divisa dal torrente Parmignola, fino al porto e da qui fino a Marina di Massa, con il torrente Lavello, in un succedersi di stabilimenti balneari privati e poche spiagge libere. Da ponente a levante, tra la zona portuale e il confine con la Liguria, il paese dispone di un'ampia spiaggia sabbiosa attrezzata con ombrelloni e cabine.
Molto importante a Marina di Carrara si trova l’imponente complesso fieristico, posto nei pressi della spiaggia, dove si svolgono vari eventi ed in grado di ospitare mostre e rassegne di ogni genere. Per esempio, qui ha luogo la September Fest, alla quale partecipa una delegazione della cittadina bavarese di Ingolstadt, gemellata con Carrara, con un’intensa partecipazione di carraresi e di amanti di tale manifestazione da tutta la Toscana, Liguria ed Emilia Romagna e da molti turisti italiani e stranieri. Nel 1977 vi si svolse una puntata di “Giochi senza frontiere”
della RAI-TV.
La Riviera Apuana comprende tutte le località a partire da Marina di Carrara, Marina di Massa, Ronchi Poveromo fino a Cinquale, comprese le località nell'entroterra come: Carrara, Massa, Montignoso.
Da ricordare la Ferrovia Marmifera Privata di Carrara (vedi STORIA dei Ponti di Anderlino), fu una delle più grandi realizzazioni del genere. Realizzata nel 1871 ed ultimata oltre un ventennio più tardi, con una rete di raccordi che portavano i vagoni direttamente nei piazzali delle più grandi segheria e depositi di marmi, alla Stazione Statale, alla Zona Industriale Apuana ed al Porto di Marina. Il Demanio Statale acquistò dal Conte Monzoni l’area necessaria alla costruzione del raccordo. Si costruì la sede del binario e la strada che ne risultò fu chiamata “Galdel”. Per tutto il tragitto superando ben 445 metri di dislivello, penetrando in 15 gallerie e scavalcando 16 ponti. Nel 1876 si inaugurò il primo tronco fino alla località Piastra alle cave e nel 1890 tutta la linea.
Tratto marinello: da via Piombara (attraversava quello che diventerà il tracciato del viale XX Settembre di Avenza) al caricamento pontili esterni aperti a Marina di Avenza (ex Marina di Carrara), muniti di grosse gru a ponte che servivano a caricare i blocchi di marmi e le lastre sui velieri.
Con Raccordo per stabilimenti alla Covetta.
Marina di Avenza sul tracciato dell’imbarco (via delle Capanne, oggi via Nazario Sauro), con piazzali antistanti pieni di blocchi di marmi da imbarcare, diventerà Marina di Carrara verso la fine del 1800. Poi scambi per i vari pontili. Per tutto il tratto Cave-Marina, con Locomotive a vapore.
L’unica strada percorribile era la Carriona, non asfaltata ovviamente, con i suoi buoi condotti da uno stuolo di bovari sbraitanti, quale specifica caratteristica di questi lavoratori, ma non risolveva il trasporto di tutti i marmi in blocchi e lavorati.
Nel 1876 sono inaugurati due tratti, quello che dai pontili di Marina giungeva alla Ferrovia di Stato ad Avenza e quello che dalla stazione di San Martino in Carrara proseguiva fino a Monterosso. Da ricordare che il viale non era stato ancora programmato, anche se nel 1750 un Del Medico presentò un progetto finito nel dimenticatoio.
Quello della Ferrovia Marmifera partiva da Monterosso (compreso il tratto in città, che attraversava il ponte di Puccinetta, via Monzoni, via del Cavatore verso Monterosso, (nomi attuali), attraversamento Ponte di Ferro, Miseglia inferiore; qui si diramava in due tronchi uno dei quali andava alle Canalie e l’altro a Torano. Quivi nuovamente biforcava. Un ramo saliva alla stazione della Piastra con Betogli e l’altro alla stazione di Tarnone; di qui si diramavano ancora due tronchi dei quali uno con raccordo andava a Colonnata e Gioia, mentre l’altro a Fantiscritti e a Ravaccione. Fra la stazione di Torano e quella di Tarnone si dipartiva ancora una biforcazione per accedere alle cave di Para e alle cave del Calagio. Comunque terminava, dopo un transito in galleria totalmente coperta da Fantiscritti, a Ravaccione-Canal Grande (le due gallerie, Fantiscritti e Ravaccione esistono tutt’ora dove in quella di Fantiscritti-Ravvacione, lavorano diverse aziende.
Ecco, in riferimento alla variante urbanistica, del 2005, su Marina di Carrara :
AGGIORNAMENTO.
Del quadro conoscitivo degli aspetti storici, architettonici e paesasaggistici ai fini della variante strutturale Relazione Legge della Ragione Toscana nr. 1 del 2005 che modifica ed aggiorna la Legge nr. 5/95 in materia di pianificazione del territorio
PROGETTISTI
Arch. Robert Ghelfi e Daniela Scarponi
e) - Centro storico di Marina di Carrara
Il nucleo più antico di Marina di Carrara risale alla seconda metà del XIX ed è stato costruito sulle dune Costiere della costa tirrenica. Le carte del 1840 non rappresentano ancora il centro abitato, ma piuttosto le proprietà degli imprenditori del marmo fra cui i Monzoni che, a seguito della bonifica della piana paludosa, situata fra le dune costiere ed i depositi alluvionali della fascia pedemontana, costruirono la propria villa sul litorale.
Sappiamo comunque che nel 1776, presso l'attuale chiesa parrocchiale esisteva già un oratorio pubblico. I primi Sviluppi di Marina di Carrara compaiono nella Cartografia IGM (Istituto Geografico Militare, Ente Cartografico dello Stato), del 1877 e si consolidarono negli anni successivi, attorno all'asse della ferrovia marmifera che collegava
direttamente le cave con i pontili caricatori del porto. Il Centro si compone di semplici abitazioni a due piani con Spazi di pertinenza interna, serialmente disposti su assi paralleli secondo i moduli che si stavano diffondendo allora anche in Utorali della penisola italiana.
La strada a partire dal confine con il comune si Sarzana (Marinella di Sarzana) sino al confine con il comune di Massa (Marina di Massa), presenta una notevole diversità di aspetti: il primo tratto è legato a funzioni turistiche e del tempo libero – arenile – ed espositive – Fiera Marmo Macchine.
Ecc. ecc.
(dove si precisano disposizioni per il “Porto Commerciale di Marina di Carrara”, “L’area Fiera Marmi e Macchine”,
“Servizi comprensoriali per lo sport”.
(UTORALI = A carattere naturale, in ambienti scarsamente urbanizzati ove sono presenti habitat marini, lacustri, dune, parchi naturali.
A Marina di Carrara, ci sono e ci sono stati questi luoghi sacri:
1) – Chiesa della Sacra Famiglia, in piazza Gino Menconi, la più importante, creata parrocchia nel 1886.
2) - Chiesa della Santissima Annunziata, in via Bassagrande, consacrata nella seconda metà degli anni novanta per far pronte allo sviluppo urbano e demografico della parte settentrionale di Marina di Carrara.
3) – Oratorio di Cristo in Croce, in via Comano, quasi alla Fossa Maestra, donato da un privato alla Diocesi, ed in particolare alla Parrocchia dell’Annunziata. Detta anche Cappella.
4) – Chiesina di San Giuseppe (la C’sina), ora Oratorio, in via San Giuseppe angolo via dei Laghi, ma è stata la Chiesa primitiva di Marina, voluta nel 1776, dagli eredi di Domenico Vatteroni. E’ stata donata nel 1840 alla nuova Parrocchia della Sacra Famiglia, per le necessità religiose di quello che allora era un piccolo borgo di pescatori. Nella Chiesina venivano regolarmente religiosi da Avenza per tenere i servizi, la domenica e nelle feste comandate e, pur essendo la chiesa dedicata alla Famiglia Sacra, divenne poi, per il popolo, la chiesa di S. Giuseppe dal nome del rione e del patrono di Marina.
Impiegata per vari usi parrocchiali, adesso chiusa, con dispiacere di tutti i fedeli della zona marinella di San Giuseppe.
5) – Oratorio di Santa Maria Vergine, di proprietà dei conti Del Medico, era esistente ancora nel XIX° secolo.
6) – Oratorio di Santa Croce, pubblico oratorio di proprietà dei conti Monzoni, sorto nel XVIII° secolo è oggi privato e dedicato ai Santi Prospero e Modesto.
7) Oratorio di Sant’Erasmo, localizzato vicino a San Giuseppe (dall’altra parte del viale XX Settembre), anteriore al XVII° secolo, era dedicato al patrone dei marinai. Scomparso prima del 1822, il quadro del suo altare maggiore è oggi nella chiesa di San Pietro ad Avenza. (vedere anche la STORIA della Parrocchia Sacra Famiglia e la STORIA della Chiesina di S.Giuseppe e la STORIA della Cappella di via Comano).
La zona del Porto di Carrara ospita uno dei cantieri italiani all'avanguardia nella realizzazione di navi di alto livello tecnologico, veri e propri gioielli della cantieristica mondiale: dal punto di vista industriale da segnalare sono i Nuovi Cantieri Apuania, che da svariati anni si sono specializzati nella costruzione di cruise ferry, raggiungendo livelli di eccellenza, anche se la proprietà è sempre rimasta in conflitto con l’ organizzazione sindacale. Tale stabilimento di recente rinnovato con installazioni avveniristiche (“residence” per clienti, arredati in stile marinaresco, palestra per dipendenti nell’ex area mensa, atrio grandissimo con molti capolavori scultorei, arredamento super moderno, ecc.). Con i suoi addetti interni ed esterni il cantiere realizza navi traghetto per passeggeri, lunghe circa 200 metri, tra le quali l’ ultima recentemente venduta ad un famoso imprenditore russo. Sono inoltre realizzate navi per il trasporto di prodotti chimici e gassosi ad elevato standard di sicurezza. Attuale presidente di The Italian Sea Group, con i Nuovi Cantieri Apuania è Giovanni Costantino, SOCIO UNICO (genero di Giorgetto Giugiaro che nel 2009 rilevò la maggioranza delle azioni, mentre nel gennaio del 2013 subentrò la The Italian Sea Group che sarà strutturata in tre poli: Admiral Tecnomar (yachting di lusso e vela), NCA (navalmeccanica ad alto valore tecnologico), e NCA Refit (per il refitting di grandi navi e yachts).
Le ultime notizie di diatribe tra proprietà e Sindacati-lavoratori sono già note, anche con l’intervento del Sindaco Zubbani. (Vedi la STORIA dei Nuovi Cantieri Apuania), tutt'oggi compreso, anche con le recenti manifestazioni contro l'attuale proprietà tramite l’Adamiral Tecnomar di Giovanni Costantino. Proprio di recente, il 14 settembre 2014, la figlia Federica, della famiglia di Mario Barbieri, con la moglie, ottiene una sentenza storica, dalla Cassazione: amianto killer sul posto di lavoro, causa per cui è morto il padre, e dei rimborsi chiesti da Inail dopo aver vinto la causa nel 2007, che era ricorsa in cassazione, perdendola, proprio per il rimborso di oltre centomila euro. La causa fu iniziata nel 2002. Recentissime: “il Tirreno, il 30 settembre 2014 riferisce del grande successo riscontrato al Monaco Yacht Show 2014 per la première ufficiale di ben quattro yachts : Admiral Maxima 47m, M/Y Entourage; Admiral Regale 45m, M/Y Flying Dragon; Admiral Impero 37m, M/Y Nono e Admiral Sail Silent 24m, S/Y Gigreca, conferma The Italian Sea Group nell'elite dell'industria nautica internazionale grazie alle competenze stilistiche, tecniche e soprattutto di innovazione che contraddistinguono il Gruppo. Anche quest'anno sono stati diversi i riconoscimenti ottenuti da The Italian Sea Group durante la kermesse e diversi i momenti importanti da menzionare: al M/Y Entourage l'onore più grande di ospitare a bordo il Principe di Monaco Alberto II in occasione della cerimonia di consegna della targa relativa alla certificazione Green Plus rilasciata allo yacht dal RINA (Registro Italiano Navale). Alla cerimonia erano presenti oltre al top management del Gruppo, il CEO del RINA Michele Francioni, e Dragana Maznic, interior designer dello yacht. Un momento d’oro per Giovanni Costantino che qualche settimana fa ha ricevuto il riconoscimento che lo annovera fra gli imprenditori dell’anno a Cannes”.
Di notevole interesse dal punto di vista turistico è il Club Nautico, che nel tempo ha sfornato delle importanti personalità della vela: da Luca Santella ai fratelli Chieffi a Paolo Bottari. È un punto di approdo facilmente raggiungibile ed attrezzato, più volte minacciato di trasferirlo altrove, per lasciare l’area occupata al Porto di Carrara (vedi STORIA del Club Nautico). Possiede i Campi da Tennis disposti nell’angolo di Viale C. Colombo e Viale XX Settembre, con fornito bar e altri servizi. Federazioni Sportive riconosciute dal C.O.N.I. : così facendo iniziarono le attività sportive ed agonistiche che in breve tempo portarono il Club Nautico a livello nazionale e internazionale, menzionato anche nel proprio Statuto. L'attività maggiore del Club Nautico era e resta la vela, che ha collezionato negli anni una serie di successi e ha prodotto diversi campioni anche a livello internazionale. Al suo 10° anno (1963) il Club è intenzionato a dare una chiara dimostrazione delle proprie capacità organizzative. Si svolge il Campionato d'Europa e Nord Africa della Classe "STAR" con la partecipazione di oltre 80 equipaggi di ben 30 paesi. Il Campionato è la consacrazione a livello internazionale di un giovane equipaggio italiano: Gigi CROCE e Gigi SAIDELLI, ma è anche l'avvio di un fruttuoso periodo di attività che pongono in vista giovani marinelli. La scuola di vela guidata dall'indimenticato Emilio VATTERONI sforna equipaggi a ritmo frenetico. Si pongono in evidenza Giorgio MORELLI e Antonio FORTI, crescono tecnicamente Alberto MANFREDINI e Luigi PREGLIASCO, si affaccia alla ribalta Antonio SANTELLA, Massimo SANTELLA seguiti a breve distanza da Luca SANTELLA, Guglielmo VATTERONI, Tommaso ed Enrico CHIEFFI e da tanti altri.
All'interno del club esistono anche attività come il tennis e il nuoto. Ogni anno il Club Nautico organizza manifestazioni sportive come: regate, tornei e meeting, campionati e trofei. Il club gestisce inoltre 250 ormeggi di imbarcazioni da diporto ed è un punto di riferimento per una vasta attività di cantieristica nautica
All'interno del club esistono anche attività come il tennis e il nuoto. Ogni anno il Club Nautico organizza manifestazioni sportive come: regate, tornei e meeting, campionati e trofei. Il club gestisce inoltre 250 ormeggi di imbarcazioni da diporto ed è un punto di riferimento per una vasta attività di cantieristica nautica
All'interno del club esistono anche attività come il tennis e il nuoto. Ogni anno il Club Nautico organizza manifestazioni sportive come: regate, tornei e meeting, campionati e trofei. Il club gestisce inoltre 250 ormeggi di imbarcazioni da diporto ed è un punto di riferimento per una vasta attività di cantieristica nautica
All'interno del club esistono anche attività come il tennis e il nuoto. Ogni anno il Club Nautico organizza manifestazioni sportive come: regate, tornei e meeting, campionati e trofei. Il club gestisce inoltre 250 ormeggi di imbarcazioni da diporto ed è un punto di riferimento per una vasta attività di cantieristica nautica
Un grande bel palazzo, recente, della Guardia Costiera, progettato da Sviluppo Italia Engineering SpA di Roma nel 1996, costruito dalla Marotta geom.Natalizio di Roma nel marzo 2001, terminato ed inaugurato nell’ottobre 2004 ed è un Demanio dello Stato Italiano. Si trova in via Aldo Salvetti nr.5 – impiegato marmo bianco (con leggere venature grigie e molte vetrate) - La storia, di questo Ente Militare, richiama l’intervento della madrina Signora Marvi Amici Cavallo e del Vescovo della Diocesi di Massa, Carrara e Pontremoli, dal 1991, S.E. Monsignor Eugenio Binini, (nato a Traversetolo-PR, il 21 dicembre 1934, rinuncia, ritirandosi, nel maggio 2010, quindi con la nomina di vescovo emerito) che ha tagliato il nastro il 15 Novembre 2004. Con decreto ministeriale 8 giugno 1989 (poi con legge di riordino legislativa in materia portuale del 28 gennaio 1994 nr.84), reparti del Corpo della Capitaneria di Porto, sono stati costituiti in “Guardia Costiera”, vestendo la tradizionale livrea bianca (compresi anche quelli sui mezzi aeronavali), con il logo che è una fascia tricolore in cui la banda rossa ha assunto una estensione predominante e recante, al centro, la tradizionale àncora nera della Marina Militare su campo circolare bianco e destinati al soccorso in compiti di natura tecnico-operativa, di controllo ed aiuto ai naviganti. Nel parcheggio la copia della statua “Il Buscaiol” di Felice Vatteroni, mentre nell’atrio è stato posto un grande busto marmoreo (in statuario) del Capitano di Porto (nominato nel 1961), Michele Fiorillo, spezzino, medaglia d’oro al valore di Marina. Nel 1965 presta servizio a Marina di Carrara, quale Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo e nel 1966 con una violenta burrasca nella costa toscana, si precipita con i suoi uomini in mare in aiuto di un bagnante, ma un’ondata capovolge la barca, i suoi uomini sono salvati ma lui è sbattuto contro la scogliera e perisce, nelle acque di Marina di Massa: era il 6 luglio 1966. Vedi motivazioni e piccola biografia su internet: http://www.guardiacostiera.it/organizzazione/schedemedagliati.cfm?id=13
(Informazioni fornitemi dal Comandante in II^ Alessandro Russo della Guardia Costiera di Marina di Carrara).
(Informazioni fornitemi dal Comandante in II^ Alessandro Russo della Guardia Costiera di Marina di Carrara).
Più avanti esiste anche il Faro principale di Marina di Carrara, al termine di via Salvetti, di fianco all’ingresso del Porto commerciale, presso la radice del molo di ponente, che consente l’illuminazione notturna, sorto nel 1956, alto 22 metri. L'infrastruttura della Marina Militare, al 2014 ancora presidiata, entrò in funzione proprio nel 1956. Ma di questo particolare parleremo nella prossima Storia della Porto di Carrara SpA.
L’altro bel palazzo, Autorità Portuale in viale C.Colombo angolo via Salvetti, sempre Demanio dello Stato Italiano, progettato nel 2005 dall’arch. Claudio Nardi, con sede principale a Firenze ed a Cracovia (Polonia), inaugurato nel 2007, rivestito in marmo bianco della Turchia (breccia di bianco, con striature e di color caffelatte tenue, e pieno di vetrate a parete), sormontato da una specie di ponte ricoperto di lastre in marmo, dove si svolgono, al piano terra verso corso Colombo, manifestazioni culturali. Il parcheggio laterale verso via Rinchiosa è di proprietà dell’Autorità Portuale, dato in concessione al Comune di Carrara. L’Autorità ha realizzato anche la Passeggiata al Porto di arrivo di via Salvetti, il 23 ottobre 2008, che ringraziano, compresi tutto coloro che la frequentano. Il Palazzo comprende al suo interno, al secondo e terzo piano, oltre quest’Autorità Portuale, il Ministero Interregionale dei Trasporti, ed al piano terra una grande sala attrezzata per mostre e riunioni, con apparecchiature moderne, l’Agenzia delle Dogane (a piano terra, verso mare). Lo Studio Claudio Nardi Architects, si occupa di progetti di architettura, pubblica e privata, in Italia e all'estero, col suo nutrito “poll” di architetti, affrontando il tema della trasformazione, e del rapporto tra innovazione e preesistenze, tra funzione e forma, tra "prodotto" (nel senso più ampio) e comunicazione, in tutto il mondo (Nardi è docente facoltà di Architettura dell’ Università di Firenze, è l’autore di opere in Italia, Milano e Firenze in particolare, in Giordania, in Polonia, in Kuwait, in Spagna, in USA a New York ed in altri Paesi). Edificato grazie al cofinanziamento dell'Unione Europea - Docup. Regione Toscana, negli anni 2000/2006 (con tre stemmi sulla targa: Autorità Portuale, Unione Europea (con 11 stelle), Regione Toscana.
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La costruzione più eccezionale rimane il Porto di Marina di Carrara, che troverete una descrizione nella rubrica "Storia", sul web di "Carraraonline.com": Le Origini del Porto.
Presidente del Consiglio di Amministrazione dott.Enrico Bogazzi, nominato il 24 Giugno 2014.
Recentemente il Tirreno di lunedì 15 settembre 2014 ha pubblicato l’articolo “Gli occhi dei big sul territorio”, ovvero il “Porto SpA fa gola ai giganti dei container”: il presidente Enrico Bogazzi pare non si sia seduto al tavolo della contrattazione, di fronte a una cifra di molti milioni di euro considerata inadeguata, anche solo per avviare le trattative.
Anche la creazione di altri miniparchi nel territorio, ma l’area dell’ex hotel Mediterraneo ed ex cinema Vittoria (proprietari in questo periodo la Porto di Carrara Spa), è inutilizzata, da alcuni anni benché siano stati iniziati lavori edìli, ma pare che dal progetto iniziale a quello di realizzazione, ci siano incolmabili diversità, per cui tutto è fermo, e per la cittadina Marinella è davvero “indecente” . . . ormai sono 6-8 anni, di lavori bloccati !
Chiesto lumi in Comune a Carrara, riferiscono che la concessione è scaduta (ecco perché è stato tolto il cartello delle Imprese costruttrici da viale XX Settembre). Se vogliono continuare le trattative, devono presentare un nuovo progetto, ma le costruzioni oltre all’Hotel Mediterraneo e “residentece” vari, devono rispettare il progetto scritto e non possono essere vendute. Dopo l’acquisto della Marmi Carrara in via Provinciale Carrara-Avenza, a Nazzano, con il 50% delle azioni ed anche molte cave di marmo bianco, da parte dei Bin Laden tramite la Cp Holding (CP Holdings Group Go. Ltd is founded & headquartered in Macau SAR, China). Ci sarebbero due colossi, la MCS (navi per Crociere con sede a Madrid ?) e la Contship di La Spezia (traffici containers), che corteggiano le quote azionarie della Porto di Carrara SpA.
L’hotel Mediterraneo era l'albergo in centro a Marina, che ospitò fra gli altri, l'allora famosa coppia Claude Lelouch e Alessandra Martinez. Ci dormì una notte anche Liza Minnelli e pure una giovanissima Valeria Marini, durante una tappa di una sua tournèe teatrale. Sei anni fa è stato raso al suolo: al suo posto doveva nascere un albergo extralusso, con negozi e uffici, progettato dall'architetto delle star svizzero Mario Botta, che ha curato, fra l'altro, il restyling della Scala di Milano. Ma il progetto del nuovo hotel Mediterraneo, in via Genova, pieno centro, a due passi dalla Fiera e dal Porto, è bloccato, perché il 20 settembre 2014 è scaduta l’ autorizzazione alla costruzione. Ora la Porto SpA dovrà presentare un altro progetto, ma sempre tenendo conto e fede di quanto proporrà sulla costruzione dell’hotel, ma per disposizioni comunali, non potrà vendere quello che farà costruisce. Per questa storia si dovrebbe risalire al leggendario "Portus lunae", il porto della città romana di Luni, fondata nel 177 A.C., ma di questo redazionale ci riserviamo di presentare una storia completa al più presto, assieme alla storia della Fiera Marmo Macchine.
Interessante anche i mutamenti della nostra costa nel corso del tempo da Punta Bianca al Carrione
Al Paradiso, all’interno della precedente area “Colonia Balilla Torino”, che iniziava all’angolo di piazza Paradiso (ora piazza G.Taliercio) e percorreva tutto viale Picciati, oggi Galileo Galilei, racchiusa entro bassi e alti muri sormontati da una rete metallica, fino alla via Bassagrande. Quando fu abbandonata, tra il 1945 e 1949, si trasformò in una boscaglia pericolosa, con acquitrini e rigagnoli maleodoranti e frequentata da malavitosi e “allegre signorine” che giravano specialmente di notte. Naturalmente anche buona parte dell’attuale Fiera di Carrara e l’area della Chiesa SS.Annunziata di via Bassagrande, facevano parte del “Villaggio Paradiso”, ovvero di tutta la Colonia. (vedi la STORIA delle “Colonie sul Litorale Apuano” e quindi vedi poi la STORIA della Fiera Campionaria Marmi e Macchine, in preparazione).
I complessi fieristici IMMC e CARRARAFIERE, situato in posizione strategica, sul confine tra Toscana e Liguria, è facilmente raggiungibile con ogni mezzo di trasporto ed è centrale alla fitta rete di collegamenti veloci: aeroporti, ferrovie e autostrade.
La particolare attenzione riposta nella progettazione architettonica conferisce eleganza e bellezza al complesso che si estende, a pochi metri dal mare, su una superficie complessiva di 95.000 mq di cui 34.000 in strutture coperte.
Le costruzioni dalle architetture moderne e polivalenti sono in grado di accogliere manifestazioni di alto livello garantendo ottima fruizione degli spazi e combinazioni adatte a coprire le più diverse esigenze.
Con le strutture del Centro Congressi, cinque ingressi permettono di raggiungere in maniera mirata le singole zone, consentendo partizionamenti della complessiva area espositiva. Più di 20.000 mq di parcheggi possono ospitare oltre 5.000 autovetture, con area dedicata ai pullman. I tre padiglioni e le ampie zone scoperte sono consoni anche a manifestazioni, come raduni e spettacoli. Diversi passaggi coperti in vetro e metallo permettono di ottenere continuità di percorso nei collegamenti di tutte le strutture coperte. Ben 7 sale convegno per 1500 posti, 35.000 mq di spazi coperti climatizzati, in abbinamento ad aree di ristorazione ed espositive.
Un’ampia area centrale rispetto a queste zone raccoglie servizi utili come banca, edicola, uffici tecnici, prenotazione alberghi, Internet Point, sala stampa ed ufficio stampa. Sono disponibili diverse Sale convegni da 30 a 600 posti, ognuna dotata di ogni servizio e tecnologia, con traduzioni simultanee, linee ASDL, ecc., diversi punti ristoro, due ristoranti e un self service. Attrezzature, servizi disponibili e personale esperto permettono di soddisfare le esigenze specifiche di ogni evento. Tutti al primo piano.
Si svolgono molte manifestazioni, congressi, riunioni programmate dal Comune e da privati, compresa la rumorosa Fiera della Birra (che porta anche svantaggi ecologici, benché Carrara sia collegata tramite accordo di gemellaggio, con Inglostadt, in Baviera, dove c’è anche la sede della Audi, e la propaganda all’October Fest di Monaco). Salone Nazionale dell’Auto a Trazione Integrale, la 4x4Fest. TOUR.it, il Salone del Turismo Itinerante e sostenibile. Tutto Casa, la fiera del mobile e di quanto fa’ casa. Carrara Marmotec, tecnologie e design. Tirreno CT, ospitalità Italia, con Balnearia, la spiaggia del futuro, e molte altre, tutte di grande interesse. Gli azionisti sono tanti : a parte il Comune di Carrara, quello di Massa, la Provincia di Massa-Carrara, quella di Lucca, la Regione Toscana, diverse Banche, privati e oltre quattrocento aziende, con la Camera di Commercio di Carrara.
Nel 1972 che si cominciò, negli ambienti dell’Amministrazione Comunale di Carrara, a pensare alla possibilità di realizzare una Fiera Marmi Macchine ed un Centro Studi del Marmo. Proseguì nel convegno relativo alla situazione e alle prospettive del settore marmifero, promosso dall’Amministrazione Comunale di Carrara il 13-14 gennaio 1973. La fiera quindi non avrebbe esaurito la sua funzione in un ambito locale, ma avrebbe dovuto costituire un punto di riferimento per il mercato marmifero nazionale e internazionale, ed avrebbe dovuto fornire, attraverso un equilibrato rapporto delle sue componenti (marmo e macchine), un contributo specifico alle fasi della escavazione, lavorazione e commercializzazione del marmo. Il successivo convegno del 12 febbraio 1977 che si dedicò all’individuazione e reperimento dell’area sulla quale edificare la Fiera Marmi e Macchine; alla progettazione di un’area multifunzionale, divisa in tre parti principali, una cosiddetta dei servizi, una per le attività all’aperto e una per l’esposizione vera e propria; al reperimento dei finanziamenti necessari.
Prima dell'attuale sede, esisteva una Fiera del Marmo nel Museo del Marmo, quasi di fronte allo Stadio del Marmi (vedi STORIA dello STADIO dei MARMI).
L’attività del comitato incaricato dello sviluppo del progetto Fiera Marmi e Macchine durò circa diciotto mesi e terminò i suoi lavori il 20 luglio 1978, quando, alla presenza del notaio Carozzi, quarantasei soggetti tra pubblici e privati sottoscrissero l’atto costitutivo nel nuovo ente. La società nasceva con la ragione sociale
“Internazionale Marmi e Macchine - Carrara S.p.A.”
Le norme riguardanti la gestione dell’ente erano contenute nello Statuto che fu approvato qualche giorno dopo la costituzione. Esso si componeva di 27 articoli che fissavano norme circa la sede, l’oggetto, la durata, il capitale sociale, l’assemblea dei soci, l’amministrazione, il bilancio, lo scioglimento della società e le disposizioni finali.
Nell’intervista con Giulio Conti, Presidente dell’Internazionale Marmi e Macchine, (ed in seguito anche Sindaco periodo 2002-2007), avvenuta pochi giorni dopo la costituzione del nuovo organismo, emergeva la soddisfazione di quest’ultimo per l’entità della sottoscrizione raccolta. La data della prima edizione della Fiera Marmi e Macchine per la fine di maggio e i primi di giugno del 1980.
La prima Fiera Marmi e Macchine, presentata ufficialmente i primi di maggio del 1980 presso l'hotel Hilton di Roma. In questa occasione il Presidente Conti presentava le particolarità della Fiera, che a suo giudizio andavano oltre al semplice fatto espositivo, in quanto dietro alla manifestazione vi era una struttura che operava tutto l'anno e che aveva per statuto il compito di fare promozione, organizzare convegni, tavole rotonde, etc. L’importanza dell’evento si riscontrava anche a livello internazionale. Nel 1977 vi si svolse una puntata di “Giochi senza frontiere.
(vedi STATUATO su Internet:
http://www.immcarrara.com/uploads/files/684it-STATUTO_IMM.pdf (depositato presso il Notaio Gino Carozzi di Carrara in data 30 gennaio 1978, repertorio n. 147.678, registrato a Carrara il 6 settembre 1978 al n. 281, vol. 173). Denominata, per praticità, semplicemente IMMC
L’attività del comitato incaricato dello sviluppo del progetto Fiera Marmi e Macchine durò circa diciotto mesi e terminò i suoi lavori il 20 luglio 1978, quando, alla presenza del notaio Carozzi, quarantasei soggetti tra pubblici e privati sottoscrissero l’atto costitutivo nel nuovo ente. La società nasceva con la ragione sociale
“Internazionale Marmi e Macchine - Carrara S.p.A.”
Le norme riguardanti la gestione dell’ente erano contenute nello Statuto che fu approvato qualche giorno dopo la costituzione. Esso si componeva di 27 articoli che fissavano norme circa la sede, l’oggetto, la durata, il capitale sociale, l’assemblea dei soci, l’amministrazione, il bilancio, lo scioglimento della società e le disposizioni finali.
Nell’intervista con Giulio Conti, Presidente dell’Internazionale Marmi e Macchine, (ed in seguito anche Sindaco periodo 2002-2007), avvenuta pochi giorni dopo la costituzione del nuovo organismo, emergeva la soddisfazione di quest’ultimo per l’entità della sottoscrizione raccolta. La data della prima edizione della Fiera Marmi e Macchine per la fine di maggio e i primi di giugno del 1980.
La prima Fiera Marmi e Macchine, presentata ufficialmente i primi di maggio del 1980 presso l'hotel Hilton di Roma. In questa occasione il Presidente Conti presentava le particolarità della Fiera, che a suo giudizio andavano oltre al semplice fatto espositivo, in quanto dietro alla manifestazione vi era una struttura che operava tutto l'anno e che aveva per statuto il compito di fare promozione, organizzare convegni, tavole rotonde, etc. L’importanza dell’evento si riscontrava anche a livello internazionale. Nel 1977 vi si svolse una puntata di “Giochi senza frontiere.
(vedi STATUATO su Internet:
http://www.immcarrara.com/uploads/files/684it-STATUTO_IMM.pdf (depositato presso il Notaio Gino Carozzi di Carrara in data 30 gennaio 1978, repertorio n. 147.678, registrato a Carrara il 6 settembre 1978 al n. 281, vol. 173). Denominata, per praticità, semplicemente IMMC
STORIA RECENTE
Durante la seconda guerra mondiale, tra bombardamenti, costruzioni di lunghi muraglioni (quello della Battilana), nel periodo dell'occupazione tedesca e della Repubblica Sociale Italiana, la famiglia Sgatti nascose e protesse dalla deportazione nella propria casa a Marina di Carrara un ragazzo tredicenne ebreo, figlio di amici milanesi famiglia Vitta, facendolo passare per un profugo fuggito dalle zone di guerra del Sud Italia. Per questo impegno di solidarietà, il 14 dicembre 1981, l'Istituto-museo Yad Vashem di Gerusalemme ha conferito “alta onorificenza dei giusti tra le nazioni” ai coniugi Alessandro e Irina Sgatti e alla loro figlia Luce Sgatti Vannucci. Mentre sulla piazza, allora Vittorio Emanuele II°, ora Piazza Gino Menconi, c’era una semplice fontana in marmo breccia grigio-blu, di cinque grandi anfore, una in centro, rialzata, le altre quattro la circondavano e rilasciavano acqua nella vasca sottostante, tonda, dello scultore A.Galeotti, ma una bomba, nel periodo 1944 dell’ultima guerra, la fece saltare ed il cratere fu riempito con i detriti della vasca stessa.
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Partendo dai romani che usavano il fumo ed il fuoco per comunicare rapidamente una notizia. Nella prima scena Agamennone, tragedia di Eschilo (525-456 a. C.) c’è un servitore che aspetta da due anni, sull’alto di una torre, il segnale che dovrà far conoscere ai suoi padroni la caduta di Troia. Giulio Cesare (12 luglio 100-15 marzo 44 a. C.), nei suoi Commentari informa che i Galli segnalavano i movimenti dell’esercito romano con fiammate accese successivamente di monte in monte. Questi telegrafi, molto sommari, vennero ampliati e perfezionati soltanto nel secolo XVIII, dall’abate Claudio Chappe, nato a Brulon in Francia nel 1763 e morto a Parigi il 23 gennaio 1805. Il suo telegrafo fu indicato col nome di “telegrafo ad aste parlanti”. Era costituito da un'asta verticale di notevole altezza e ben visibile sull'orizzonte aperto, sulla cui cima, tirate da corde, si muovevano due braccia orizzontali snodate le quali, ponendosi in posizioni diverse, rappresentavano per ciascuna posizione assunta una lettera dell'alfabeto: maiuscola e minuscola.
Napoleone I Bonaparte sfruttò abilmente l'invenzione dell'abate Chappe collegando telegraficamente Parigi con Torino, Milano e Venezia. Più che aste erano torricelle poste su alture distanti l'una dall'altra qualche chilometro e il movimento di quelle braccia abilmente agitate riuscì a compiere trasmissioni rapide e perfette. D'altra parte la marineria mondiale ha sempre comunicato notizie fra navi in rotta e fra navi e la costa, con il movimento e il colore di bandiere innalzate sui pennoni, adottando di fatto lo stesso procedimento ideato da Chappe. Vale la pena di ricordare questi sistemi telegrafici del passato, che hanno servito allo scopo per molto tempo ancorché, ovviamente, primitivi e imperfetti (non fosse altro perché avversati dal buio della notte, dalla nebbia, dal cattivo tempo). Nel XX secolo ci fu il trionfo dell'elettricità mediante la quale Samuele Morse e Guglielmo Marconi offrirono il mezzo di una telegrafia immensamente più rapida e più chiara. Ancor più sorprendente è stata, fino ai giorni nostri, l'evoluzione tecnologica nel campo delle comunicazioni, se è vero che si è realizzato il sogno, con tutti gli aspetti positivi ma anche negativi, del pianeta come “villaggio globale”, ove tutto e tutti sono compresi nella rete virtuale on-line nel web-internet. La ripresa dell'attività marmifera, sostenuta da una domanda di esportazione in continuo aumento, comporta l'incremento dell'attività di caricamento dei marmi che si svolgeva alla spiaggia di Avenza, com’è testimoniato anche dal progressivo aumento del numero dei battelli. Il marmo, infatti, è quasi esclusivamente trasportato via mare.
L'antica idea di un porto alla Marina di Avenza, già avanzata da Francesco III nel 1751, è nuovamente proposta. Il progetto del nuovo porto prevede la costruzione di un canale e di una darsena, protetti da un sistema di reti e palizzate per trattenere le sabbie portate dalle correnti.
Nel 1842 è comunque progettato, alla spiaggia di Avenza, il “nuovo paese”, collocato al termine della via Carriona in prossimità della dogana e del Fortino della Marina.
L'insediamento proposto, con impianto simmetrico, è organizzato intorno a un grande spazio centrale (dalla forma stretta e lunga) aperto verso il mare.
Nel parco, ora antistante alla palazzina sede uffici della Porto di Carrara SpA, (parco senza un nome), esisteva un Sistema di comunicazione ottica a distanza, poi conosciuto come il “Fortino”, con annessa torretta telegrafica a destra, che serviva per le segnalazioni ottiche a distanza ed a sinistra la Regia Dogana Marittima. Il progetto, anche se non immediatamente attuato -come prova la cartografia dell'I.G.M. del 1878, dove troviamo che le prime case si sono localizzate su un percorso parallelo al mare, determina la struttura morfologica della parte centrale dell'insediamento, che ancora oggi caratterizza la parte più antica di Marina di Carrara. E’ sotto gli occhi di tutti ciò che rimane di questo notevole “rudere” della tecnica ottocentesca di comunicazione, rammenta un grande e strano panettone che è sempre stato lì, in pineta, ma attualmente in stato di degrado, quale ricettacolo d’immondizia. Alcuni marinelli, per il decoro della pineta stessa, sarebbe opportuno distruggere, altri si oppongono fermamente perché è un cimelio della loro storia e gradirebbero che venisse maggiormente tutelato. Veramente, questi ultimi, non hanno torto. In passato oltre alla sua principale destinazione, è stato, in seguito, anche un deposito di carbone, una rivendita di bibite, un deposito di munizioni germaniche con due soldati a guardia, nell’ultimo periodo della seconda guerra mondiale. (Con informazioni fornite da Mario Venutelli, di Italia Nostra, dal volume “L’Elettricità e le sue applicazioni” di Luigi Fuguier, Milano F.lli Treves Editori, 1884).
Napoleone I Bonaparte sfruttò abilmente l'invenzione dell'abate Chappe collegando telegraficamente Parigi con Torino, Milano e Venezia. Più che aste erano torricelle poste su alture distanti l'una dall'altra qualche chilometro e il movimento di quelle braccia abilmente agitate riuscì a compiere trasmissioni rapide e perfette. D'altra parte la marineria mondiale ha sempre comunicato notizie fra navi in rotta e fra navi e la costa, con il movimento e il colore di bandiere innalzate sui pennoni, adottando di fatto lo stesso procedimento ideato da Chappe. Vale la pena di ricordare questi sistemi telegrafici del passato, che hanno servito allo scopo per molto tempo ancorché, ovviamente, primitivi e imperfetti (non fosse altro perché avversati dal buio della notte, dalla nebbia, dal cattivo tempo). Nel XX secolo ci fu il trionfo dell'elettricità mediante la quale Samuele Morse e Guglielmo Marconi offrirono il mezzo di una telegrafia immensamente più rapida e più chiara. Ancor più sorprendente è stata, fino ai giorni nostri, l'evoluzione tecnologica nel campo delle comunicazioni, se è vero che si è realizzato il sogno, con tutti gli aspetti positivi ma anche negativi, del pianeta come “villaggio globale”, ove tutto e tutti sono compresi nella rete virtuale on-line nel web-internet. La ripresa dell'attività marmifera, sostenuta da una domanda di esportazione in continuo aumento, comporta l'incremento dell'attività di caricamento dei marmi che si svolgeva alla spiaggia di Avenza, com’è testimoniato anche dal progressivo aumento del numero dei battelli. Il marmo, infatti, è quasi esclusivamente trasportato via mare.
L'antica idea di un porto alla Marina di Avenza, già avanzata da Francesco III nel 1751, è nuovamente proposta. Il progetto del nuovo porto prevede la costruzione di un canale e di una darsena, protetti da un sistema di reti e palizzate per trattenere le sabbie portate dalle correnti.
Nel 1842 è comunque progettato, alla spiaggia di Avenza, il “nuovo paese”, collocato al termine della via Carriona in prossimità della dogana e del Fortino della Marina.
L'insediamento proposto, con impianto simmetrico, è organizzato intorno a un grande spazio centrale (dalla forma stretta e lunga) aperto verso il mare.
Nel parco, ora antistante alla palazzina sede uffici della Porto di Carrara SpA, (parco senza un nome), esisteva un Sistema di comunicazione ottica a distanza, poi conosciuto come il “Fortino”, con annessa torretta telegrafica a destra, che serviva per le segnalazioni ottiche a distanza ed a sinistra la Regia Dogana Marittima. Il progetto, anche se non immediatamente attuato -come prova la cartografia dell'I.G.M. del 1878, dove troviamo che le prime case si sono localizzate su un percorso parallelo al mare, determina la struttura morfologica della parte centrale dell'insediamento, che ancora oggi caratterizza la parte più antica di Marina di Carrara. E’ sotto gli occhi di tutti ciò che rimane di questo notevole “rudere” della tecnica ottocentesca di comunicazione, rammenta un grande e strano panettone che è sempre stato lì, in pineta, ma attualmente in stato di degrado, quale ricettacolo d’immondizia. Alcuni marinelli, per il decoro della pineta stessa, sarebbe opportuno distruggere, altri si oppongono fermamente perché è un cimelio della loro storia e gradirebbero che venisse maggiormente tutelato. Veramente, questi ultimi, non hanno torto. In passato oltre alla sua principale destinazione, è stato, in seguito, anche un deposito di carbone, una rivendita di bibite, un deposito di munizioni germaniche con due soldati a guardia, nell’ultimo periodo della seconda guerra mondiale. (Con informazioni fornite da Mario Venutelli, di Italia Nostra, dal volume “L’Elettricità e le sue applicazioni” di Luigi Fuguier, Milano F.lli Treves Editori, 1884).
Rilevanti anche alcune costruzioni del XIX e XX secolo, come Villa Giampaoli.
La villa è inserita in un podere di circa tre ettari, (poi ridimensionato) detto "alla Bassina".
a) - Agli inizi del Novecento, Arturo Giampaoli Gialandrei acquista un lotto della proprietà appartenuta ai Del Medico per realizzarvi una villetta dove trascorrere i periodi estivi e nel 1909 affida l'incarico della progettazione all'architetto Giuseppe Eugenio Galeotti. Il progetto e l'esecuzione dei lavori si svolgono durante un arco di tempo che va dal 1909 al 1920. La villa, dal 1934 diviene residenza stabile della famiglia Giampaoli.
b) - Condominio di via Venezia,2 detto “Kremlino”, dell’arch.Edoardo Detti, (Firenze, 1913 –1984), progettato nel 1957-1960 completato nel 1965. Aspetto veramente poco invitante, di un grigio deprimente su un palazzo squadrato di otto piani, con probabile sotterraneo e terrazzi che sembrano fori nella parete. Costruì anche il Complesso San Leonardo e il Palazzo di Giustizia di Massa, tanto per rimanere vicini, nel circondario apuano, ma altri lavori in tutta la Toscana ed altrove.
c) - Condominio Squassoni (angolo via Nazario Sauro, antica via delle Capanne e via Nuova del Mercato, oggi via Fiorillo). Ampia zona in precedenza occupata dalla Villa del generale Domenico Cucchiari, nel XIX secolo, (Carrara 24 luglio 1806 – Livorno 19 gennaio 1900, eroe combattente nella Battaglia di San Martino-BS del 24 giugno 1859), con moderne abitazioni e negozi con uffici al piano terra, innalzato di otto piani e sotterraneo, da Roberto Squassoni imprenditore edìle, nel 1972, come mi riferisce la nuora, che gestisce una agenzia immobiliare nello stesso condominio e sposa del figlio di Roberto, geom.Ivano : questi due Squassoni ad oggi sono già deceduti, ma è rimasto il loro grande Condominio che comprende tre strade: via Fiorillo, l’ex via del Mercato, ora anch’essa tanto per complicare l’urbanistica visto che il vecchio mercato non esiste più, via Fiorillo e la via Nazario Sauro.
La villa è inserita in un podere di circa tre ettari, (poi ridimensionato) detto "alla Bassina".
a) - Agli inizi del Novecento, Arturo Giampaoli Gialandrei acquista un lotto della proprietà appartenuta ai Del Medico per realizzarvi una villetta dove trascorrere i periodi estivi e nel 1909 affida l'incarico della progettazione all'architetto Giuseppe Eugenio Galeotti. Il progetto e l'esecuzione dei lavori si svolgono durante un arco di tempo che va dal 1909 al 1920. La villa, dal 1934 diviene residenza stabile della famiglia Giampaoli.
b) - Condominio di via Venezia,2 detto “Kremlino”, dell’arch.Edoardo Detti, (Firenze, 1913 –1984), progettato nel 1957-1960 completato nel 1965. Aspetto veramente poco invitante, di un grigio deprimente su un palazzo squadrato di otto piani, con probabile sotterraneo e terrazzi che sembrano fori nella parete. Costruì anche il Complesso San Leonardo e il Palazzo di Giustizia di Massa, tanto per rimanere vicini, nel circondario apuano, ma altri lavori in tutta la Toscana ed altrove.
c) - Condominio Squassoni (angolo via Nazario Sauro, antica via delle Capanne e via Nuova del Mercato, oggi via Fiorillo). Ampia zona in precedenza occupata dalla Villa del generale Domenico Cucchiari, nel XIX secolo, (Carrara 24 luglio 1806 – Livorno 19 gennaio 1900, eroe combattente nella Battaglia di San Martino-BS del 24 giugno 1859), con moderne abitazioni e negozi con uffici al piano terra, innalzato di otto piani e sotterraneo, da Roberto Squassoni imprenditore edìle, nel 1972, come mi riferisce la nuora, che gestisce una agenzia immobiliare nello stesso condominio e sposa del figlio di Roberto, geom.Ivano : questi due Squassoni ad oggi sono già deceduti, ma è rimasto il loro grande Condominio che comprende tre strade: via Fiorillo, l’ex via del Mercato, ora anch’essa tanto per complicare l’urbanistica visto che il vecchio mercato non esiste più, via Fiorillo e la via Nazario Sauro.
d) – Villa Ceci: se pensiamo che già nel 1932 Giampaoli e Bizzarri nella loro “Guida di Carrara”, scrivevano alla pag.176 (sic): “nella pineta della villa Ceci, il Comune avrebbe intenzione di aprire un pubblico giardino”. Il Comune di Carrara ha un progetto molto ambizioso per rendere parco la zona di Villa Ceci, un'antica residenza di fine ottocento, immersa in un'estesa area verde. Ma fino adesso nulla si è risolto né programmato, anche se molti Sindaci l’hanno promesso in fase di elezioni. Dopo 84 anni siamo ancora qui ad attendere l’apertura di questo pubblico giardino. Sarebbe ora che la finissero di raccontarci balle ! (vedi STORIA del Viale XX Settembre). La Villa Ceci molto all'interno, con un grande Parco, ed una cappella gentilizia con cimeli scultorei e le tombe di alcuni Del Medico, precisamente il conte Carlo Del Medico Staffetti (1734-1795), con la moglie inglese Phoebe Lefroy (che generarono tre figli). Mi hanno riferito che è chiusa ed hanno perfino murato gli infissi e le entrate.
AREE DI PROBABILE INONDAMENTO DA FORTI PIOGGE
Non parliamo poi della pericolosità di alcune aree marinelle: cominciamo dal confine con la Liguria, la zona della Battilana bassa, a margine del Parmignola, dove stanno facendo lavori di ripristino, consolidamento e adeguamento idraulici del torrente, a seguito del collasso strutturale dell’11 novembre 2012 – con termine previsto il 3 febbraio 2015 – tra la regione Toscana e il Comune di Carrara. E’ tutta una zona a conca e lo scolo verso il Parmignola, il potente muro rinforzato che hanno consolidato, dall’Aurelia a mare, non lascia defluire un goccio d’acqua: speriamo che le fognature non si intasino. Questo muro è conosciuto quale Muraglione e l’A.N.P.I. ha provveduto a porre una targa marmorea nel muro stesso, a circa metà strada, con la dicitura “fortificazione della linea gotica, da Carrara a Pesaro e del suo tracciato definitivo da Carrara a Riccione”. Da qui poi transitava la via Francigena. La storia narra che fu un arcivescovo di Canterbury, Sigerico, (950 circa – 28 ottobre 994), tornando da Roma, a segnare le tappe del cammino, chiamato “Itinerario di Sigerico” e nei secoli successivi Via Francigena o Romea, da non confondere con la Romea sull’Adriatico. Ma l’origine del Percorso risale ai Longobardi, che nel VI° secolo valicarono Monte Bardone, l’ attuale Passo della Cisa. Con i Franchi ed i Carolingi la Via Francigena divenne rotta di grande comunicazione per raggiungere Roma. In Toscana faceva tappa a Pontremoli e poi ad Aulla, seguendo un percorso tra borghi fortificati e castelli dei feudi Malaspina. Scendeva al mare verso l’antico borgo di Luni e lungo la via romana Emilia Scauri giungeva a Carrara - attuale via Aurelia - e Massa quindi Pietrasanta. Seguendo le pendici delle Apuane giungeva a Lucca, poi proseguiva per Roma. E’ anche zona di alcuni maneggi equini, piccoli e grandi in tutta l’area. Di certo sta peggio Marinella fino al Magra. Verso Massa, oltre al centro di Marina di Carrara, di cui abbiamo tragici esempi appena trascorsi. Una vera bomba d’acqua in piena estate si è abbattuta sabato mattina 26 luglio 2014 ore 16:10 su Marina di Carrara e Avenza, provocando allagamenti, disagi alla circolazione e proteste dei cittadini che lamentano la scarsa pulizia della rete fognaria andata in tilt. Questo fino al Lavello anche se qualche punto si salva, ma dopo, nel circondario della Partaccia, benché abbia subito diversi rattoppi, il pericolo incombe tuttora, tanto all’interno che in riva al mare. La ex Torre Fiat, e diventata “Verve” ed i soci fondatori della Verve Torre Marina sono: Keluar srl - Tour Operator specializzato in turismo sociale, D.O.C. s.c.s. Cooperativa di progettazione educativa, La Corte della Miniera Azienda Turistica, ed Edilsole srl, società specializzata in materiali edilizi innovativi e sostenibili. La Verve SpA è una società della Cooperativa Sociale D.O.C. a r.l. ONLUS, torinese, dichiarata DOC s.c.s. – Ottima Torre, più volte ristrutturata, con una colonna, appoggiata a tutta l’altezza, verso le cave, con scale di emergenza, apertura al primo piano di un solarium, con distaccate sale di conferenze, piscina, e quant’altro può servire a studenti e ad adulti per trascorrere una bella vacanza al mare: inaugurata nel 1932. Assomiglia a quella del Sestriere, costruita nel 1937 e realizzando lo stesso progetto di torre, come Colonia Montana Balilla, oggi soggiorno montano “Tina Agnelli”. Progettata dallo stesso architetto: Ing.Vittorio Bonadè-Bottino, che costruì anche la cappella mortuaria Sant’Edoardo, voluta da Giovanni Agnelli Sr a ricordo del figlio Edoardo, morto in un incidente aereo nel 1935: il portale è del carrarese Arturo Dazzi, che raffigura i sette figli di Edoardo Agnelli - (vedi STORIA delle Colonie sul litorale Apuano).
Oltre ottant’anni fa, davanti a quello che chiamavamo il “Grattacielo Fiat”, perché l’acquistò per ospitare tutti i figli dei dipendenti degli stabilimenti Fiat in Italia (ora nominata Torre Marina Verve), vi era la strada lungomare e dietro il viale delle Pinete con i camping quasi sulla spiaggia. Strada ampia con muricciolo da sedervi sopra e prima di arrivare al mare un largo spiazzo in fine sabbia di circa cento metri di profondità, con tutti i servizi della Torre (docce, gabinetti, casotti, spogliati, ecc.). Ora il mare arriva quasi dentro la Torre !
Oltre ottant’anni fa, davanti a quello che chiamavamo il “Grattacielo Fiat”, perché l’acquistò per ospitare tutti i figli dei dipendenti degli stabilimenti Fiat in Italia (ora nominata Torre Marina Verve), vi era la strada lungomare e dietro il viale delle Pinete con i camping quasi sulla spiaggia. Strada ampia con muricciolo da sedervi sopra e prima di arrivare al mare un largo spiazzo in fine sabbia di circa cento metri di profondità, con tutti i servizi della Torre (docce, gabinetti, casotti, spogliati, ecc.). Ora il mare arriva quasi dentro la Torre !
Non parliamo poi della pericolosità di alcune aree marinelle: cominciamo dal confine con la Liguria, la zona della Battilana bassa, a margine del Parmignola, dove stanno facendo lavori di ripristino, consolidamento e adeguamento idraulici del torrente, a seguito del collasso strutturale dell’11 novembre 2012 – con termine previsto il 3 febbraio 2015 – tra la regione Toscana e il Comune di Carrara. E’ tutta una zona a conca e lo scolo verso il Parmignola, il potente muro rinforzato che hanno consolidato, dall’Aurelia a mare, non lascia defluire un goccio d’acqua: speriamo che le fognature non si intasino. Questo muro è conosciuto quale Muraglione e l’A.N.P.I. ha provveduto a porre una targa marmorea nel muro stesso, a circa metà strada, con la dicitura “fortificazione della linea gotica, da Carrara a Pesaro e del suo tracciato definitivo da Carrara a Riccione”. Da qui poi transitava la via Francigena. La storia narra che fu un arcivescovo di Canterbury, Sigerico, (950 circa – 28 ottobre 994), tornando da Roma, a segnare le tappe del cammino, chiamato “Itinerario di Sigerico” e nei secoli successivi Via Francigena o Romea, da non confondere con la Romea sull’Adriatico. Ma l’origine del Percorso risale ai Longobardi, che nel VI° secolo valicarono Monte Bardone, l’ attuale Passo della Cisa. Con i Franchi ed i Carolingi la Via Francigena divenne rotta di grande comunicazione per raggiungere Roma. In Toscana faceva tappa a Pontremoli e poi ad Aulla, seguendo un percorso tra borghi fortificati e castelli dei feudi Malaspina. Scendeva al mare verso l’antico borgo di Luni e lungo la via romana Emilia Scauri giungeva a Carrara - attuale via Aurelia - e Massa quindi Pietrasanta. Seguendo le pendici delle Apuane giungeva a Lucca, poi proseguiva per Roma. E’ anche zona di alcuni maneggi equini, piccoli e grandi in tutta l’area. Di certo sta peggio Marinella fino al Magra. Verso Massa, oltre al centro di Marina di Carrara, di cui abbiamo tragici esempi appena trascorsi. Una vera bomba d’acqua in piena estate si è abbattuta sabato mattina 26 luglio 2014 ore 16:10 su Marina di Carrara e Avenza, provocando allagamenti, disagi alla circolazione e proteste dei cittadini che lamentano la scarsa pulizia della rete fognaria andata in tilt. Questo fino al Lavello anche se qualche punto si salva, ma dopo, nel circondario della Partaccia, benché abbia subito diversi rattoppi, il pericolo incombe tuttora, tanto all’interno che in riva al mare. La ex Torre Fiat, e diventata “Verve” ed i soci fondatori della Verve Torre Marina sono: Keluar srl - Tour Operator specializzato in turismo sociale, D.O.C. s.c.s. Cooperativa di progettazione educativa, La Corte della Miniera Azienda Turistica, ed Edilsole srl, società specializzata in materiali edilizi innovativi e sostenibili. La Verve SpA è una società della Cooperativa Sociale D.O.C. a r.l. ONLUS, torinese, dichiarata DOC s.c.s. – Ottima Torre, più volte ristrutturata, con una colonna, appoggiata a tutta l’altezza, verso le cave, con scale di emergenza, apertura al primo piano di un solarium, con distaccate sale di conferenze, piscina, e quant’altro può servire a studenti e ad adulti per trascorrere una bella vacanza al mare: inaugurata nel 1932. Assomiglia a quella del Sestriere, costruita nel 1937 e realizzando lo stesso progetto di torre, come Colonia Montana Balilla, oggi soggiorno montano “Tina Agnelli”. Progettata dallo stesso architetto: Ing.Vittorio Bonadè-Bottino, che costruì anche la cappella mortuaria Sant’Edoardo, voluta da Giovanni Agnelli Sr a ricordo del figlio Edoardo, morto in un incidente aereo nel 1935: il portale è del carrarese Arturo Dazzi, che raffigura i sette figli di Edoardo Agnelli - (vedi STORIA delle Colonie sul litorale Apuano).
Oltre ottant’anni fa, davanti a quello che chiamavamo il “Grattacielo Fiat”, perché l’acquistò per ospitare tutti i figli dei dipendenti degli stabilimenti Fiat in Italia (ora nominata Torre Marina Verve), vi era la strada lungomare e dietro il viale delle Pinete con i camping quasi sulla spiaggia. Strada ampia con muricciolo da sedervi sopra e prima di arrivare al mare un largo spiazzo in fine sabbia di circa cento metri di profondità, con tutti i servizi della Torre (docce, gabinetti, casotti, spogliati, ecc.). Ora il mare arriva quasi dentro la Torre !
Oltre ottant’anni fa, davanti a quello che chiamavamo il “Grattacielo Fiat”, perché l’acquistò per ospitare tutti i figli dei dipendenti degli stabilimenti Fiat in Italia (ora nominata Torre Marina Verve), vi era la strada lungomare e dietro il viale delle Pinete con i camping quasi sulla spiaggia. Strada ampia con muricciolo da sedervi sopra e prima di arrivare al mare un largo spiazzo in fine sabbia di circa cento metri di profondità, con tutti i servizi della Torre (docce, gabinetti, casotti, spogliati, ecc.). Ora il mare arriva quasi dentro la Torre !
General Electric Oil & Gas, meglio nota come Nuovo Pignone, in viale Zaccagna,12 a Marina di Carrara, specializzata in realizzazione di piattaforme petrolifere, almeno durante gli anni "60 del secolo scorso, nella costruzione di turbine, avendo la Provincia di Massa-Carrara realizzato e finanziato con oltre due miliardi la strada di collegamento col nuovo ponte sul Carrione, unitamente alla Porto di Carrara SpA, e la società aveva acquistato sempre nella zona del retro porto un'ampia area, dove imballavano i megamoduli pronti per essere imbarcati verso le più varie località mondiali, come l'ultimo, per l'Arabia Saudita ed i due precedenti per l'Australia. Inoltre stanno impiantando un centro di trasformazione elettrico, da bassa e media potenza in superiore, ancora nell'area retro portuale, della Porto di Carrara S.p.A.
Il giorno 11 ottobre 2012, è partito dalla Porto di Carrara SpA, “Gorgon”, il primo mega modulo destinato a fornire energia alle pompe di estrazione del gas a Barrow island in Australia. E’ l’orgoglio della General Electric e per il suo braccio operativo, la Nuovo Pignone, che ha fornito maestranze e strutture nella costruzione. Molti cittadini, in quell’ occasione, hanno seguito gli spostamenti dell’ yard “Gorgon”, dal cantiere di viale Zaccagna al piazzale portuale, dove personale competente della Nuova Pignone dava spiegazioni sui megamoduli che sulle destinazioni, poi, verso mezzogiorno è stato offerto ricco pranzo self-service sotto teloni impiantati di fianco al modulo in spedizione, nel parcheggio-deposito portuale.
Ne seguiranno altri quattro o cinque di questi mega moduli e ciò getta un ponte verso il futuro.
Il giorno 11 ottobre 2012, è partito dalla Porto di Carrara SpA, “Gorgon”, il primo mega modulo destinato a fornire energia alle pompe di estrazione del gas a Barrow island in Australia. E’ l’orgoglio della General Electric e per il suo braccio operativo, la Nuovo Pignone, che ha fornito maestranze e strutture nella costruzione. Molti cittadini, in quell’ occasione, hanno seguito gli spostamenti dell’ yard “Gorgon”, dal cantiere di viale Zaccagna al piazzale portuale, dove personale competente della Nuova Pignone dava spiegazioni sui megamoduli che sulle destinazioni, poi, verso mezzogiorno è stato offerto ricco pranzo self-service sotto teloni impiantati di fianco al modulo in spedizione, nel parcheggio-deposito portuale.
Ne seguiranno altri quattro o cinque di questi mega moduli e ciò getta un ponte verso il futuro.
Marina e i suoi Monumenti
01)- Colonna del Sole - Luce, Acqua, Terra
Alta colonna e vasca tonda su piedistallo quadrato, in marmo, con 230 zampilli d’acqua, di Mohamed Sazesh, al margine di piazza Menconi, verso mare, inaugurata il 29 ottobre 2011. (Sazesh nel 1983 ha realizzato il busto in marmo di Papa Wojtyla Giovanni Paolo II esposto nella cattedrale di Santa Maria a Norcia. “Serena”, scultura in bronzo esposta dal 4 agosto 2011 nell’ambito del circuito “Del Chiaro Art Connection” nella hall dell’ Hotel Astor, storico albergo di lusso sul lungomare di Viareggio).
M.Sazesh è uno scultore iraniano, nato nel 1947, profondo conoscitore delle culture antiche sumeriche, egizie, persiane. Il Comune di Montone, in provincia di Perugia, gli ha affidato il compito di curare la prima edizione della Biennale di arte (scultura e pittura), nel 2010. L'artista persiano nella nostra cittadina, come noto, ha realizzato "La colonna del sole - Luce, acqua, terra", un primo momento chiamata “Obelisco”, poi contestato tale nome perché l’opera si riferisce ad una “Colonna” e non ad un obelisco), oltre al Capitello olimpico che si trova all' incrocio fra via Don Minzoni e la via del Cavatore a Carrara. L'autore vive in città da oltre trenta anni (vedi STORIA della Chiesa della Sacra Famiglia).
02) Monumento al "Buscaiòl " di Felice Vatteroni, viale Cristoforo Colombo (vedi STORIA del Viale XX Settembre). Dove una copia si trova nel parcheggio della Guardia Costiera, prima di arrivare all’ingresso del Porto di via Salvetti: raffigura un giovane uomo, curvo, sotto il peso di una grande lastra di marmo sulla schiena, a ricordo del lavoro che faceva, detto appunto del “buscaiòl” , caricandosi personalmente di pesi da trasportare sui vascelli.
03) Busto ad Eugenio Chiesa di Felice Vatteroni, via A.Salvetti, verso il porto, con la scritta: “Deputato repubblicano di queste terre dal 1904 al 1926, strenuo difensore dei diritti del popolo, ideatore del porto di Marina di Carrara nel 1919 . I lavoratori del marmo, gli amici e gli estimatori, questo monumento dedicano memori che il 22 giugno 1930 egli morì in esilio, per una fede che non morrà. 22 giugno 1964”.
(era nato a Milano il 18 novembre 1863 e morì in Francia a Giverny, nell’Alta Normandia)
04) Lungo Monumento “ai Caduti del mare” opera di Francesco e Paolo Piccini, in piazza Nazioni Unite, in marmo bianco statuario Carrara.
. . . dei secoli memoria per la pace dei popoli sul mare amici . . .
Gruppo A.N.M.I. di Carrara - il 22 maggio 1977.
In occasione delle manifestazione d’arte, di architettura ed eventi vari Carrara Marble Weeks, quella del 2013, la famiglia Piccini ha organizzato nei locali a piano terreno del loro storico stabile di via Verdi 10, una esposizione di opere d’arte del prof. Francesco Piccini e del figlio architetto Paolo. Sono sculture e pitture eseguiti fin dagli anni ’40, come dice il titolo “Scultura e pittura: un percorso artistico di due generazioni”. Il prof. Francesco Piccini, scomparso alcuni anni fa, è stato direttore della nostra Accademia di Belle Arti nel 1950. Autore anche della “Seminatrice”, 1939, ora all’Accademia di Carrara.
05)- Monumento a Sandro Pertini, con sopra incisa la corona di Marchesato e la Ruota quale simbolo di Carrara, in un blocco di marmo, all’inizio del viale Amerigo Vespucci :
LA CITTA' DI CARRARA A
SANDRO PERTINI
COMBATTENTE DELLA RESISTENZA E DELLA LOTTA PER LA LIBERTA'
24 24
FEBBRAIO FEBBRAIO
1990 2010
"Giovani, se voi
Volete vivere
degnamente
la vostra vita
nella buona e nella
cattiva sorte,
fate sempre che essa
sia illuminata dalla luce
di una nobile idea"
Sandro Pertini.
06)- "Oltre il Mare", opera di Luciano Massari, 2001 – creata con perizia ed abnegazione in ricordo dei nostri Marinai che solcando i mari sui velieri favorirono l'esportazione del Marmo e lo sviluppo di Carrara, posta in Largo Marinai d’Italia, inizio passeggiata sul Molo a Marina di Carrara.
Comune di Carrara e l'Unione Medaglie d'Oro di Lunga Navigazione, posero.
Carrara 8 dicembre 2001.
Creato con il contributo della Cassa di Risparmio di Carrara SpA e della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara.
(Questa passeggiata, lunga ben due km. e mezzo, tra andata e ritorno, fino alla Madonnina dello scultore prof. Mino Bruschi, posta tra i due fari di ingresso al Porto. La passeggiata è stata realizzata dall’Autorità Portuale il 23 ottobre 2008).
07) - Monumento a Giuseppe Taliercio, (8 agosto 1927 – Mestre, 6 luglio 1981), nei giardini di piazza Paradiso, ora dedicata a Taliercio, ucciso con 17 colpi e lasciato raggomitolato nel bagagliaio in una Fiat 128 azzurra, vicino al Petrolchimico (Montedison) di cui era direttore, a Portomarghera di Mestre, il 6 luglio 1981, dopo 47 giorni di sequestro, torturato e picchiato, a Tarcento, nel Friuli, rinchiuso in una tenda da campo. Nel monumento il seguente testo:
8 AGOSTO 1927
GIUSEPPE TALIERCIO
ING. GIUSEPPE TALIERCIO (nuova targa applicata del 2012)
DIRIGENTE DI UN GRANDE STABILIMENTO INDUSTRIALE.
UOMO DI SPICCATA ONESTA’ E APERTO ALLA CONCRETA SOLIDARIETA’ SOCIALE
VITTIMA INNOCENTE DELLA FOLLIA OMICIDA DEL TERRORISMO.
5 LUGLIO 1981
Il Monumento ha una lastra di marmo, sul davanti, con 17 fori a ricordo dei colpi d’arma da fuoco, ricevuti.
Fu sequestrato, bloccandolo in casa con quasi tutti i familiari, il 20 maggio 1981 e ucciso dalle Brigate rosse che lo ritenevano responsabile delle morti sul lavoro che si erano verificate in quegli anni. I cinque elementi incolpati furono condannati all’ergastolo.
Una lapide posta anche all’interno della chiesa Sacra Famiglia, sulla destra dell’ingresso centrale, il 24 Agosto 2010, poi spostata nel corridoio che porta alla Sacrestia, dietro l'altare maggiore: “Ing. Giuseppe Taliercio, martire del XX secolo. Questa è la Chiesa che gli diede i natali che gli trasmisero i grandi ideali di fede in Dio e dedizione all’uomo per cui visse e fu ucciso, 1927-1981”. Taliercio ha ricevuto molti riconoscimenti, oltre alla Medaglia d’Oro al merito civile, il Palasport "Giuseppe Taliercio" è il principale palasport del comune di Venezia, ed intitolate alcune Fondazioni, una Banchina al Porto di Carrara, La Scuola Istituto Comprensivo Giuseppe Taliarcio di Marina di Carrara (infanzia, primaria, secondaria), in Piazza del Commercio. Nel 1954 sposa Gabriella e si stabilisce a Mestre. Dal matrimonio nascono cinque figli: Elda, Lucia, Bianca, Cesare e Antonio. Riposa nel cimitero di Turigliano ad Avenza.
(Preciso che il nome si scrive Taliercio e non Tagliercio, come molti insistono).
08) - Monumento alle vittime del fascismo, nel “Parco dott.Sebastiano Puccinelli,”
Il progetto prescelto, tra gli oltre novanta provenienti da tutta Europa e dal Giappone, fu quello realizzato dagli architetti Arturo Locatelli, Agnese Bangrazi, Piergianni Locatelli, Giuseppe Scudellari: il monumento, composto da stele di marmo da cui si staccano cadendo a terra figure umane, e realizzato nel laboratorio Nicoli, venne inaugurato il 23 settembre 1979 dall’allora sindaco Roberto Sebastiano Puccinelli. In seguito un atto vandalico distrusse una parte e la Federazione ed il Comune provvidero ad incidere la seguente frase, nella costa del blocco abbattuto, lasciandolo bene in vista, a memoria di inciviltà :
1921-1981 – la bomba che ha devastato una parte di questo monumento è la continuazione criminosa del fascismo.
federazione italiana associazioni partigiane comune di Carrara
Nel Parco, una dei più belli in Provincia, ci sono altre statue, tra le tante una di Cho Mi-Ae, un giapponese, in marmo statuario che rappresenta la Corea, una decina di lampioni modernissimi di Morabito in questo periodo un po’ malmessi, percorsi di acqua in ruscelli artificiali e pontili in legno, panchine, zone per bambini attrezzate.
09) - Monumento all'atleta, di Marco DEVOTI, del 1991, per la Società Pugilistica E.BERTOLA Panathlon Club di Carrara e Massa, al Centro Sportivo Polivalente quasi al termine di via Bassagrande (di fianco alla Fiera, parcheggio e ingressi da via Maestri del Marmo) e numerose sculture provenienti da varie edizioni dei Simposi, molti altre sparsi per Marina.
Grande centro per le attività sportive, ma poco frequentato e con scarsa manutenzione.
10) – Monumento in segno di fraternità, tra Marina di Carrara ed Erevan 1967, in materiale cotto resistente, nel Parco Falcone e Borsellino, a Marina. Erevan, capitale nell’Armenia, antica città storica, elevata sul livello del mare di ca. mille metri, con 1,2 milioni di abitanti, e per sfondo il monte Ararat, in territorio turco, (la leggenda lo indica come luogo, dove si depose l’Arca di Noè, al termine del diluvio universale). Erevan a partire dal VII secolo a.C., quando divenne la capitale armena al tempo della dominazione persiana. In seguito al collasso dell'Unione Sovietica, nel 1991 Erevan divenne la capitale della neonata repubblica armena, non lontana dal confine con la Turchia ed alle pendici del monte sempre innevato Ararat. In quanto capitale di un Paese il cui popolo ha subito il genocidio del 1915-'16 nel deserto dell'Anatolia, Erevan ospita un importante museo del Metz Yeghern (Il Grande Male), comprensivo di un Memoriale dedicato ai Giusti che vi si sono opposti. All'interno del Giardino dei Giusti di Erevan, nel Muro della Memoria, sono tumulati pugni di terra delle tombe di grandi personalità che si sono mosse per aiutare gli Armeni e per testimoniare della loro persecuzione. Tra queste personalità si ricordano, Anatole France e Charles Aznavour, di cui hanno creato una statua a misura d’uomo, a Gyumri, in Armenia, il quale raccolse fondi per il soccorso alla popolazione nel dopo terremoto del 1988 che creò ingenti danni a tutta la popolazione ed alla città stessa.
Erevan, dal 8 ottobre 1965 (documento firmato dal Presidente comitato esecutivo del Caghsoviet di Erevan ed il Sindaco di Carrara Filippo Martinelli, 1961-1967), Carrara è gemellata e non è la sola, altre ventotto capitali mondiali, tra cui Mosca, San Pietroburgo, Lione, Marsiglia, Parigi, Firenze, Venezia, Los Angeles, Buenos Aires, San Paolo del Brasile, Montreal, Atene, e molte altre: per essere in ottima compagnia !
Ad Erevan si erge il suddetto “Memorial of Armenian Genocide”, dedicato al milione e mezzo di cittadini armeni vittima della campagna genocida ottomana del 1915. Arresti e deportazioni furono compiuti in massima parte dai «Giovani Turchi». Nelle marce della morte, che coinvolsero 1.200.000 persone, centinaia di migliaia morirono per fame, malattia o sfinimento. Queste marce della morte furono organizzate con la supervisione di ufficiali dell'esercito tedesco in collegamento con l'esercito turco, secondo le alleanze ancora valide tra Germania e Impero Ottomano (e oggi con la Turchia) e si possono considerare come prova generale “ante litteram” delle più note marce ai danni di centinaia di migliaia che furono massacrate dalla milizia curda e dall'esercito turco. Le fotografie di Armin T. Wegner sono la testimonianza di quei fatti, deportati ebrei durante la seconda guerra mondiale. Charles Aznavour, nome d'arte di Chahnourh Varinag Aznavourian; (Parigi, 22 maggio 1924, vivente), è un cantautore, attore e diplomatico francese di origine armena. Noto con il soprannome di Charles Aznavoice. Insignito della Legion d'Onore per il lustro dato alla Francia, è ambasciatore dell'Armenia in Svizzera dal 12 febbraio 2009. Canta in sette lingue e ha venduto oltre 300 milioni di dischi nel mondo.
11) – Statua dello scultore Paolo DENTONI, sistemata all’ingresso della Porto di Carrara SpA,
a Marina di Carrara, viale Giovanni da Verrazzano,2 –senza piedistallo, che raffigura in un blocco massiccio di marmo, alcune navi, con in prospettiva le Cave di Marmo carraresi. Un po’ nascosta al grande pubblico.
12) - “Il Molosso Latrante” La statua nei giardini di piazza Commercio è la copia di un soggetto Ellenistico, intitolata “Il Molosso Latrante” di Luigino Telara (vivente), nipote di Luigi Telata, cheha creato la statua della Madonna del Mare, sopra la guglia esterna della Facciata della Chiesa Sacra Famiglia (ed anche, all’interno, dei quattordici quadri della via Crucis). Il Molosso Latrante è copia di quella originale che si trova alla Galleria degli Uffizi di Firenze mentre un’altra originale al Museo Vaticano di Roma: Infatti la descrizione
13) – Cippo per le Vittime Civili di Guerra, nella zona Paradiso di Marina di Carrara. Raduno dei partecipanti presso l'area giardino fra Viale Vespucci e Viale Colombo - lato Hotel Tenda Rossa e Capolinea dell’Autobus ATN. Inaugurazione Cippo dedicato alle Vittime Civili di Guerra e intitolazione dell'area giardino Largo Vittime Civili di Guerra. Nel 70 anniversario, il 25 gennaio 2014, ore 10:00, è intervenuto il Presidente provinciale dell'Associazione Nazione Vittime Civili di Guerra, Cav. Uff. Elio Bernabò, con il Sindaco di Carrara, Angelo Zubbani e col saluto del Presidente regionale dell'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, Cav. Aldo Ierardi.
L’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, che ha la rappresentanza e la tutela dei Mutilati e Invalidi Civili di Guerra e dei congiunti dei Caduti Civili di Guerra, ha deciso di donare alla città il Cippo commemorativo in marmo bianco, il quale riporta la seguente dedica :
“A PERENNE RICORDO
DI TUTTE LE VITTIME
CIVILI DI GUERRA
AFFINCHE’ COLTIVANDO
LA MEMORIA NASCA
LA CULTURA DELLA PACE”
Sormontato dallo Stemma dell’
Ass. Naz. Vittime Civili di Guerra – Sez. Provinciale MASSA CARRARA
1943 – 2013
Il Sindaco Zubbani ha ricordato anche le “donne del 7 luglio”, «un processo storico nel quale anche le donne hanno avuto un ruolo fondamentale», i tanti caduti civili a Carrara che hanno condiviso la sorte con chi era al fronte. Ha elogiato l’impegno di chi combatte «una battaglia senza armi, che è la battaglia più bella». Alle associazioni delle vittime civili ha detto: «Siete un punto di riferimento importante, avete una funzione di testimonianza da trasmettere ai giovani».
Nel Largo stesso c’è un Monumento (?), e non si capisce cosa ci faccia in quel posto, senza dedica e senza riferimenti d’autore, ma imbrattato di scritte e ghirigori deturpanti ed incivili che vorremmo, anzi, sia un ricordo a tutte le Vittime Civili di Guerra. Si tratta di sette blocchi di marmo grigiastro con striature grigie scure, di cui cinque incastrati nei due blocchi i più grandi. L’enorme quadrangolo con lunghezza totale di ca. quattro metri ed altezza ca. tre, forma rettangolare, poggia su pilastro di cemento dell’area della base.
La piazza principale, dedicata alla Medaglia d’Oro al valor Militare, ed alla memoria di Gino Menconi, (Avenza, 13 maggio 1899 – Bosco di Corniglio, 17 ottobre 1944), rivoluzionario antifascista col nome di “Renzi”, laureato in economia e commercio, subì una morte cruenta : ferito già mortalmente, decidono di dargli la morte più orribile, incendiando il pagliericcio del letto, dopo avervi gettato benzina da parte di tre iene feroci, certo Repossi che fungeva da interprete, Carbognani il secondo, il terzo certo Benedetti, milite toscano il più fanatico dei tre, corporatura enorme, ridicolo nella sua uniforme fascista con i pantaloni corti. Versione confermata da don Giuseppe Rosini, già parroco di San Ceccardo a Carrara, partigiano e sacerdote molto conosciuto nel carrarese, che era intervenuto alla riunione di Bosco insieme al tenente Francesco Martinelli il 14 ottobre 1944, e riproduce un articolo pubblicato sul ventennale della tragedia: “Per la verità tengo a precisare che i tedeschi curarono le gravi ferite riportate da Gino Menconi, furono i repubblichini che dopo avergli tolto le scarpe ed un anello dal dito, bruciarono il suo corpo che era adagiato sopra una brandina posta in una stanza dell’albergo Ghilardini”.
La piazza, a causa dell'incuria, dell'inefficiente e sgradevole manutenzione si è degradata e abbrutita di anno in anno, mostra chiaramente le sue condizioni a dir poco pietose: sconnessioni e rotture di cordoli, pessime riparazioni della pavimentazione eseguite addirittura con cemento utilizzato come tappabuchi, mosaici semidistrutti, ecc. Non possiamo di certo pensare che manchi il materiale idoneo per ripristinarla. Era stata realizzata dagli alunni della Scuola del Marmo di Carrara, Ente Scuola Edile di Massa Carrara, con inaugurazione del Sindaco Lucio Segnanini (1998-2002). Nel ventennio del ‘900 piazza Vittorio Emanuele II, è stata rifatta nel periodo 2000-2002 dal Comune di Carrara, su progetto dell’architetto Attilio Ghirlanda, con piastrelle bicolore (bianco venato e una breccia grigio scuro-biancastra, in diverse misure (quadrate e rettangolari), in composizione geometrica, con nei due lati più grandi applicate colonnine e colonne in massiccio marmo bianco Carrara (di due altezze, un metro e altre di 71 cm., a chiusura intromissioni automobilistiche e sul lato viale XX Settembre arrivano sino alla Canonica). Sul piazzale, disegni in mosaico colorato, illustranti i venti (tramontana, greco, levante, scirocco, austro, libeccio, ponente, maestro). In questo periodo, nel 2014, restano soltanto due cerchi di mosaici: quello con l’elenco dei venti e quello che si riferisce al maestrale: gli altri, con molte parti della pavimentazione, sono ammalorati e guastati, probabilmente per una pessima realizzazione edile, (infatti alcune zone sono state risanate riempiendo di calcestruzzo gli avvallamenti, senza sostituire le piastrelle). Anche le palme, ai due lati più grandi, sono state infelicemente piantate per risparmiare sulla manutenzione (a tali piante basta togliere i rami secchi e cadenti), ma una piacevole ombra è assente per coloro che si siedono sulle panchine in cerca di riposo e di un po’ di frescura nelle giornate assolate, anche se le palme sono intervallate da ancor piccoli Oleandri. Le palme sono state impiantate anche tra il Paradiso e la Fossa Maestra, con tiranti nei lati (probabilmente provvisori, per preservarle dai venti marini), tési ed applicati a massi di marmo.
In passato, fra il 1915 ed il 1955, è esistita una linea tranviaria di collegamento con Carrara, Avenza, Marina (poi Paradiso), realizzata sul viale XX Settembre, sostituita poi da una linea filoviaria prolungata verso Marinella di Sarzana, che fu a sua volta soppressa nel 1985. Oggi esistono soltanto linee di autobus, con transito da Stazione F.S.
Esiste la cosiddetta Casa del Vescovo, a Marina di Carrara, viale XX Settembre al nr. 383, con sopra il balcone un bassorilievo di San Remigio (protettore e Duomo di Fosdinovo), con fondo ovale, in marmo statuario. Devo ammettere che non ho trovato alcun riscontro a questa affermazione di marinelli: se pensiamo che a Carrara, come dichiara Carlo Lazzoni nel suo”Carrara e le sue Ville” (Ville sta per paesi circostanti), a pag.20 : in questa città vi risiedono il Console degli Stati Uniti d’America, in via Cavour, e dei vice consoli di Spagna, in via Garibaldi (ora via 7 Luglio), e della Repubblica Argentina nel corso Vittorio Emanuele (ora via Rosselli). Con queste autorità avrebbe potuto esserci a Marina di Carrara la casa di una curia vescovile, quale Vescovo diocesano, preposto al governo di una diocesi, oppure di un Vescovo titolare investito di un titolo episcopale, senza giurisdizione.
Lucio Benassi
Alta colonna e vasca tonda su piedistallo quadrato, in marmo, con 230 zampilli d’acqua, di Mohamed Sazesh, al margine di piazza Menconi, verso mare, inaugurata il 29 ottobre 2011. (Sazesh nel 1983 ha realizzato il busto in marmo di Papa Wojtyla Giovanni Paolo II esposto nella cattedrale di Santa Maria a Norcia. “Serena”, scultura in bronzo esposta dal 4 agosto 2011 nell’ambito del circuito “Del Chiaro Art Connection” nella hall dell’ Hotel Astor, storico albergo di lusso sul lungomare di Viareggio).
M.Sazesh è uno scultore iraniano, nato nel 1947, profondo conoscitore delle culture antiche sumeriche, egizie, persiane. Il Comune di Montone, in provincia di Perugia, gli ha affidato il compito di curare la prima edizione della Biennale di arte (scultura e pittura), nel 2010. L'artista persiano nella nostra cittadina, come noto, ha realizzato "La colonna del sole - Luce, acqua, terra", un primo momento chiamata “Obelisco”, poi contestato tale nome perché l’opera si riferisce ad una “Colonna” e non ad un obelisco), oltre al Capitello olimpico che si trova all' incrocio fra via Don Minzoni e la via del Cavatore a Carrara. L'autore vive in città da oltre trenta anni (vedi STORIA della Chiesa della Sacra Famiglia).
02) Monumento al "Buscaiòl " di Felice Vatteroni, viale Cristoforo Colombo (vedi STORIA del Viale XX Settembre). Dove una copia si trova nel parcheggio della Guardia Costiera, prima di arrivare all’ingresso del Porto di via Salvetti: raffigura un giovane uomo, curvo, sotto il peso di una grande lastra di marmo sulla schiena, a ricordo del lavoro che faceva, detto appunto del “buscaiòl” , caricandosi personalmente di pesi da trasportare sui vascelli.
03) Busto ad Eugenio Chiesa di Felice Vatteroni, via A.Salvetti, verso il porto, con la scritta: “Deputato repubblicano di queste terre dal 1904 al 1926, strenuo difensore dei diritti del popolo, ideatore del porto di Marina di Carrara nel 1919 . I lavoratori del marmo, gli amici e gli estimatori, questo monumento dedicano memori che il 22 giugno 1930 egli morì in esilio, per una fede che non morrà. 22 giugno 1964”.
(era nato a Milano il 18 novembre 1863 e morì in Francia a Giverny, nell’Alta Normandia)
04) Lungo Monumento “ai Caduti del mare” opera di Francesco e Paolo Piccini, in piazza Nazioni Unite, in marmo bianco statuario Carrara.
. . . dei secoli memoria per la pace dei popoli sul mare amici . . .
Gruppo A.N.M.I. di Carrara - il 22 maggio 1977.
In occasione delle manifestazione d’arte, di architettura ed eventi vari Carrara Marble Weeks, quella del 2013, la famiglia Piccini ha organizzato nei locali a piano terreno del loro storico stabile di via Verdi 10, una esposizione di opere d’arte del prof. Francesco Piccini e del figlio architetto Paolo. Sono sculture e pitture eseguiti fin dagli anni ’40, come dice il titolo “Scultura e pittura: un percorso artistico di due generazioni”. Il prof. Francesco Piccini, scomparso alcuni anni fa, è stato direttore della nostra Accademia di Belle Arti nel 1950. Autore anche della “Seminatrice”, 1939, ora all’Accademia di Carrara.
05)- Monumento a Sandro Pertini, con sopra incisa la corona di Marchesato e la Ruota quale simbolo di Carrara, in un blocco di marmo, all’inizio del viale Amerigo Vespucci :
LA CITTA' DI CARRARA A
SANDRO PERTINI
COMBATTENTE DELLA RESISTENZA E DELLA LOTTA PER LA LIBERTA'
24 24
FEBBRAIO FEBBRAIO
1990 2010
"Giovani, se voi
Volete vivere
degnamente
la vostra vita
nella buona e nella
cattiva sorte,
fate sempre che essa
sia illuminata dalla luce
di una nobile idea"
Sandro Pertini.
06)- "Oltre il Mare", opera di Luciano Massari, 2001 – creata con perizia ed abnegazione in ricordo dei nostri Marinai che solcando i mari sui velieri favorirono l'esportazione del Marmo e lo sviluppo di Carrara, posta in Largo Marinai d’Italia, inizio passeggiata sul Molo a Marina di Carrara.
Comune di Carrara e l'Unione Medaglie d'Oro di Lunga Navigazione, posero.
Carrara 8 dicembre 2001.
Creato con il contributo della Cassa di Risparmio di Carrara SpA e della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara.
(Questa passeggiata, lunga ben due km. e mezzo, tra andata e ritorno, fino alla Madonnina dello scultore prof. Mino Bruschi, posta tra i due fari di ingresso al Porto. La passeggiata è stata realizzata dall’Autorità Portuale il 23 ottobre 2008).
07) - Monumento a Giuseppe Taliercio, (8 agosto 1927 – Mestre, 6 luglio 1981), nei giardini di piazza Paradiso, ora dedicata a Taliercio, ucciso con 17 colpi e lasciato raggomitolato nel bagagliaio in una Fiat 128 azzurra, vicino al Petrolchimico (Montedison) di cui era direttore, a Portomarghera di Mestre, il 6 luglio 1981, dopo 47 giorni di sequestro, torturato e picchiato, a Tarcento, nel Friuli, rinchiuso in una tenda da campo. Nel monumento il seguente testo:
8 AGOSTO 1927
GIUSEPPE TALIERCIO
ING. GIUSEPPE TALIERCIO (nuova targa applicata del 2012)
DIRIGENTE DI UN GRANDE STABILIMENTO INDUSTRIALE.
UOMO DI SPICCATA ONESTA’ E APERTO ALLA CONCRETA SOLIDARIETA’ SOCIALE
VITTIMA INNOCENTE DELLA FOLLIA OMICIDA DEL TERRORISMO.
5 LUGLIO 1981
Il Monumento ha una lastra di marmo, sul davanti, con 17 fori a ricordo dei colpi d’arma da fuoco, ricevuti.
Fu sequestrato, bloccandolo in casa con quasi tutti i familiari, il 20 maggio 1981 e ucciso dalle Brigate rosse che lo ritenevano responsabile delle morti sul lavoro che si erano verificate in quegli anni. I cinque elementi incolpati furono condannati all’ergastolo.
Una lapide posta anche all’interno della chiesa Sacra Famiglia, sulla destra dell’ingresso centrale, il 24 Agosto 2010, poi spostata nel corridoio che porta alla Sacrestia, dietro l'altare maggiore: “Ing. Giuseppe Taliercio, martire del XX secolo. Questa è la Chiesa che gli diede i natali che gli trasmisero i grandi ideali di fede in Dio e dedizione all’uomo per cui visse e fu ucciso, 1927-1981”. Taliercio ha ricevuto molti riconoscimenti, oltre alla Medaglia d’Oro al merito civile, il Palasport "Giuseppe Taliercio" è il principale palasport del comune di Venezia, ed intitolate alcune Fondazioni, una Banchina al Porto di Carrara, La Scuola Istituto Comprensivo Giuseppe Taliarcio di Marina di Carrara (infanzia, primaria, secondaria), in Piazza del Commercio. Nel 1954 sposa Gabriella e si stabilisce a Mestre. Dal matrimonio nascono cinque figli: Elda, Lucia, Bianca, Cesare e Antonio. Riposa nel cimitero di Turigliano ad Avenza.
(Preciso che il nome si scrive Taliercio e non Tagliercio, come molti insistono).
08) - Monumento alle vittime del fascismo, nel “Parco dott.Sebastiano Puccinelli,”
Il progetto prescelto, tra gli oltre novanta provenienti da tutta Europa e dal Giappone, fu quello realizzato dagli architetti Arturo Locatelli, Agnese Bangrazi, Piergianni Locatelli, Giuseppe Scudellari: il monumento, composto da stele di marmo da cui si staccano cadendo a terra figure umane, e realizzato nel laboratorio Nicoli, venne inaugurato il 23 settembre 1979 dall’allora sindaco Roberto Sebastiano Puccinelli. In seguito un atto vandalico distrusse una parte e la Federazione ed il Comune provvidero ad incidere la seguente frase, nella costa del blocco abbattuto, lasciandolo bene in vista, a memoria di inciviltà :
1921-1981 – la bomba che ha devastato una parte di questo monumento è la continuazione criminosa del fascismo.
federazione italiana associazioni partigiane comune di Carrara
Nel Parco, una dei più belli in Provincia, ci sono altre statue, tra le tante una di Cho Mi-Ae, un giapponese, in marmo statuario che rappresenta la Corea, una decina di lampioni modernissimi di Morabito in questo periodo un po’ malmessi, percorsi di acqua in ruscelli artificiali e pontili in legno, panchine, zone per bambini attrezzate.
09) - Monumento all'atleta, di Marco DEVOTI, del 1991, per la Società Pugilistica E.BERTOLA Panathlon Club di Carrara e Massa, al Centro Sportivo Polivalente quasi al termine di via Bassagrande (di fianco alla Fiera, parcheggio e ingressi da via Maestri del Marmo) e numerose sculture provenienti da varie edizioni dei Simposi, molti altre sparsi per Marina.
Grande centro per le attività sportive, ma poco frequentato e con scarsa manutenzione.
10) – Monumento in segno di fraternità, tra Marina di Carrara ed Erevan 1967, in materiale cotto resistente, nel Parco Falcone e Borsellino, a Marina. Erevan, capitale nell’Armenia, antica città storica, elevata sul livello del mare di ca. mille metri, con 1,2 milioni di abitanti, e per sfondo il monte Ararat, in territorio turco, (la leggenda lo indica come luogo, dove si depose l’Arca di Noè, al termine del diluvio universale). Erevan a partire dal VII secolo a.C., quando divenne la capitale armena al tempo della dominazione persiana. In seguito al collasso dell'Unione Sovietica, nel 1991 Erevan divenne la capitale della neonata repubblica armena, non lontana dal confine con la Turchia ed alle pendici del monte sempre innevato Ararat. In quanto capitale di un Paese il cui popolo ha subito il genocidio del 1915-'16 nel deserto dell'Anatolia, Erevan ospita un importante museo del Metz Yeghern (Il Grande Male), comprensivo di un Memoriale dedicato ai Giusti che vi si sono opposti. All'interno del Giardino dei Giusti di Erevan, nel Muro della Memoria, sono tumulati pugni di terra delle tombe di grandi personalità che si sono mosse per aiutare gli Armeni e per testimoniare della loro persecuzione. Tra queste personalità si ricordano, Anatole France e Charles Aznavour, di cui hanno creato una statua a misura d’uomo, a Gyumri, in Armenia, il quale raccolse fondi per il soccorso alla popolazione nel dopo terremoto del 1988 che creò ingenti danni a tutta la popolazione ed alla città stessa.
Erevan, dal 8 ottobre 1965 (documento firmato dal Presidente comitato esecutivo del Caghsoviet di Erevan ed il Sindaco di Carrara Filippo Martinelli, 1961-1967), Carrara è gemellata e non è la sola, altre ventotto capitali mondiali, tra cui Mosca, San Pietroburgo, Lione, Marsiglia, Parigi, Firenze, Venezia, Los Angeles, Buenos Aires, San Paolo del Brasile, Montreal, Atene, e molte altre: per essere in ottima compagnia !
Ad Erevan si erge il suddetto “Memorial of Armenian Genocide”, dedicato al milione e mezzo di cittadini armeni vittima della campagna genocida ottomana del 1915. Arresti e deportazioni furono compiuti in massima parte dai «Giovani Turchi». Nelle marce della morte, che coinvolsero 1.200.000 persone, centinaia di migliaia morirono per fame, malattia o sfinimento. Queste marce della morte furono organizzate con la supervisione di ufficiali dell'esercito tedesco in collegamento con l'esercito turco, secondo le alleanze ancora valide tra Germania e Impero Ottomano (e oggi con la Turchia) e si possono considerare come prova generale “ante litteram” delle più note marce ai danni di centinaia di migliaia che furono massacrate dalla milizia curda e dall'esercito turco. Le fotografie di Armin T. Wegner sono la testimonianza di quei fatti, deportati ebrei durante la seconda guerra mondiale. Charles Aznavour, nome d'arte di Chahnourh Varinag Aznavourian; (Parigi, 22 maggio 1924, vivente), è un cantautore, attore e diplomatico francese di origine armena. Noto con il soprannome di Charles Aznavoice. Insignito della Legion d'Onore per il lustro dato alla Francia, è ambasciatore dell'Armenia in Svizzera dal 12 febbraio 2009. Canta in sette lingue e ha venduto oltre 300 milioni di dischi nel mondo.
11) – Statua dello scultore Paolo DENTONI, sistemata all’ingresso della Porto di Carrara SpA,
a Marina di Carrara, viale Giovanni da Verrazzano,2 –senza piedistallo, che raffigura in un blocco massiccio di marmo, alcune navi, con in prospettiva le Cave di Marmo carraresi. Un po’ nascosta al grande pubblico.
12) - “Il Molosso Latrante” La statua nei giardini di piazza Commercio è la copia di un soggetto Ellenistico, intitolata “Il Molosso Latrante” di Luigino Telara (vivente), nipote di Luigi Telata, cheha creato la statua della Madonna del Mare, sopra la guglia esterna della Facciata della Chiesa Sacra Famiglia (ed anche, all’interno, dei quattordici quadri della via Crucis). Il Molosso Latrante è copia di quella originale che si trova alla Galleria degli Uffizi di Firenze mentre un’altra originale al Museo Vaticano di Roma: Infatti la descrizione
13) – Cippo per le Vittime Civili di Guerra, nella zona Paradiso di Marina di Carrara. Raduno dei partecipanti presso l'area giardino fra Viale Vespucci e Viale Colombo - lato Hotel Tenda Rossa e Capolinea dell’Autobus ATN. Inaugurazione Cippo dedicato alle Vittime Civili di Guerra e intitolazione dell'area giardino Largo Vittime Civili di Guerra. Nel 70 anniversario, il 25 gennaio 2014, ore 10:00, è intervenuto il Presidente provinciale dell'Associazione Nazione Vittime Civili di Guerra, Cav. Uff. Elio Bernabò, con il Sindaco di Carrara, Angelo Zubbani e col saluto del Presidente regionale dell'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, Cav. Aldo Ierardi.
L’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, che ha la rappresentanza e la tutela dei Mutilati e Invalidi Civili di Guerra e dei congiunti dei Caduti Civili di Guerra, ha deciso di donare alla città il Cippo commemorativo in marmo bianco, il quale riporta la seguente dedica :
“A PERENNE RICORDO
DI TUTTE LE VITTIME
CIVILI DI GUERRA
AFFINCHE’ COLTIVANDO
LA MEMORIA NASCA
LA CULTURA DELLA PACE”
Sormontato dallo Stemma dell’
Ass. Naz. Vittime Civili di Guerra – Sez. Provinciale MASSA CARRARA
1943 – 2013
Il Sindaco Zubbani ha ricordato anche le “donne del 7 luglio”, «un processo storico nel quale anche le donne hanno avuto un ruolo fondamentale», i tanti caduti civili a Carrara che hanno condiviso la sorte con chi era al fronte. Ha elogiato l’impegno di chi combatte «una battaglia senza armi, che è la battaglia più bella». Alle associazioni delle vittime civili ha detto: «Siete un punto di riferimento importante, avete una funzione di testimonianza da trasmettere ai giovani».
Nel Largo stesso c’è un Monumento (?), e non si capisce cosa ci faccia in quel posto, senza dedica e senza riferimenti d’autore, ma imbrattato di scritte e ghirigori deturpanti ed incivili che vorremmo, anzi, sia un ricordo a tutte le Vittime Civili di Guerra. Si tratta di sette blocchi di marmo grigiastro con striature grigie scure, di cui cinque incastrati nei due blocchi i più grandi. L’enorme quadrangolo con lunghezza totale di ca. quattro metri ed altezza ca. tre, forma rettangolare, poggia su pilastro di cemento dell’area della base.
La piazza principale, dedicata alla Medaglia d’Oro al valor Militare, ed alla memoria di Gino Menconi, (Avenza, 13 maggio 1899 – Bosco di Corniglio, 17 ottobre 1944), rivoluzionario antifascista col nome di “Renzi”, laureato in economia e commercio, subì una morte cruenta : ferito già mortalmente, decidono di dargli la morte più orribile, incendiando il pagliericcio del letto, dopo avervi gettato benzina da parte di tre iene feroci, certo Repossi che fungeva da interprete, Carbognani il secondo, il terzo certo Benedetti, milite toscano il più fanatico dei tre, corporatura enorme, ridicolo nella sua uniforme fascista con i pantaloni corti. Versione confermata da don Giuseppe Rosini, già parroco di San Ceccardo a Carrara, partigiano e sacerdote molto conosciuto nel carrarese, che era intervenuto alla riunione di Bosco insieme al tenente Francesco Martinelli il 14 ottobre 1944, e riproduce un articolo pubblicato sul ventennale della tragedia: “Per la verità tengo a precisare che i tedeschi curarono le gravi ferite riportate da Gino Menconi, furono i repubblichini che dopo avergli tolto le scarpe ed un anello dal dito, bruciarono il suo corpo che era adagiato sopra una brandina posta in una stanza dell’albergo Ghilardini”.
La piazza, a causa dell'incuria, dell'inefficiente e sgradevole manutenzione si è degradata e abbrutita di anno in anno, mostra chiaramente le sue condizioni a dir poco pietose: sconnessioni e rotture di cordoli, pessime riparazioni della pavimentazione eseguite addirittura con cemento utilizzato come tappabuchi, mosaici semidistrutti, ecc. Non possiamo di certo pensare che manchi il materiale idoneo per ripristinarla. Era stata realizzata dagli alunni della Scuola del Marmo di Carrara, Ente Scuola Edile di Massa Carrara, con inaugurazione del Sindaco Lucio Segnanini (1998-2002). Nel ventennio del ‘900 piazza Vittorio Emanuele II, è stata rifatta nel periodo 2000-2002 dal Comune di Carrara, su progetto dell’architetto Attilio Ghirlanda, con piastrelle bicolore (bianco venato e una breccia grigio scuro-biancastra, in diverse misure (quadrate e rettangolari), in composizione geometrica, con nei due lati più grandi applicate colonnine e colonne in massiccio marmo bianco Carrara (di due altezze, un metro e altre di 71 cm., a chiusura intromissioni automobilistiche e sul lato viale XX Settembre arrivano sino alla Canonica). Sul piazzale, disegni in mosaico colorato, illustranti i venti (tramontana, greco, levante, scirocco, austro, libeccio, ponente, maestro). In questo periodo, nel 2014, restano soltanto due cerchi di mosaici: quello con l’elenco dei venti e quello che si riferisce al maestrale: gli altri, con molte parti della pavimentazione, sono ammalorati e guastati, probabilmente per una pessima realizzazione edile, (infatti alcune zone sono state risanate riempiendo di calcestruzzo gli avvallamenti, senza sostituire le piastrelle). Anche le palme, ai due lati più grandi, sono state infelicemente piantate per risparmiare sulla manutenzione (a tali piante basta togliere i rami secchi e cadenti), ma una piacevole ombra è assente per coloro che si siedono sulle panchine in cerca di riposo e di un po’ di frescura nelle giornate assolate, anche se le palme sono intervallate da ancor piccoli Oleandri. Le palme sono state impiantate anche tra il Paradiso e la Fossa Maestra, con tiranti nei lati (probabilmente provvisori, per preservarle dai venti marini), tési ed applicati a massi di marmo.
In passato, fra il 1915 ed il 1955, è esistita una linea tranviaria di collegamento con Carrara, Avenza, Marina (poi Paradiso), realizzata sul viale XX Settembre, sostituita poi da una linea filoviaria prolungata verso Marinella di Sarzana, che fu a sua volta soppressa nel 1985. Oggi esistono soltanto linee di autobus, con transito da Stazione F.S.
Esiste la cosiddetta Casa del Vescovo, a Marina di Carrara, viale XX Settembre al nr. 383, con sopra il balcone un bassorilievo di San Remigio (protettore e Duomo di Fosdinovo), con fondo ovale, in marmo statuario. Devo ammettere che non ho trovato alcun riscontro a questa affermazione di marinelli: se pensiamo che a Carrara, come dichiara Carlo Lazzoni nel suo”Carrara e le sue Ville” (Ville sta per paesi circostanti), a pag.20 : in questa città vi risiedono il Console degli Stati Uniti d’America, in via Cavour, e dei vice consoli di Spagna, in via Garibaldi (ora via 7 Luglio), e della Repubblica Argentina nel corso Vittorio Emanuele (ora via Rosselli). Con queste autorità avrebbe potuto esserci a Marina di Carrara la casa di una curia vescovile, quale Vescovo diocesano, preposto al governo di una diocesi, oppure di un Vescovo titolare investito di un titolo episcopale, senza giurisdizione.
Lucio Benassi
Carrara, 5 ottobre 2014
della Galleria degli Uffizi, al capitolo del Vestibolo principale, riporta testuali parole : “La porta che immette nella galleria, con ai lati due cani molossi . . . “
Crediti
Rdazionale a cura del Signor Lucio Benassi
Carrara 5 ottobre 2014
Bibliografia: http://www.clubnauticomarinadicarrara.it/pages.php?cat=Il%20Circolo&title=Le%20Origini
http://www.comprensivocarrara5.org/spaziogenitori.html
http://www.lanazione.it/massa-carrara/amianto-nca-1.214772
http://www.turismo.intoscana.it/site/it/attivita/IMM-Carrara-Fiere-e-Carrara-Congressi/
http://www.regione.toscana.it/-/internazionale-marmi-e-macchine-carrara-s-pa-
http://www.massacarrara-live.it/appuntamentimarmomacchine.php
http://www.comuni-italiani.it/045/003/partecipate.html
http://www.carrarafiere.com/uploads/files/538it-STATUTO.pdf
http://www.carraramarmotec.com/it/index.asp
http://it.wikipedia.org/wiki/Marina_di_Carrara
http://www.vacanzeinversilia.com/marina-di-carrara.html
http://www.autoritaportualecarrara.it/it/autoritaportualecarrara.asp
http://www.guardiacostiera.it/capitanerieonline/index.cfm?id=20
http://it.wikipedia.org/wiki/Porto_di_Carrara (per il Porto)
http://www.inchiostroscomodo.com/?p=387
http://it.wikipedia.org/wiki/Genocidio_armeno
http://www.comune.carrara.ms.it/News.aspx?id=3131
http://iltirreno.gelocal.it/massa/cronaca/2014/01/26/news/omaggio-alle-vittime-civili-di-guerra- 1.8545810
http://iltirreno.gelocal.it/massa/cronaca/2014/09/30/news/giovanni-costantino-premiato-a-monaco- 1.10028778
Marchetti ing.Cesare Giovanni, - Ricchezza e Ribellione nell’Arce del Marmo – Grafiche Catelani srl, Carrara, Ottobre 2005, per conto di Italia Nostra, sezione Apuo-Lunense
Bernieri Antonio, - Gino Menconi - Editrice SEA, Carrara, ottobre 2004.
Note
Privacy e diritti d' autore
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