Spetta/Le Redazione
Sono innumerevoli i detti e i proverbi in dialetto carrarino, ma per non rischiare di essere noioso io terminerei la serie con questo articolo. E' chiaro che se i nostri lettori manifestassero il desiderio di continuare, sarei ben contento di esaudirli.
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Continuiamo la rubrica dei detti e proverbi in dialetto carrarino, questa volta dedicati al lavoro nella cava. Spero che questo articolo aiuti le nuove generazioni ha pensare al massacrante lavoro quotidiano a cui erano sottoposti i nostri avi.
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Continuiamo la serie di detti e proverbi carrarini, riferiti a come si chiamavano tra loro gli antichi abitanti dei paesi a monte. Tra storia, leggende, e antiche credenze, si ritrova un sottile filo che lega tutti noi ai nostri avi.
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In meno di due decenni il dialetto carrarino con i suoi proverbi, massime, e modi di dire, è quasi scomparso. Ciò è un vero peccato perché rappresenta l'identità culturale millenarie delle nostre genti. Così ho pensato di riproporre in una nuova rubrica che intitolerò proprio "Detti e proverbi carrarini" queste antiche perle di saggezza, perché non vadano perdute per sempre.
Cari Amici, oggi andiamo Oltre il Mare e risaliamo il Magra partendo da Fiumaretta alla scoperta di vite animali e vegetali che popolano il fiume nelle sue distese d’acqua verdi e lingue morte.
CararraOnline & Aine |
1/2/2019 Spetta/Le Redazione
Le nuove generazioni non sono a conoscenza dello scempio ambientale che l'errato uso della chimica ha causato al nostro territorio, come non sono a conoscenza che i carrarini tra il lavoro "avvelenato" e la salute, scelsero la seconda, con un referendum popolare primo in Italia. Oggi la chimica non è più così ma nella gente è rimasta la paura del "demonio invisibile" che un tempo essa rappresentava.
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Oggi è particolarmente di moda la voglia di tornare all'antico. Questo avviene in tutti i settori ma in particolar modo in quello alimentare. Ma se fosse possibile sarebbe un bene?
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Con quest'ultimo racconto vorremmo chiudere la Saga dedicata alle principali vie cittadine. L'ultimo articolo non poteva non essere dedicato a un grande uomo, un eroe, ma sopratutto un sacerdote, che il bieco e cieco fanatismo politico, ha strappato alla vita in giovane età.
Per millenni, questo interrogativo è stato alla base della vita quotidiana d’intere generazioni di contadini, pastori, taglialegna, e carbonari, insomma, di tutto quel mondo rurale che ha permesso il progredire della razza umana nei secol
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La Spedizione dei Mille, oggi sappiamo che non è stata la causa della caduta del Regno dei Borboni, al tempo una superpotenza economica e militare, ma i volontari che vi hanno partecipato, erano sicuramente dei veri e propri patrioti,animati da sentimenti di libertà e di eguaglianza merce, quasi introvabile ai nostri giorni.